Maruotti (Anm): “Adesione nazionale quasi all’80%”
L’adesione allo sciopero a livello nazionale è “quasi all’80%”. Lo ha comunicato il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti al termine della tavola rotonda al cinema Adriano di Roma. “Stanno ancora arrivando i dati da alcune giunte locali, siccome vogliamo essere prudenti diamo una forbice tra il 75% e l’80%, ma è prossimo all’80%. Per noi non è il dato pregnante, ma ce lo chiedono e lo diamo”, ha detto. “Il successo di questa iniziativa per noi sta nel successo di questi eventi”, ha spiegato Maruotti, “oggi siamo stati forse troppo prudenti, abbiamo preso questa sala da 170 posti, ne abbiamo dovuta riempire a metà un’altra da quasi trecento. Siamo andati ben oltre il doppio delle previsioni”.
“Questa riforma ci preoccupa prima come cittadini che come magistrati”. Lo ha detto MarioBendoni, presidente dell’Anm del Piemonte, aprendo l’assemblea pubblica organizzata a Palazzo di giustizia in occasione dello sciopero proclamato a livello nazionale dall’associazione. A seguire la discussione, nella maxi aula 2, insieme a centinaia di giudici e pm ci sono anche decine di studenti e di cittadini. Fra i presenti figurano Edoardo Barelli Innocenti e LuciaMusti, presidente della Corte d’appello e procuratore generale del Piemonte, entrambi con una coccarda tricolore. Secondo le prime indicazioni, ancora provvisorie, l’adesione allo sciopero a Torino supera abbondantemente, in certi settori, il 70%. “La riforma – ha osservato Bendoni – preoccupa anche perché non è a se stante, ma è calata in un allarmante contesto di attacchi continui non solo contro la magistratura nel suo complesso, ma verso singoli colleghi rei, per così dire, di avere preso decisioni sgradite alla maggioranza politica di turno”. “È un clima di insofferenza verso l’esercizio della funzione di controllo da parte della magistratura – ha aggiunto – che purtroppo non si respira soltanto in Italia”. (ANSA).
10:54
Il presidente del tribunale di Milano Roia: “Vogliono sentenze piegate ad aspettative politiche”
“Ho paura quando non si rispettano le sentenze e quando si vogliono le sentenze piegate alle aspettativepolitiche“. Lo ha affermato il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia all’assemblea pubblica per lo sciopero dei magistrati. “Il tema della riforma è la non accettazione delle decisioni – ha spiegato – e penso che anche se le affidassimo all’intelligenza artificiale o ad un algoritmo non si risolverebbe il problema e si potrebbe dire che l’algoritmo è eversivo”. “Siamo qui per tentare di dare uno scossone – ha aggiunto Roia -. A tutti i magistrati farei fare i primi quattro anni in un organo collegiale” di giudici.
10:54
A Palazzo Chigi vertice sulla giustizia
Un vertice di governo sulla giustizia è in programma, a quanto apprende l’Ansa, oggi a Palazzo Chigi. La prima riunione sulla giustizia, anticipata dal Messaggero, è prevista attorno alle 11, e vi parteciperanno la presidente del Consiglio GiorgiaMeloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il guardasigilli CarloNordio e, tra gli altri, il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Nazario Pagano, e quelli delle commissioni giustizia di Camera e Senato, Ciro Maschio e GiuliaBongiorno.
10:53
La Camera Penale di Milano espone la Costituzione: “E’ di tutti, la separazione delle carriere non è un pericolo”
La Camera Penale di Milano espone da oggi copia della Costituzione davanti alla sua sede. Lo annuncia in una nota il direttivo del capoluogo lombardo. “Da alcune settimane, la magistratura associata, per esprimere simbolicamente la propria contrarietà al ddl sulla separazione delle carriere, ha esposto, sulle porte di molti uffici all’interno del Palazzo di Giustizia, la Costituzione – scrive la Camera Penale -. Come se quel progetto di riforma la mettesse in pericolo. La Costituzione, però, è di tutti. Certamente è patrimonio dell’avvocatura penale che, a garanzia dei diritti e delle libertà dei propri assistiti, quotidianamente la applica e ne pretende il rispetto. Per questo, da oggi, davanti alla sede della Camera Penale di Milano, che sostiene da anni, al di là delle contingenze politiche, quel progetto riformatore in discussione avanti il Parlamento, sarà affissa la nostra Carta fondamentale. Ognuno potrà leggere, chiaramente, il contenuto dell’art. 111, che garantisce il giusto processo in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale”.
10:36
Milano: adesione allo sciopero a circa il 90 per cento
L’adesione allo sciopero dei magistrati del Tribunale di Milano “è di circa il 90 per cento“. Lo ha annunciato, in attesa dei dati esatti, il presidente del Tribunale milanese Fabio Roia all’inizio del suo intervento all’assemblea pubblica nell’aula magna, piena in ogni posto, del Palazzo di Giustizia.
