Arci Torino: “La città sta dimostrando attenzione”
“Torino sta dimostrando un’attenzione alta, con un’affluenza tra le più significative del Paese. I temi dei referendum parlano al presente e al futuro di tutte e tutti”. A dirlo, in una nota, è l’Arci di Torino. “Il raggiungimento del quorum – conclude l’Arci del capoluogo piemontese – sarebbe un segnale importante: che le persone vogliono contare, decidere, partecipare”.
Affluenza alle urne: Italia spaccata in due
Secondo l’analisi dei sondaggi politici YouTrend sui dati del voto disponibili finora e fermi alle 23 di ieri, sulla partecipazione al referendum l’Italia si è spaccata in due. Si è votato di più al nord e al centro, più astensionismo al sud. In particolare si è votato di più nelle città del nord d’Italia raggiungendo un’affluenza media del 23%, poco sopra la media nazionale del 22,7. Unica eccezione, secondo Youtrend, è la provincia di Bolzano che registra l’affluenza più bassa in assoluto. Molto più staccate le percentuali di voto al sud e nelle isole. Youtrend rimarca che sono ferme sotto il 4% le province di Vibo Valentia, Agrigento e Caltanissetta.
Alle 23 di ieri, in nessun Comune era stato raggiunto il quorum
Secondo l’analisi dei sondaggi politici YouTrend, e stando agli ultimi dati disponibili ieri sera sull’affluenza ai referendum, “in nessun comune italiano è stato raggiunto il quorum“. Inoltre, l’affluenza risulta stabile su tutti i 5 quesiti, senza grandi differenze e la maggior parte degli elettori ha scelto di ritirare tutte le schede. Una tendenza – ricorda Youtrend – già evidente nelle rilevazioni delle 12 e delle 19, e costante ieri fino alla chiusura dei seggi.
Minimo scarto di affluenza tra i 5 quesiti
Minimo lo scarto dei votanti tra i 5 quesiti referendari. Alle 23, secondo i dati del ministero dell’Interno, hanno votato per il primo sul lavoro, quello per il reintegro dei licenziamenti illegittimi, il 22,4%. Al secondo, quello su licenziamenti e limite indennità, il 22,37%. Al terzo, quello per la tutela dei contratti a termine, il 22,40%. Al quarto, quello per la responsabilità degli infortuni sul lavoro, il 22,36%. Al quinto, quello sulla cittadinanza il 22,24%.
Toscana ed Emilia regioni dove si è votato di più
La Regione dove si è votato di più per i referendum è la Toscana con il 29,9%. Seguita a ruota dall’Emilia Romagna con il 28,76%, dal Piemonte col 27,13 e dalla Liguria col 26,3. La Lombardia sfiora i 24 punti percentuali. Tra le più astensioniste, invece, il Trentino Alto Adige con il 16,13%, la Calabria con il 16,25% e la Sicilia con il 16,48%. Lo si apprende dai dati del ministero dell’Interno. Tra le più attive anche la Liguria con il 25,42%.
Calabria, Sicilia e Trentino le Regioni dove si è votato di meno
Affluenza al 16,25% per i cinque referendum in Calabria alle ore 23 di domenica 8 giugno, a chiusura della prima giornata di consultazioni. Anche alla terza rilevazione, è Catanzaro la provincia in cui si è votato di più con il 19,96% seguita da Cosenza con il 17,94%. Vibo Valentia e Reggio Calabria si attestano attorno al 13%, con Crotone che è quella in cui ci sono stati meno elettori con il 12,83%. La Calabria è tra le Regioni con l’affluenza più bassa insieme alla Sicilia (16,32%) e al Trentino Alto Adige (16,13%)
Alle 23 di domenica affluenza al 22,7%
Alle 23 di domenica 8 giugno è del 22,73% l’affluenza ai seggi aperti in tutta Italia per votare ai cinque referendum su lavoro e cittadinanza. È quanto risulta dal sito Eligendo del Viminale,
Urne aperte fino alle ore 15
Urne riaperte in tutta Italia fino alle 15 per la seconda giornata di voto sui 5 referendum su lavoro e cittadinanza. Si vota fino alla stessa ora anche per i ballottaggi nei 13 Comuni sopra i 15mila abitanti, tra cui Taranto e Matera, e nei 7 Comuni in Sardegna al primo turno, tra cui Nuoro.