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Attentato a Ranucci, l’esplosivo non aveva il timer. Il conduttore ascoltato dai pm: “Cinque tracce per le indagini”

Un ordigno rudimentale ha fatto saltare in aria la vettura del giornalista fuori dalla sua abitazione a Pomezia (Roma). Mattarella: "Severa condanna per l'intimidazione"
Attentato a Ranucci, l’esplosivo non aveva il timer. Il conduttore ascoltato dai pm: “Cinque tracce per le indagini”
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Ranucci: “Quattro o cinque tracce per le indagini”

“Abbiamo delineato con i magistrati un contesto. Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti. Sono cose molto complesse da provare. Io sto presentando denunce su minacce ricevute dal 2021, quattro in particolare quelle più pesanti. Da quello che so al momento sono tutti fascicoli contro ignoti”. Lo afferma il giornalista Sigfrido Ranucci al termine dell’audizione svolta in Procura a Roma.
Ranucci ha sottolineato di aver “sentito in queste ore la vicinanza dei colleghi e degli amministratori” della Rai: “Credo che sia dai tempi dell’attentato a Maurizio Costanzo che non accadeva una cosa del genere”, ha sottolineato. 

Momenti chiave

    • 21:50

      Ranucci: “Approvare leggi a tutela della libertà di stampa”

      “La solidarietà è stata bella, importantissima, ringrazio chi l’ha fatta. Ringrazio ovviamente il presidente della Repubblica e la presidente del Consiglio. Ringrazio tutti i colleghi, c’è stata una manifestazione d’affetto trasversale, ma vorrei che si facesse un salto di qualità approvando leggi che tutelino veramente la libertà di stampa. Vorrei che approvassero una legge sulle liti temerarie che è affossata in Parlamento da anni”. Così Sigfrido Ranucci a Il Cavallo e la Torre, programma di Marco Damilano su Rai 3, parlando dell’attentato subito ieri sera.

    • 21:37

      Ranucci: “Già subite intimidazioni, questo è salto di qualità”

      “C’è stato un salto di qualità perché in questo ultimo anno e mezzo sono avvenuti una serie di episodi di cui io non ho dato pubblicità, ma che sono stati regolarmente denunciati all’autorità giudiziaria da me e dalla mia scorta: dei pedinamenti di personaggi che riprendevano, collegati anche con auricolari, quando io incontravo delle fonti, anche delle fonti molto importanti. Ci sono state delle minacce attraverso degli sms ma soprattutto, un fatto analogo a quello di ieri sera, la scorta ha trovato dei proiettili P38 nel cespuglio vicino a casa. Anche lì le dinamiche erano molto simili, perché dopo una settimana di assenza il primo giorno abbiamo ritrovato dei proiettili, che sono stati posti in prossimità di inchieste molto importanti che svelavano dei retroscena: inchieste sul caso Moro ma anche sull’uccisione di Piersanti Mattarella. Quando raccontavamo di quei collegamenti tra mafia, il deep state e la destra eversiva”.  Così Sigfrido Ranucci a Il Cavallo e la Torre, programma di Marco Damilano su Rai 3, parlando dell’attentato subito ieri sera.

    • 21:33

      Ranucci: “L’attentatore mi sorvegliava, può colpire in ogni momento”

      “Le dinamiche con cui è stato posto questo ordigno sono abbastanza significative. Quello che hanno scoperto gli inquirenti è intanto che si trattava di un ordigno rudimentale, era presente un chilo di esplosivo, adesso lo stanno analizzando, probabilmente polvere pirica dall’alto potere esplosivo. Abbiamo visto che ha fatto saltare la macchina e una parte del muro del cancello. Che l’innesco era stato fatto in maniera temporanea, quindi all’istante e questo significa che chi lo ha fatto esplodere aveva monitorato il fatto che non c’era nessuno”. Così Sigfrido Ranucci a Il Cavallo e la Torre, programma di Marco Damilano su Rai 3, parlando dell’attentato subito ieri sera. “Il sottotitolo di tutta questa vicenda è che chi ha posto quell’ordigno conosce le mie abitudini, perché io mancavo da quattro giorni da casa e quindi il fatto che abbia aspettato quel momento, dopo quaranta minuti che ero rientrato, e che abbia posto quella bomba proprio dove io passo significa che conosce le mie abitudini. E ci dà il senso che può colpire in qualsiasi momento”. 

