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I carri armati di Israele entrati nel cuore di Gaza City. Raid con droni ed elicotteri. Trump: “Hamas non usi ostaggi come scudi”

I media della Striscia hanno segnalato nella tarda serata 37 attacchi in 20 minuti e una fuga di massa dalla zona nord-occidentale della città. Nei video postati sui social il cielo dell’enclave appariva arancione
I carri armati di Israele entrati nel cuore di Gaza City. Raid con droni ed elicotteri. Trump: “Hamas non usi ostaggi come scudi”
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L’esercito israeliano ha attaccato Gaza City con aerei da guerra, artiglieria e droni

L’esercito israeliano ha attaccato Gaza City nella serata di lunedì 15 settembre. L’idf ha colpito la città palestinese con aerei da guerra, artiglieria e droni, provocando enormi esplosioni udite da lunga distanza, fin nel centro di Israele. I media della Striscia hanno segnalato 37 attacchi in 20 minuti e una fuga di massa dalla zona nord-occidentale della città di Gaza. Nei video postati sui social, il cielo dell’enclave appariva arancione. 

Momenti chiave

    • 23:04

      Trump: “Hamas non usi ostaggi come scudi”

      Hamas “rilasci tutti gli ostaggi ora”. Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth. “Ho appena letto delle notizie sul fatto che Hamas ha sposato gli ostaggi in superficie per usarli come scudi umani contro l’offensiva di terra di Israele. Spero che i leader di Hamas sappiano a cosa vanno incontro se fanno una cosa del genere. Questa è un’atrocità umana, di cui pochi hanno mai visto l’uguale”, aggiunge Trump.

    • 23:02

      Fonti palestinesi: Israele sta usando bombe robot a Gaza City”

      Secondo fonti palestinesi, gli attacchi dell’esercito israeliano stanno avvenendo in tre quartieri di Gaza city: Sheikh Radwan, Al-Karama e la costa, e Tel Al-Hawa dove le truppe stanno usando bombe robot. Nel mentre, come si riesce a capire dai video postati sui social da Gaza, si sente il fuoco di artiglieria, i bombardamenti aerei e il volo di elicotteri. Gaza city è sotto un fuoco intensivo. Gli abitanti riferiscono che sono stati costretti a evacuare verso est e sud: la strada è invasa di mezzi.

    • 22:56

      L’esercito israeliano ha attaccato Gaza City con aerei da guerra, artiglieria e droni

      L’esercito israeliano ha attaccato Gaza City nella serata di lunedì 15 settembre. L’idf ha colpito la città palestinese con aerei da guerra, artiglieria e droni, provocando enormi esplosioni udite da lunga distanza, fin nel centro di Israele. I media della Striscia hanno segnalato 37 attacchi in 20 minuti e una fuga di massa dalla zona nord-occidentale della città di Gaza. Nei video postati sui social, il cielo dell’enclave appariva arancione. 

    • 22:45

      Media palestinesi: “I carri armati israeliani sono entrati nel cuore di Gaza City”

      I media della Striscia di Gaza riferiscono che carri armati israeliani sono entrati in via Al-Jalaa, nel cuore di Gaza City. Contemporaneamente, sono stati segnalati attacchi con droni ed elicotteri Apache.

    • 22:06

      Intensi attacchi aerei israeliani nella parte nord-ovest di Gaza City

      I media palestinesi riportano di una serie di intensi attacchi aerei israeliani nella parte nord-occidentale di Gaza City. L’esercito israeliano non ha ancora rilasciato dichiarazioni al riguardo. Negli ultimi giorni, l’Idf ha effettuato centinaia di attacchi nella città di Gaza, anche contro edifici di diversi piani, in vista di un’imminente offensiva contro Hamas nella zona.

    • 21:34

      Axios: “Netanyahu informò Trump prima dell’attacco a Doha”. Gli Usa negano

      Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva informato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dell’imminente attacco ai leader di Hamas a Doha circa 50 minuti prima dell’attacco. Lo riporta Axios citando tre funzionari israeliani a conoscenza diretta dell’accaduto. Gli stessi funzionari hanno detto che la Casa Bianca era a conoscenza dell’attacco prima del lancio dei missili, sebbene Washington sostenga di essere stata informata solo dopo il lancio. Le notizie fornite da Israele – viene sottolineato – avrebbero dato a Trump abbastanza tempo per annullare l’attacco ma il presidente americano “non l’ha fatto”.

    • 21:27

      Il segretario Usa Rubio incontra i familiari degli ostaggi israeliani

      Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato alcuni familiari di ostaggi ancora detenuti a Gaza. All’incontro – spiega il Times of Israel – hanno partecipato sia i membri del Forum delle famiglie degli ostaggi, sia i rappresentanti del Forum di destra Tikvah. L’Hostages Forum ha affermato che durante l’incontro le famiglie “hanno sottolineato al Segretario Rubio che l’intensificarsi dei combattimenti mette in pericolo la vita degli ostaggi ancora in vita e rischia di far scomparire quelli già uccisi”.

    • 20:23

      Giordania, Egitto e Qatar in videoconferenza con Macron, Starmer e Carney

      L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, il presidente dell’Egitto Abdel Fattah El-Sisi e il re della Giordania Abdullah II si sono collegati da Doha in videoconferenza con il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il primo ministro canadese Mark Carney. Durante il colloquio, i leader hanno ribadito la condanna dell’aggressione israeliana al Qatar e hanno sottolineato l’importanza di tenere la conferenza sulla soluzione dei due Stati a New York come mezzo per rafforzare il dialogo e trovare un orizzonte politico per raggiungere la pace. Lo riporta l’agenzia di stampa giordana Petra. Durante la telefonata, che ha avuto luogo a margine del vertice arabo-islamico di emergenza che si è temuto in Qatar, si è discusso della necessità di porre fine alla guerra a Gaza e degli sviluppi più importanti in Cisgiordania e a Gerusalemme

    • 20:14

      Media Tel Aviv: “Usa e Israele hanno un piano per trasferire i leader Hamas da Gaza alla Tunisia”

      Secondo il canale televisivo israeliano i24NEWS, gli Stati Uniti e Israele sarebbero impegnati in discussioni, con il coinvolgimento indiretto di diversi paesi terzi, tra cui l’Iran, su un possibile piano per trasferire i principali leader di Hamas da Gaza alla Tunisia. La proposta consentirebbe ad alcune delle figure più intransigenti di Hamas di lasciare volontariamente l’enclave, riecheggiando il precedente degli anni ’80, quando Yasser Arafat e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) furono esiliati. Uno scenario che – viene comunque sottolineato – suscita forti perplessità in Tunisia. Sebbene Tunisi sostenga da tempo la causa palestinese, sia l’opinione pubblica che alcuni settori della classe politica sono molto meno favorevoli ad Hamas e sollevano preoccupazioni circa l’opportunità di ospitare i membri più radicali del gruppo.

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