Il cappellano: “Momento della speranza contro ogni speranza”
“In questo momento vorrei che chiedessimo la stessa fede di Abramo, la “spes contra spem,” la speranza contro ogni speranza”. Lo ha detto il cappellano del Gemelli, don Nunzio Corrao, guidando la preghiera nel corso della speciale adorazione eucaristica per papa Francesco in corso al Gemelli.
Il rosario in piazza San Pietro tutte le sere
L’iniziativa del rosario a Piazza San Pietro questa sera non è solo per oggi ma da stasera ci sarà tutti i giorni, come una vera e propria maratona di preghiera. “Da questa sera – riferisce infatti una nota del Vaticano – i cardinali residenti a Roma, con tutti i collaboratori della Curia Romana e la Diocesi di Roma, raccogliendo i sentimenti del popolo di Dio, si raccoglieranno in piazza San Pietro, alle ore 21, per la recita del Santo Rosario per la salute del Santo Padre. La preghiera, oggi, sarà presieduta da Sua Eminenza il Card. Segretario di Stato, Pietro Parolin”.
Il cappellano: “Papa offre la sua sofferenza per la pace”
“Accogliamo i tanti inviti che il Papa ci fa continuamente a non ritardare gli inviti del Signore a spingersi sulle frontiere dell’annuncio del Vangelo, che oggi si esprime nel desiderio di pace che alberga nel cuore del Papa. Io sono certo che il Papa finalizza anche questo suo momento di sofferenza chiedendo al Signore la pace dopo tre anni guerra in Europa ma anche in Medio Oriente e non dimentichiamo anche tutte le altre guerre”. Lo dice don Nunzio Corrao, cappellano del policlinico Agostino Gemelli aprendo e guidando la speciale adorazione eucaristica nella cappella San Giovanni Paolo II nella hall dell’ospedale, dedicata a papa Francesco, ricoverato al decimo piano della struttura.
L’esperto: “Papa un paziente critico, non fuori pericolo”
Il Papa, analizzando le informazioni che arrivano dai bollettini quotidiani, “è attualmente un paziente critico, non fuori pericolo”. Per questo “la prognosi resta riservata. Non si può dire, per esempio, ‘servono altri 10 giorni di curà. Non lo sappiamo, dobbiamo attendere. Anche perché le terapie antibiotiche, che sono mirate ai diversi germi isolati, hanno bisogno di un certo tempo per agire. Occorre dare tempo a questi farmaci. Tutto è infatti partito dall’infezione dei polmoni che, in forma grave, può scompensare gli altri organi”. Così, per l’Adnkronos Salute, Giorgio Sesti, docente di Medicina interna all’università Sapienza di Roma, analizza le condizioni del Pontefice in base ai dati comunicati dai bollettini medici.
Fonti vaticane: “Bergoglio non ha dolori”
Il Papa “non ha dolori”. E’ quanto si apprende da fonti vaticane che spiegano che la “sofferenza” della quale si era parlato sabato era legata alla giornata pesante che Papa Francesco aveva vissuto a causa delle crisi respiratorie.
In serata rosario di preghiera a San Pietro
Questa sera alle ore 21, in piazza San Pietro, il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, guiderà un rosario per pregare per la salute di Papa Francesco. La preghiera mariana segue il rosario guidato ieri dall’arcivescovo di Bologna, presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi.
Il Papa “è di buon umore e si nutre normalmente”
“Papa Francesco si è svegliato, si nutre normalmente e svolge le sue terapie”. Lo si apprende da fonti vaticane in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco ricoverato da 11 giorni all’ospedale Gemelli di Roma. Bergoglio, fanno sapere ancora le fonti, “ha letto i giornali” ed è “di buon umore”.
Gli auguri al Papa anche dalla Mecca. L’imam Pallavicini: “Campione di dialogo”
Auguri di guarigione al Papa arrivano anche dalla Mecca, dove si trova in pellegrinaggio l’Imam Yahya Pallavicini. In uno dei luoghi più sacri per tutti i musulmani, di fronte al tempio della Kàba e durante le invocazioni che migliaia di pellegrini compiono in quegli spazi sacri ogni giorno, Pallavicini ha voluto così trasmettere gli auguri e preghiere di buona salute al pontefice: “Penso subito a lui come a un campione di dialogo sulla fratellanza e di amicizia con i musulmani”, ha affermato l’imam Pallavicini, in una sosta tra i riti del pellegrinaggio proprio davanti alla ‘stazione di Abramo’, una teca che contiene la reliquia delle sue impronte. “In questo luogo qui a Mecca come musulmani italiani onoriamo anche il Profeta Abramo, patriarca del culto al Dio unico, nel Nome del quale pratichiamo la fratellanza tra cristiani e musulmani”. “I migliori auguri allora di Pace e salute a Papa Francesco – conclude l’imam – che nell’anno del 60oesimo anniversario della Nostra Aetate continua ancora nel solco del dialogo aperto da San Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986″.
Il sindaco di Bologna Lepore: “In preghiera per il Santo Padre, abbiamo bisogno di lui”
“Tutta la città di Bologna si stringe attorno a Papa Francesco e alla comunità cristiana. Sono ore di apprensione per la salute del Santo Padre al quale mandiamo i nostri migliori auguri per una rapida guarigione. Abbiamo bisogno della sua voce e della speranza che in questi anni ci ha trasmesso con forza e passione. I pensieri e anche le preghiere dei bolognesi sono per lui”. Così in una nota il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.
Il vescovo di Prato invita le parrocchie a pregare per la salute di Francesco
La Chiesa di Prato in preghiera per Papa Francesco. Il vescovo Giovanni Nerbini ha inviato ai parroci della diocesi una lettera con l’invito a raccogliersi in preghiera per la salute del Santo Padre, “affinché il Signore gli dia forza e gli faccia sentire l’affetto che sale dall’intera nostra Chiesa”.
Seguendo le indicazioni della presidenza della Cei, monsignor Nerbini oggi reciterà il rosario e alle ore 18 sarà in cattedrale, davanti all’altare della Madonna del Sacro Cingolo per vivere, insieme ai presenti, un momento di Adorazione eucaristica.
Sul sito della diocesi di Prato (diocesiprato.it) è possibile scaricare gli schemi preparati dalla Conferenza episcopale italiana per organizzare nelle parrocchie e nelle varie comunità dei momenti di preghiera per il Papa. “È questa una occasione importante per tutti i cristiani per ricomprendere sempre più approfonditamente il senso della nostra vita e anche della nostra morte” conclude il vescovo Giovanni Nerbini.