E alla fine sono 12 i minuti di applausi che certificano il successo di questa Prima: standing ovation per tutto il cast, con un’ovazione particolare per gli interpreti dei due protagonisti e per il maestro Riccardo Chailly, autore di una regia magistrale per questa che sarà la sua ultima Prima al Piermarini.
Momenti chiave
Un applauso ha accolto l’arrivo nel palco reale del teatro della senatrice a vita Liliana Segre. Tra poco l’inno di Mameli.
Accolto dal prefetto e dal governatore Fontana, il ministro della Cultura Giuli é l’unico esponente del governo presente. Fermato dai cronisti, non ha lasciato alcuna dichiarazione.
Mahmood in papillon é visibilmente emozionato: “Sono felice è la mia prima volta”.
Il sindaco di Milano Beppe Sala, con Fontana e il prefetto sono ora fuori dal Piermarini. La cultura al centro, la figura della donna, la centralità in questo nuovo anno della cultura e dell’amore per un nuovo anno basato sull’impegno civico: “Una scelta corretta, ci sono state anche polemiche sulla scelta di un’opera russa, ma il valore dell’educazione culturale è fondamentale per le nuove generazioni”.
A teatro é arrivata Barbara Berlusconi, per la prima volta nel Cda della Scala. Vestita con un abito della collezione Giorgio Armani di qualche anno fa, dice: “E’ una bella emozione, c’è tanto impegno e lavoro da parte mia, ma soprattutto questa è un’occasione importantissima che porta Milano nel mondo”. E ancora: “Mio padre (Silvio, ndr) amava l’opera, ho avuto il piacere di accompagnarlo parecchi anni fa a una Prima”. Così Barbara Berlusconi a margine della prima del Teatro alla Scala dove ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Sostakovic inaugura la stagione d’opera 2025/26. Sul fatto che alla Prima non siano presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la figlia del Cavaliere ha detto: “Credo sia una serata importante per la cultura e anche molto bella per le persone che sono venute ad ammirare questa opera”. Sull’opera Barbara Berlusconi, vestita in un elegante abito rosso di Giorgio Armani, ha spiegato: “So che è un’opera ruvida e cruda e mi aspetto di poter fare una riflessione sui temi attuali. C’è un grande tema femminile e credo sia molto importante”.
Una coppia di francesi si chiede chi sia quel bel ragazzo preso d’assalto dai giornalisti, Lauro appunto. La signora commenta il “tatouage sur le visage”.
Passa Achille Lauro e fa il pieno di microfoni. Sì infilano anche “comuni cittadini” (è ironico) e una signora non si trattiene: “Sei bellissimo!” grida.
Diego Pretini
Nel foyer solito esercizio di spallate e gomitate come atto di resistenza. Nella corrente come al solito scorrono figure che vengono da galassie lontane: dall’ex ministro Paolo Romani (ve lo ricordate?) ad Achille Lauro, da Giuseppe Marotta a Enzo Miccio, da Roberto D’Agostino all’ex dg della Rai Mauro Masi (ve lo ricordate?).
Intanto, mentre i presidi urlano: Vergogna!, Vergogna!. siamo in attesa del ministro Giuli e di Liliana Segre, senatrice a vita incaricata dal Presidente della Repubblica.
Attilio Fontana ha confermato come sempre l’eccellenza del Teatro: “Una serata in vedremo qualcosa di diverso, qualcosa che magari è anche molto vicino in certi casi alla realtà, un’opera dura, cruda di grande fascino. Siamo contenti del nostro pubblico. Siamo contenti della nostra Scala e delle nostre eccellenze in Lombardia”.
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