Peskov: “Il partito europeo della guerra non molla”
Il “partito europeo della guerra” continua nella sua tendenza e non molla, in contrasto con l’approccio adottato dai presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump. Lo ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, commentando le dure dichiarazioni rilasciate dai leader occidentali nei confronti del presidente russo. “Il partito europeo della guerra mantiene la sua tendenza principale. Non si calma. Questo è in netto contrasto con l’approccio adottato, ad esempio, dal nostro presidente, il presidente Putin, e persino dal presidente degli Stati Uniti Trump”, ha sottolineato Peskov.
Il Papa: “In Ucraina è tempo di imboccare la via del negoziato”
“Invito tutti a non cedere all’indifferenza ma a farsi prossimi con la preghiera e con gesti concreti di carità. Ribadisco con forza il mio pressante appello per un cessate il fuoco immediato e per un serio impegno nel dialogo”. Lo dice il Papa nel suo appello per la pace in Ucraina all’Angelus. “E’ tempo – sottolinea Prevost – che i responsabili rinuncino alla logica delle armi e imbocchino la via del negoziato e della pace con il sostegno della comunità internazionale”.
“Erdogan potrebbe offrire la sua mediazione a Putin”
Incontrando il presidente russo Vladimir Putin in Cina, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan potrebbe offrirgli la mediazione della Turchia sull’Ucraina. È quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando una fonte diplomatica turca. Erdogan e Putin si trovano entrambi in Cina in occasione della riunione dell’Organizzazione di cooperazione di Shanghai (Sco) a Tianjin.
La Sco è composta da 10 membri a pieno titolo, cioè Russia, Bielorussia, Cina, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan. Originariamente concepita come contrappeso all’influenza degli Stati Uniti in Asia centrale, l’organizzazione iniziale ha acquisito quattro nuovi membri con l’aggiunta dell’India e del Pakistan nel 2017, dell’Iran nel 2023 e della Bielorussia nel 2024.
Nuovo appello del Papa: “Le armi devono tacere”
“La voce della armi deve tacere mentre si deve alzare la voce della fraternità e della giustizia”. Lo dice papa Leone all’Angelus rilanciando un “pressante” appello per la pace in Ucraina. “Purtroppo – ha esordito – la guerra in Ucraina continua a seminare morte e distruzione e anche in questi giorni ha colpito diverse città compresa la capitale Kiev. Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraiano e invito tutti a non cedere all’indifferenza ma a farsi prossimi con la preghiera e gesti concreti”.
Ucraina: “Russia lancia 142 droni, Odessa al buio”
Stanotte i russi hanno lanciato 142 droni sull’Ucraina, la maggior parte è stata neutralizzata. Lo riferisce l’aeronautica Militare delle Forze Armate dell’Ucraina, su Telegram. L’esercito russo ha attaccato quattro impianti energetici nella regione di Odessa nella notte del 31 agosto, lasciando al buio 29.000 abitanti di Chornomorsk.
Kiev smentisce la Russia: “Falsa la conquista di più 3500 kmq”
Lo Stato maggiore ucraino risponde al rapporto del capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov che ieri aveva affermato che da marzo la Russia ha conquistato più di 3.500 chilometri quadrati. “Il rapporto si basa su tentativi di far passare per realtà desideri irrealizzabili e vere e proprie bugie. Dopotutto, dopo tre anni e mezzo di aggressione su vasta scala da parte del Cremlino, l’offensiva stagionale si è conclusa praticamente in nulla. Le truppe russe non hanno preso il pieno controllo di nessuna grande città”.
Xi riunisce Iran, Turchia, Russia e India
Il presidente cinese Xi Jinping ha riunito i leader di Iran, Turchia, Russia e India, insieme a personalità provenienti da circa 20 paesi eurasiatici, per un vertice volto a porre la Cina al centro delle relazioni regionali. Il summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) si terrà da oggi nella città portuale settentrionale di Tianjin fino a lunedì, pochi giorni prima di una grande parata militare nella capitale Pechino per celebrare gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Lo Sco comprende Cina, India, Russia, Pakistan, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Bielorussia, con altri 16 paesi affiliati come osservatori o “partner del dialogo”.
Oltre 20 leader, tra cui il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan, partecipano al più grande incontro del blocco dalla sua fondazione nel 2001. Il presidente russo Vladimir Putin è atterrato oggi a Tianjin con un seguito di importanti politici e rappresentanti del mondo imprenditoriale.
Cina e Russia hanno talvolta promosso lo Sco come alternativa all’alleanza militare Nato. Il vertice di quest’anno è il primo da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato alla Casa Bianca. Si prevede che Putin terrà domani colloqui con Erdogan e Pezeshkian rispettivamente sul conflitto in Ucraina e sul programma nucleare di Teheran. Molti dei leader riuniti saranno a Pechino mercoledì per assistere alla parata militare, alla quale parteciperà anche il leader nordcoreano Kim Jong Un.
Putin in Cina per una visita di quatto giorni su invito di Xi
Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Tianjin in vista dell’imminente apertura del vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), dando il via alla sua visita in Cina che lo vedrà il 3 settembre partecipare alla grande parata militare di Pechino su Piazza Tienanmen per gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Putin sarà impegnato in una visita di quattro giorni in Cina su invito del presidente cinese Xi Jinping: secondo il consigliere del Cremlino Yury Ushakov, un viaggio all’estero così lungo è un evento insolito e raro. Il leader russo, oltre a quello con Xi, avrà numerosi bilaterali, tra cui quelli con il premier indiano Narendra Modi e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Mentre è in corso di definizione un faccia a faccia a
Trump: “Disponibile a Jet Usa per tutelare la sicurezza a Kiev”
In una intervista al Daily Caller, Donald Trump ha detto di essere disponibile a utilizzare aerei statunitensi come garanzia di sicurezza per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
“Forse – ha spiegato il presidente americano – faremo qualcosa. Mi piacerebbe vedere una soluzione. Non sono i nostri soldati, ma ogni settimana ne vengono uccisi da cinque a settemila, per lo più giovani. Se potessi fermare tutto questo e far volare un aereo ogni tanto, sarebbero soprattutto gli europei, ma noi, noi li aiuteremmo. Loro in un certo senso ne hanno bisogno, e noi li aiuteremmo se potremo fare qualcosa”.
Trump: “Improbabile incontro Putin-Zelensky, ma possibile a tre”
Donald Trump ha detto in una intervista al Daily Caller che un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky sembra improbabile ma che un trilaterale con lui è possibile.
“Un trilaterale potrebbe verificarsi. Un bilaterale non lo so, ma un trilaterale accadrà. Ma, sapete, a volte le persone non sono pronte”, ha detto il presidente americano.