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La Prima della Scala è un successo: oltre 11 minuti di applausi per Lady Macbeth. In scena sesso e sangue, Segre dal palco reale: “Opera scandalosa”. Assente la politica

La Prima della Scala è un successo: oltre 11 minuti di applausi per Lady Macbeth. In scena sesso e sangue, Segre dal palco reale: “Opera scandalosa”. Assente la politica
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Oltre 11 minuti di applausi e ovazione del pubblico per la Lady Macbeth e Chailly

E alla fine sono 12 i minuti di applausi che certificano il successo di questa Prima: standing ovation per tutto il cast, con un’ovazione particolare per gli interpreti dei due protagonisti e per il maestro Riccardo Chailly, autore di una regia magistrale per questa che sarà la sua ultima Prima al Piermarini. 

  • 17:29

    Ortombrina: “Sarà una grande serata”

    Arriva il padrone di casa il sovrintendente Fortunato Ortombina molto soddisfatto. “Sarà una grande serata con una delle opere più importanti della storia di sempre e non solo del Novecento”.

    Aggiunge: “Questa è un’opera che a suo tempo era stato ostracizzata. E’ importante darla il 7 dicembre perché è proprio una conquista della grande apertura allo stile alla all’innovazione dello stile e soddisfa la curiosità del pubblico milanese. Non l’ho programmata io nel senso che sono arrivato pochi mesi fa, ma l’avrei programmata un anno dopo: è una delle opere che amo di più fra le dieci che porterei sull’isola deserta”.

  • 17:18

    Arrivano gli ospiti, tra i primi ad entrare Bruno Vespa e Pierfrancesco Favino

    Nella piazza affollata dalle proteste di sindacati e Pro Pal stanno già arrivando i primi ospiti, imprenditori e giornalisti.

    “Mi aspetto di vedere un grande momento di cultura”, dice Mauro Masi ex direttore Rai, così anche il governatore Fontana “Mi aspetto uno spettacolo fantastico: questa è un’opera impegnativa che spero affascini tutti. Maurizio Lupi di Noi Moderati arriva ed è socievole ma rifugge commenti sulla politica, arriva anche Bruno Vespa. Poi Favino.

  • 16:52

    Fuori dal teatro manifestazione per la Palestina

    Circa 200 persone stanno manifestando davanti a palazzo Marino, sul fronte opposto della piazza in cui si trova il teatro alla Scala. Molte bandiere della Palestina a cui sono stati dedicati anche diversi cori come il tradizionale “Palestina libera”. Un grande striscione recita “Teatro alla Scala in lotta” ed è firmato dal sindacato Cub.

  • 14:08

    Una Prima della Scala dal forte impatto. Non solo per la musica di Dmitrij Šostakovič, ma per la regia “cinematografica” di Vasily Barkhatov, con scene realistiche e crude annunciate sul display delle poltroncine già alla Primina del 4 dicembre dedicata agli under 30. Comincia il conto alla rovescia di “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk”, mai proposta per un’apertura di stagione al Piermarini. Un’opera che ci parla di passioni, volontà di emancipazione femminile, delitti e punizioni. Censurata in Russia all’epoca di Stalin, la sua musica potente, nel cinquantenario della scomparsa del compositore russo, è diretta dal maestro Riccardo Chailly.

    Il Teatro è sold out. Tutti i posti, circa 2.000, sono andati esauriti, per un incasso record di quasi 3 milioni di euro. Ma all’evento di Sant’Ambrogio, simbolo della Milano internazionale nel campo della lirica che richiama la supremazia dell’arte e della cultura sopra ogni questione politica, ci saranno due grandi assenti: Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.

    Tra le autorità presenti, oltre al sindaco di Milano Beppe Sala, con il sovrintendente Fortunato Ortombina, sono attesi il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, gli assessori alla Cultura della Regione Francesca Caruso e del Comune Tommaso Sacchi, la senatrice Liliana Segre e il senatore Mario Monti.