La manifestazione (Foto Claudio Furlan/Lapresse)
10:33
Magistratura democratica: “La riforma vuole limitare l’indipendenza delle toghe”
“Gli obiettivi della riforma sono molto chiari: riteniamo una riforma tesa a ridimensionare il ruolo della magistratura nel suo complesso”. Lo afferma la giudice Silvia Albano, presidente di Md, parlando a margine del flash mob fuori alla Cassazione.
10:32
Gratteri: “Una riforma sproporzionata che sottende a qualcos’altro”
“Non riteniamo sia proporzionato dover toccare la Costituzione per quattro magistrati l’anno che da pm chiedono di diventare giudice, mi pare sia qualcosa di davvero sproporzionato e quindi per noi è normale, ed è ovvio, che questa riforma sottenda a qualcos’altro”. Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri che ha risposto alla domande dei giornalisti nella biblioteca Tartaglione del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli dove i magistrati, con una coccarda tricolore sulla toga, stanno manifestando il loro dissenso contro la riforma costituzione che prevede la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti. Gratteri ha ricordato quello che accade negli Stati dove c’è stata la separazione dei carriere: “Poco dopo il pm passa sotto l’Esecutivo. E di questo non si sente assolutamente l’urgenza né la necessità, né il bisogno. I problemi della giustizia sono altri, le emergenze sono altre, non certo la separazione delle carriere”.
10:17
Gli avvocati: “Convocare anche noi all’incontro Meloni-Anm”
Convocare anche i rappresentati dell’avvocatura per l’incontro del 5 marzo tra la premier Giorgia Meloni e i vertici dell’Anm sulla riforma che prevede tra l’altro la separazione delle carriere tra giudici e pm. La richiesta arriva nel giorno dello sciopero dei magistrati dal presidente dell’Ordine degli avvocati più grande d’Italia, quello di Roma, Paolo Nesta. “Sarebbe utile che all’incontro fossero presenti anche i rappresentanti dell’Avvocatura – penso ai vertici dell’Ocf, che è organo di rappresentanza politica degli Avvocati – perché se è vero che giurisdizione è amministrazione della Giustizia, è altrettanto vero che nel nostro sistema costituzionale non esiste giurisdizione senza la presenza di un difensore”, afferma Nesta, che sollecita i magistrati a farsi promotori dell’iniziativa, proprio nel giorno della protesta. “Leggo che ci saranno iniziative ed eventi in tutti i distretti d’Italia aperti alla società civile E allora, quale segno migliore di apertura se non quello di accettare l’offerta di dialogo? Siano i Magistrati a chiedere che l’incontro a due diventi un incontro a tre: Politica, Magistratura e Avvocatura. Qualcosa di diritto la sappiamo anche noi Avvocati”, conclude il presidente dell’Ordine di Roma.
10:16
L’Anm di Napoli: “Preoccupa l’assoggettamento dei pm al governo”
“La nostra più grande preoccupazione è che questa riforma si traduca in un assoggettamento dei pubblici ministeri all’esecutivo”. Lo ha detto il presidente dell’Anm di Napoli Cristina Curatoli nella biblioteca Tartaglione del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli dove i magistrati con una coccarda tricolore appuntata sulla toga stanno manifestando contro la riforma costituzionale in cantiere che prevede la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti.
“In quasi tutti sistemi giudiziari diversi dal nostro che hanno aderito alla separazione delle carriere – ha aggiunto Curatoli – questa è stata la conseguenza che si è determinata. Del resto in qualche modo, che ci fosse qualche dubbi, lo dimostra il fatto che in qualche modo, esponenti politici, in presenza di provvedimenti giudiziari che li riguardino, subito affermano che bisogna correre verso la riforma. Questo in qualche modo ci restituisce il senso finale della riforma costituzionale”.
“Questa riforma va letta nel suo complesso, non c’è un qualcosa che ci piace di più rispetto ad altro, è una riforma che – con la separazione delle carriere, con l’istituzione di un’altra corte disciplinare e con il depotenziamento del nostro organo di autocontrollo, posto a tutela dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura – ci preoccupa nel suo insieme perché lede l’autonomia e l’indipendenza della magistratura che non è un privilegio della magistratura ma un diritto di tutti i cittadini”.
10:15
L’Anm di Milano: “La riforma attenta all’equilibrio dei poteri, devastante per lo Stato di diritto”
“Noi con questo sciopero esprimiamo il nostro pensiero critico su questa riforma che attenta all’equilibrio dei poteri con effetti devastanti sullo Stato di diritto”. Lo ha spiegato il presidente della sezione milanese dell’Anm, Manuela Andretta, che con decine di colleghi, tutti con le toghe addosso, Costituzione in mano e coccarde tricolore, sta dando vita ad un flash mob sulla scalinata di fronte al Palazzo di Giustizia di Milano, nel giorno dello sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere. I magistrati, un’ottantina e schierati con cartelli in mano con frasi di Calamandrei, distribuiranno, poi, ai cittadini fuori dal Palazzo opuscoli informativi sulle ragioni della protesta. Poi si terrà un’assemblea pubblica nell’aula magna del Palagiustizia.
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