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Attentato a Ranucci, l’esplosivo non aveva il timer. Il conduttore ascoltato dai pm: “Cinque tracce per le indagini”

Un ordigno rudimentale ha fatto saltare in aria la vettura del giornalista fuori dalla sua abitazione a Pomezia (Roma). Mattarella: "Severa condanna per l'intimidazione"
Attentato a Ranucci, l’esplosivo non aveva il timer. Il conduttore ascoltato dai pm: “Cinque tracce per le indagini”
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Ranucci: “Quattro o cinque tracce per le indagini”

“Abbiamo delineato con i magistrati un contesto. Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti. Sono cose molto complesse da provare. Io sto presentando denunce su minacce ricevute dal 2021, quattro in particolare quelle più pesanti. Da quello che so al momento sono tutti fascicoli contro ignoti”. Lo afferma il giornalista Sigfrido Ranucci al termine dell’audizione svolta in Procura a Roma.
Ranucci ha sottolineato di aver “sentito in queste ore la vicinanza dei colleghi e degli amministratori” della Rai: “Credo che sia dai tempi dell’attentato a Maurizio Costanzo che non accadeva una cosa del genere”, ha sottolineato. 

Momenti chiave

    • 11:20

      La bomba non aveva timer: “Era tra i vasi fuori dalla villetta”

      L’ordigno rudimentale che ha danneggiato le auto del giornalista Sigfrido Ranucci, fuori la sua abitazione a Pomezia, non è stato azionato a distanza o con un timer ma è stato lasciato, presumibilmente con la miccia accesa, tra due vasi esterni alla villetta. È quanto emerge dalle prime verifiche investigative svolte dai Carabinieri coordinati dai pm della Dda. Gli inquirenti stanno cercando eventuali telecamere che abbiano immortalato il momento cui l’ordigno è stato lasciato.

    • 10:54

      Il racconto di Ranucci: “Un boato tremendo”

      “Ho sentito un boato tremendo, erano le 22.17. Sono riusciti a sentirlo anche i carabinieri attraverso l’audio di alcune persone, che erano in zona, e che stavano registrando con il telefono in quel momento”. A dirlo il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci lasciando gli uffici della Compagnia Carabinieri Trionfale di via Teulada dove ha presentato denuncia in seguito all’esplosione, avvenuta la scorsa notte, che ha distrutto la sua auto parcheggiata davanti casa a Campo Ascolano, comune di Pomezia, alle porte di Roma. In merito al rafforzamento del livello di protezione Ranucci conferma il passaggio alla macchina blindata. Chi è stato? “È impossibile dirlo in questo momento: si tratta un contesto abbastanza allargato ed è su quello che sono state fatte le segnalazioni in questi mesi”, spiega il giornalista.

    • 10:51

      La Fiom: “Atto frutto del clima d’odio contro di lui”

      La Fiom esprime piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il “grave atto intimidatorio, frutto del clima d’odio contro di lui. Questo atto rappresenta un attacco alla libertà di stampa e al giornalismo di inchiesta, è un attacco non solo alla libertà di informazione ma anche alla democrazia”. Per tali ragioni la Fiom-Cgil nazionale parteciperà oggi pomeriggio al presidio davanti alla sede Rai di via Teulada.

    • 10:43

      Ranucci: “Un salto di qualità nei miei confronti”

      “Ho ricostruito con i carabinieri quanto è successo ieri. C’è una lista infinita di minacce, di varia natura, che ho ricevuto e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria e di cui i ragazzi della mia scorta hanno sempre fatto rapporto. Io comunque mi sento tranquillo nel senso che lo Stato e le istituzioni mi sono sempre state vicine in questi mesi”. Lo afferma Sigfrido Ranucci lasciando la sede della compagnia dei Carabinieri di via Trionfale dopo ha presentato denuncia su quanto avvenuto nella tarda serata di ieri. “Quello di stanotte è stato un salto di qualità preoccupante perché proprio davanti casa, dove l’anno scorso erano stati trovati dei proiettili”, conclude.

    • 10:35

      Il profilo di Sigfrido Ranucci

    • 10:16

      La bomba aveva 1 chilo di esplosivo

      Un ordigno con circa un chilo di esplosivo posizionato vicino all’auto del conduttore di Report Sigfrido Ranucci. E’ quanto accertato dagli investigatori intervenuti dopo l’esplosione che ha coinvolto le macchine del giornalista e della figlia parcheggiate davanti casa a Pomezia. Dai primi rilievi, sembra che l’ordigno sia stato piazzato tra la vettura e un cancello. I residui sono stati sequestrati e verranno sottoposti ad accertamenti. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri che stanno acquisendo le immagini delle telecamere ad ampio raggio che potrebbero aver immortalato chi ha piazzato la bomba.

    • 10:15

      Nordio: “È un attentato allo Stato al 100%”

      “L’attentato a un giornalista è un attentato allo Stato al 100%”. Lo ha detto il ministro della giustizia Carlo Nordio intervistato da SkyTg24 sull’attentato esplosivo alle auto del giornalista Sigfrido Ranucci e di sua figlia a Pomezia (Roma). Nordio ha espresso solidarietà a Ranucci e condanna del grave atto intimidatorio e ha ricordato che la libertà di stampa è la prima forma di democrazia. Da Nordio “solidarietà totale” a Ranucci. 

    • 10:08

      Nel pomeriggio presidio in via Teulada: “Siamo tutti Sigfrido”

      “Siamo tutti Sigfrido”: il comitato di redazione dell’Approfondimento Rai ha convocato un’assemblea dei redattori in via Teulada alle ore 12.  A seguire, alle 16, ha convocato un presidio, sempre in via Teulada, insieme ai colleghi di altre redazioni. 

    • 10:06

      Libera: “Chi colpisce un giornalista, colpisce la democrazia”

      “Esprimiamo preoccupazione, vicinanza e corresponsabilità a Sigfrido Ranucci per il grave attentato che lo ha colpito. Un gesto vile, che non colpisce solo un giornalista, ma il diritto di tutti i cittadini a conoscere, a capire, a cercare la verità. Chi prova a zittire una voce libera attacca il cuore stesso della democrazia. Perché colpire un giornalista è colpire il diritto alla verità e alla giustizia. È tentare di intimidire chi, con professionalità e coraggio, illumina le zone d’ombra del potere e racconta ciò che altri vorrebbero tenere nascosto”. Così, in una nota, Libera esprime preoccupazione e vicinanza al giornalista Sigfrido Ranucci per il violento atto intimidatorio di stanotte. “Oggi più che mai, dobbiamo stare in guardia, non lasciare solo Sigfrido perché ogni intimidazione, ogni attacco, ogni tentativo di delegittimare chi informa è un segnale da non sottovalutare. Rispondere con impegno e partecipazione civile è il modo più concreto per dire che la verità non si minaccia, si difende”, conclude.

    • 09:49

      L’inchiesta: verifiche sulle telecamere di sorveglianza

      Le forze dell’ordine sono al lavoro per cercare eventuali telecamere di sorveglianza nella zona dove si trova la villetta di Sigrido Ranucci a Campo Ascolano, frazione di Pomezia: intorno alla casa le uniche presenti sono quelle semaforiche con il sensore per il rilevamento per la velocità. Le ricerche sono estese anche nelle strade consolari circostanti l’abitazione. Davanti all’abitazione di Ranucci il cancello è parzialmente bruciato e sono ancora visibili i detriti delle due auto devastate dall’esplosione. Le macchine una del giornalista e l’altra della figlia sono state rimosse. I carabinieri e polizia piantonano l’area.