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Copenaghen, Kallas: “Possibili nuove sanzioni contro la Russia”. Mosca rivendica: “Da marzo conquistati 3500 km quadrati di territorio”

Nulla di fatto al vertice informale dei ministri degli Esteri Ue in Danimarca. Tajani: "Maggioranza contro la confisca dei beni congelati ai russi". Ma l'alta rappresentante: "Non li restituiamo se non vengono pagati i danni a Kiev". Paesi divisi anche su Gaza
Copenaghen, Kallas: “Possibili nuove sanzioni contro la Russia”. Mosca rivendica: “Da marzo conquistati 3500 km quadrati di territorio”
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Tajani: “Maggioranza Ue contro la confisca dei beni russi”

“È emersa chiaramente una stragrande maggioranza di Paesi che non sono favorevoli all’utilizzo dei beni sequestrati russi, perché non c’è la base giuridica, come ha detto la Banca Centrale Europea, per poterli utilizzare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’informale di Copenaghen. “È una scelta che politicamente ha senso ma rischia di diventare per noi un boomerang, perché se non c’è la base giuridica e si prende una decisione contro il diritto si fa un regalo a Vladimir Putin”.

  • 16:05

    Kallas: “La Russia non è pronta per la pace ma si prepara ulteriormente alla guerra”

    “La Ue sostiene gli sforzi per la pace in Ucraina, ma è chiaro che la Russia non è pronta per la pace ma si prepara ulteriormente per la guerra“. Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Kaja Kallas, durante la conferenza stampa conclusiva dopo il Consiglio degli Esteri informale della Ue a Copenaghen. “I ministri – ha aggiunto la Kallas – hanno discusso di aumentare la pressione su Mosca per negoziare con l’Ucraina. Abbiamo parlato inoltre dei rischi finanziari per l’utilizzzo degli asset russi congelati per Kiev, e le autorità comunitarie confidano di essere in grado di attenuarne le conseguenze. È impensabile che la Russia riutilizzi questi beni finché non risarcirà i danni causati all’Ucraina“.

  • 15:57

    Mosca, “da marzo conquistati 3500 km quadrati in Ucraina”

    “Da marzo sono stati liberati oltre 3.500 chilometri quadrati di territorio e 149 insediamenti” in Ucraina. Lo ha rivendicato il capo di stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov, citato dalla Tass, riassumendo i risultati della campagna militare della primavera-estate 2025. Secondo il generale, le forze russe “stanno conducendo un’offensiva ininterrotta lungo praticamente l’intera linea del fronte” e “ad oggi, l’iniziativa strategica appartiene interamente alle forze armate russe”.  

  • 15:30

    Tajani: “Sulle sanzioni contro i coloni contraria solo l’Ungheria”

    “Noi abbiamo dato la nostra disponibilità con la Germania a infliggere nuove sanzioni ai coloni violenti e a incrementare il numero dei sanzionati da parte dell’Unione Europea. Su questo mi pare che ci sia più di una maggioranza qualificata perché a questa decisione si oppone soltanto l’Ungheria“. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Consiglio informale Esteri Gymnich a Copenaghen. La misura “serve anche a impedire che ci sia un attacco alle basi di quello che potrebbe essere il futuro Stato della Palestina”, aggiunge.

  • 14:57

    Tajani: “Maggioranza Ue contro la confisca dei beni russi”

    “È emersa chiaramente una stragrande maggioranza di Paesi che non sono favorevoli all’utilizzo dei beni sequestrati russi, perché non c’è la base giuridica, come ha detto la Banca Centrale Europea, per poterli utilizzare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’informale di Copenaghen. “È una scelta che politicamente ha senso ma rischia di diventare per noi un boomerang, perché se non c’è la base giuridica e si prende una decisione contro il diritto si fa un regalo a Vladimir Putin”.

  • 13:34

    Spagna: “Sì a misure contro Israele”

    “Non fare nulla non ha risolto nulla, è il momento di passare dalle dichiarazioni alle azioni. La Ue ha in mano la possibilità di agire e la Spagna lo sosterrà”. Così il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, in dichiarazioni all’agenzia Efe prima della riunione informale con gli omologhi Ue, in corso a Copenaghen. Albares ha ricordato che Madrid ha presentato un piano di azione, che include l’embargo della vendita di armi a Israele, l’ampliamento della lista dei sanzionati dalla Ue a coloro che si oppongono alla soluzione del due Stati, e il sostegno finanziario alle autorità palestinese.

  • 13:28

    Kallas (Ue): “Sulle sanzioni a Israele l’Ue è divisa, così non abbiamo voce”

    Sulle sanzioni a Israele, “non sono molto ottimista, perché anche l’opzione che proponiamo, che è piuttosto indulgente per quanto riguarda la loro partecipazione al programma Horizon, anche lì non abbiamo la maggioranza qualificata. Ne discuteremo, ci sono molte proposte avanzate affinché quei paesi che non ci hanno sostenuto possano partecipare. Ma questo è, non sono molto ottimista, e oggi non adotteremo sicuramente decisioni“. Lo ha affermato l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio informale Esteri Gymnich a Copenaghen. “Questo manda un segnale che siamo divisi su questo tema, ed essendo divisi, non abbiamo una voce unificata. Quindi se non abbiamo una voce unificata, allora su questo argomento non abbiamo voce sulla scena globale“, rimarca la capa della diplomazia Ue.

  • 13:26

    Irlanda: “Sì alle sanzioni contro Israele”

    “Le parole di condanna non bastano” perché la Striscia di “Gaza affronta un genocidio, una carestia e attacchi incessanti. I bambini muoiono di fame”. Lo ha scritto su ‘X’ il Taoiseach irlandese Simon Harris annunciando che ”alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue di oggi a Copenaghen insisterò affinché vengano imposte sanzioni a Israele per ottenere un cessate il fuoco immediato. E’ necessario agire ora”.

  • 13:24

    Berlino: “No alle sanzioni contro Israele”

    La Germania, al momento, non sosterrà le sanzioni proposte dalla Commissione Ue contro Israele sulla catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri Johann Wadephul entrando alla riunione del Consiglio affari esteri a Copenaghen, sottolineando che Berlino sta invece limitando le forniture di armi a Israele. “Credo che questa sia una misura molto mirata, molto importante e molto necessaria”, ha aggiunto. L’esecutivo Ue propone di sospendere i finanziamenti per la ricerca alle aziende israeliane nell’ambito del programma Horizon Europe, dopo che una revisione interna aveva concluso che le azioni di Israele a Gaza violano l’Accordo di associazione Ue-Israele, che obbliga entrambe le parti a rispettare i diritti umani. Tuttavia, secondo Wadephul, la misura difficilmente avrebbe influenza sul processo decisionale politico di Israele e sulle azioni militari nella Striscia di Gaza: per questo Berlino non è convinta, ha spiegato il ministro.

  • 13:23

    Ungheria: “A Copenaghen uno tsunami di sostegno alla guerra”

    “Oggi, alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue, dovremo affrontare uno tsunami di sostegno alla guerra. Più soldi e armi per l’Ucraina, adesione forzata all’Ue, avvio di un’operazione militare… un’enorme pressione per abbandonare la nostra posizione a favore della pace. Non sosterremo alcuna decisione contraria ai nostri interessi o che ritardi la pace”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó.

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