    • 21:29

      Ranucci: “Stimolante indagare su questa vicenda”

      “Molto ingenuamente avevo pensato che fosse la bombola del gas della macchina a esplodere, poi uscendo abbiamo visto che in realtà l’esplosione era davanti e presentava la presenza di un ordigno. La preoccupazione è stata quella di non uscire immediatamente vicino, perché a volte sappiamo dagli atti giudiziari che la prima esplosione serve per attirare e poi ce n’è una seconda, magari con dei chiodi o con degli oggetti di metallo che possono provocare, quelli sì, una strage. Da giornalista direi che la parte forse più stimolante è quella di fare un’inchiesta su questa vicenda”. Così Sigfrido Ranucci a Il Cavallo e la Torre, programma di Marco Damilano su Rai 3, parlando dell’attentato subito ieri sera.

    • 18:43

      Una persona incappucciata vista vicino alla casa di Ranucci

      Un testimone ha notato una persona incappucciata aggirarsi nei pressi della residenza di Sigfrido Ranucci a Pomezia nella serata di ieri, poche ore prima che l’ordigno distruggesse l’auto del giornalista parcheggiata di fronte. Gli inquirenti non escludono che l’attentatore abbia seguito Ranucci nei suoi spostamenti e conoscesse le sue abitudini. Nelle vicinanze, è stata inoltre trovata una Fiat 500 rubata, parcheggiata nella zona da alcuni giorni: gli investigatori non escludono legami con l’attentato. 

    • 18:17

      Ranucci: “Quattro o cinque tracce per le indagini”

      “Abbiamo delineato con i magistrati un contesto. Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti. Sono cose molto complesse da provare. Io sto presentando denunce su minacce ricevute dal 2021, quattro in particolare quelle più pesanti. Da quello che so al momento sono tutti fascicoli contro ignoti”. Lo afferma il giornalista Sigfrido Ranucci al termine dell’audizione svolta in Procura a Roma.
      Ranucci ha sottolineato di aver “sentito in queste ore la vicinanza dei colleghi e degli amministratori” della Rai: “Credo che sia dai tempi dell’attentato a Maurizio Costanzo che non accadeva una cosa del genere”, ha sottolineato. 

    • 17:51

      Ranucci ascoltato due ore in Procura a Roma

      Sigfrido Ranucci è stato ascoltato per circa due ore in Procura a Roma dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dal sostituto della Direzione distrettuale antimafia, Carlo Villani, a proposito dell’attentato subito ieri sera alla sua auto.
      Nel procedimento oltre al danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, nel fascicolo aperto sull’episodio si ipotizza anche la violazione della legge sugli esplosivi. Ranucci ha formalizzato la denuncia in mattinata presso la caserma dei Carabinieri di via Teulada.

    • 17:39

      Conte: “Chi esprime solidarietà ritiri le querele”

      “L’attentato di oggi è un segnale terribile, terrificante per un giornalismo con la schiena dritta. Ranucci ha resistito a pressioni, è sommerso da montagne di querele, ma continua a lavorare con difficoltà, gli smontano la redazione e gli tolgono le trasmissioni. E questo accade nel servizio pubblico, non in un’azienda privata”. Lo dice il leader M5s Giuseppe Conte. “La Commissione di Vigilanza” sulla Rai “è paralizzata da un anno. È una vergogna”, accusa. “Quei politici che hanno paralizzato per un anno la Commissione di Vigilanza, e oggi esprimono solidarietà, come prima cosa almeno rinuncino alla montagna di querele che gli hanno buttato addosso e si scusino per la delegittimazione costante che hanno fatto nei confronti di Ranucci”. 

    • 17:34

      Zaccaro (Area): “Stampa sotto attacco come la magistratura”

      “Porto la solidarietà di Area a Sigfrido Ranucci e la vicinanza a tutti i giornalisti”. A dirlo è Giovanni Zaccaro, giudice di Corte d’Appello a Roma e segretario della corrente progressista della magistratura, partecipando al presidio alla sede Rai di via Teulada dopo l’attentato al conduttore di Report. ”La libera stampa e la magistratura autonoma indipendente sono i presidi dello Stato liberale di diritto. La libera stampa forma un’opinione pubblica attenta e critica, la magistratura garantisce i diritti e le libertà”, afferma Zaccaro. “Hanno in comune il fatto che svolgono la loro funzione a prescindere
      dai desideri delle maggioranze del momento: per questo, in un’epoca di populismo, sono sotto attacco”.