Copenaghen, corteo di protesta: “l’Ue sanzioni Israele”
I ministri degli Esteri dell’Ue – come peraltro ieri i ministri della Difesa – sono stati accolti a Copenaghen da un piccolo presidio di protesta all’ingresso del centro congressi dove si tengono le riunioni degli informali. I manifestanti (circa una cinquantina, ha constatato l’ANSA sul posto) hanno inneggiato slogan contro l’operazione militare di Israele a Gaza, urlando “vergognatevi” ai ministri. Tra gli striscioni, “fermate il genocidio” e “l’Ue sanzioni subito Israele”.
Tajani: “Sanzioni a Israele? Sì, cominciamo dai coloni”
“Iniziamo con le sanzioni ai coloni violenti, più coloni e più sanzioni, e se poi non funziona molto si possono studiare altre tappe”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando all’informale di Copenaghen, commentando la posizione di altri Paesi dell’Ue. “Le sanzioni ai coloni sono già un messaggio forte che va nella direzione della difesa delle fondamenta dello Stato palestinese”.
Tajani: “Favorevole a sanzioni alla Russia”
“Io credo che si debbano fare delle sanzioni finanziarie che costringano Putin a non avere più i mezzi economici per pagare stipendi altissimi ai militari, tre volte tanto quello di un operaio, non credo invece che ci sia la base giuridica per le sanzioni ai beni privati dei russi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Copenaghen. Per quanto riguarda poi la possibilità di confiscare gli asset congelati della Banca Centrale, anche nel caso in cui Mosca si rifiutasse di pagare le riparazioni, si è detto più cauto. “A livello giuridico non è facile, dobbiamo essere seri e rispettare le regole”, ha precisato.
“È possibile – ha precisato riguardo all’uso degli asset russi per la ricostruzione dell’Ucraina – ma dobbiamo studiare le regole. Rispetto la posizione dell’alto rappresentante Kaja Kallas ma prima di prendere una decisione dobbiamo capire se si può fare, perché per me a livello giuridico è molto complicato e si tratta di un problema giuridico non di una scelta politica. Kallas sta spingendo in questa direzione ma, ripeto, non so se sia possibile”.