Starmer sente Trump: “Pronti a collaborare”
Donald Trump e Keir Starmer nel corso di un colloquio telefonico hanno concordato di “collaborare in questo momento critico”. Lo rende noto Downing Street.
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Donald Trump e Keir Starmer nel corso di un colloquio telefonico hanno concordato di “collaborare in questo momento critico”. Lo rende noto Downing Street.
Missili a lungo raggio Tomahawk, rimozione o modifica dei limiti all’esercito e la costruzione di un muro di sicurezza sulla linea del cessate il fuoco: sono alcune delle ipotesi evocate da funzionari Usa per rafforzare le garanzie di sicurezza a Kiev, confidate all’autorevole opinionista di politica estera del Washington Post David Ignatius. Le stesse fonti hanno riferito che i colloqui di Ginevra saranno una negoziazione flessibile, e non un ordine diretto a Kiev. I funzionari Usa hanno riconosciuto che “le garanzie di sicurezza non sono ancora sufficientemente solide” nella proposta di pace in 28 punti di Trump. Per esempio, scrive Ignatius, Trump potrebbe aumentare o rimuovere il tetto proposto di 600.000 uomini per l’esercito ucraino. E per rafforzare la deterrenza post-bellica, i funzionari stanno valutando di fornire all’Ucraina missili Tomahawk se verrà raggiunto un accordo di pace, ritenendo che Kiev non li userebbe preventivamente contro la Russia, poiché ciò le costerebbe il sostegno statunitense ed europeo. Una delle fonti ha riferito anche che gli Stati Uniti e i loro alleati aiuterebbero l’Ucraina a costruire un “muro” di sicurezza lungo la linea del cessate il fuoco, usando tecnologia avanzata, per rassicurare Kiev sulla sicurezza in quella zona che dovrebbe sotto controllo russo ma smilitarizzata. “La sovranità dell’Ucraina non può mai essere compromessa. Questo aprirebbe le dighe in Europa”, ha detto un funzionario chiave a Ignatius. “Non vogliamo vedere il collasso dell’Ucraina”, ha proseguito, evocando il rischio di una “seconda Jugoslavia”, il cui disfacimento nel 1991 ha dato inizio a un decennio di conflitti regionali. Quanto alla clausola che prevede un’amnistia post-bellica, riferisce Igantius, è stata inserita su richiesta dell’Ucraina, per rassicurare Zelensky e i membri del suo governo che non saranno perseguiti se lo scandalo di corruzione attuale si amplia. Sempre secondo le stesse fonti, il segretario per la sicurezza nazionale ucraina, Rustem Umerov, avrebbe detto all’inviato Usa Steve Witkoff in un recente incontro in Florida che Zelensky potrebbe essere pronto a compromessi sulla questione cruciale dello scambio di territori nel Donetsk per un accordo di pace. Umerov avrebbe anche detto che l’Ucraina potrebbe essere disposta a limitare il suo esercito a 600.000 unità. Dopo che questo tetto ha suscitato una tempesta di proteste, una delle fonti ha riferito che esso potrebbe essere aumentato o rimosso del tutto, poiché in realtà non altera l’equilibrio delle forze, che comunque favorisce la Russia.
“Il punto vero è che ad oggi la pressione ha portato massima disponibilità da parte dell’Ucraina, massima disponibilità da parte dell’Europa, zero disponibilità da parte della Russia. Quindi penso che di fronte a questa indisponibilità la pressione bisogna aumentarla per arrivare a una disponibilità, perché è ovvio che altrimenti la possibilità di costruire una pace diventa più difficile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Johannesburg alla fine del G20.
“Penso da tempo che Putin, in buona sostanza, non abbia una reale volontà di chiudere la guerra, o di farlo in tempi brevi. Penso che questo bluff si debba andare a vederlo. Però sicuramente il modo migliore per vederlo è fare una proposta seria, sensata, metterla sul tavolo e capire chi ci sta e chi non ci sta. E io sono certa che di fronte ad una proposta seria, sensata l’Europa c’è, l’Ucraina c’è, gli Stati Uniti ci sono, e speriamo che ci sia anche la Russia. Ma potrebbe anche mancare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Johannesburg alla fine del G20.
“Erdogan ha un approccio costruttivo sul tema della proposta in 28 punti, ed è fra i sostenitori di un cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche. Parlerà domani con Putin e parlerà con Trump. Il ruolo della Turchia è strategico”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Johannesburg alla fine del G20, parlando della posizione del presidente turco, con cui ha avuto un bilaterale a margine del summit.
“Le nostre proposte attuali, pur non essendo ancora definitive, includono molte priorità ucraine. Apprezziamo i nostri partner americani che stanno lavorando a stretto contatto con noi per comprendere le nostre preoccupazioni e raggiungere questo punto cruciale, e ci aspettiamo ulteriori progressi oggi”. Lo afferma su Telegram il Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Ucraina, Rustem Umerov, a Ginevra per i negoziati tra la delegazione ucraina, quella americana e i partner europei sulla bozza del piano di pace per l’Ucraina. Nello stesso messaggio, ma in ucraino, Umerov si spinge ben oltre e afferma che “la versione attuale del documento, sebbene nelle fasi finali del coordinamento, riflette già la maggior parte delle principali priorità ucraine”.
“Il punto vero è che ad oggi la pressione ha portato massima disponibilità da parte dell’Ucraina, massima disponibilità da parte dell’Europa, zero disponibilità da parte della Russia. E quindi penso e continuo a dire ai miei interlocutori che di fronte a questa indisponibilità la pressione bisogna aumentarla per arrivare a una disponibilità perché è ovvio che altrimenti la possibilità di costruire una pace diventa più difficile. Io penso da tempo che Putin in buona sostanza non abbia una reale volontà di chiudere la guerra, di farlo in tempi brevi, penso che questo bluff si debba andare a vedere. Però sicuramente il modo migliore per vederlo è fare una proposta seria, sensata e metterla sul tavolo e capire chi ci sta e chi non ci sta. E io sono certa che di fronte a una proposta seria sensata l’Europa c’è, l’Ucraina c’è, gli Stati Uniti ci sono e speriamo che ci sia anche la Russia, ma potrebbe anche mancare”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa al termine del G20 dei leader a Johannesburg.
“Molte delle questioni inserite nel piano riguardano e necessitano dell’Europa per essere realizzate, sul tema delle garanzie di sicurezza, della ricostruzione, dell’accesso dell’Ucraina all’Ue. Possiamo discutere di tutto ma non penso sia utile in questa fase andare in questi dettagli ma guardare all’obiettivo perché la fase è delicata. È una prova di maturità per l’Europa, per mostrare che può fare la differenza con proposte che possano far fare passi avanti: siamo tutti d’accordo a fare questo lavoro, capire dove si può dare un contributo per arrivare al punto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Johannesburg alla fine del G20.
“Penso che sarebbe una buona cosa, e ne abbiamo parlato nella telefonata con il presidente Trump, capire se si riesce a ottenere almeno cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche e civili che russi continuano a bombardare. Anche i russi devono dare un segnale concreto di voler arrivare alla pace”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Johannesburg alla fine del G20.
Le sanzioni imposte alla Russia dal 2014 potrebbero essere soggette a un graduale e parziale allentamento una volta raggiunta una pace sostenibile e potrebbero essere ripristinate in caso di violazione dell’accordo di pace. Lo prevede uno dei 24 punti della controproposta Ue per l’accordo di pace per l’Ucraina secondo la versione trapelata al Daily Telegraph.