Gaza, la diretta – Nazioni Unite: “Israele fa spostare i palestinesi, poi bombarda”. Tel Aviv: “Stop ai visti automatici per dipendenti Onu”

Mentre continuano i raid sulla Striscia, dove è tornato il black out e dove è stata attaccata anche la sede della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis, cresce la tensione tra Israele e Iran dopo l'uccisione in un raid in Siria del generale Razi Moussavi. Teheran aumenta la produzione di uranio arricchito, mentre gli Houthi yemeniti rivendicano un attacco nel Mar Rosso e il lancio di droni nel sud di Israele

Aggiornato: 20:17

  • 16:51

    Razzo lanciato da Gaza colpisce la sinagoga di un kibbutz

    Un razzo lanciato da Gaza ha colpito la vecchia sinagoga del kibbutz Saad, che si trova a ridosso della Striscia. Lo hanno riferito i media secondo cui non ci sono vittime.

  • 16:03

    L’Iran aumenta la produzione di uranio arricchito

    Proprio mentre l’Iran minaccia di ritorsioni Israele, dopo l’uccisione del generale Moussavi, l’Aiea fa sapere che Teheran è tornata nelle ultime settimane ad un tasso di produzione di uranio arricchito al 60% simile a quello dell’inizio dell’anno, continuando la sua escalation nucleare anche se nega di voler acquisire la bomba atomica. L’Iran ha aumentato la produzione di uranio arricchito al 60% a circa 9 kg al mese dalla fine di novembre, il che “rappresenta un aumento rispetto ai circa 3 kg prodotti al mese da giugno e un ritorno al tasso mensile di 9 kg della prima metà del 2023”, ha denunciato l’agenzia Onu. Il rallentamento del ritmo di produzione al 60% – soglia vicina al 90% necessaria per realizzare una bomba atomica – era stato visto dagli esperti come un gesto positivo mentre erano ripresi i colloqui informali con gli Stati Uniti. Tuttavia, negli ultimi mesi sono aumentate le tensioni a seguito del conflitto tra Israele e Hamas, dove Washington e Teheran si accusano reciprocamente di aggravare la situazione. A novembre, un rapporto riservato dell’Aiea consultato dall’Afp indicava che le scorte di uranio arricchito in Iran superavano di 22 volte il limite autorizzato dall’accordo internazionale del 2015, siglato per limitare le attività atomiche di Teheran in cambio della revoca delle sanzioni internazionali.

  • 15:31

    Interrotte tutte le comunicazione a Gaza

    La società palestinese di telecomunicazioni Paltel ha annunciato un nuovo taglio delle telecomunicazioni nella Striscia di Gaza, il quarto dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre. “Siamo spiacenti di annunciare un’interruzione totale delle telecomunicazioni fisse e dei servizi internet nella Striscia di Gaza a causa del protrarsi dell’aggressione”, ha dichiarato la società in un comunicato, aggiungendo che le sue squadre di tecnici “stanno lavorando per ripristinare i servizi nonostante la pericolosità delle condizioni sul terreno”.

  • 15:30

    Onu: “Seriamente preoccupati per raid nel centro di Gaza”

    L’Onu si è detta “seriamente preoccupata” per i continui bombardamenti israeliani sulla zona centrale della Striscia di Gaza e ha esortato le forze israeliane ad adottare tutte le misure disponibili per proteggere i civili. “Siamo seriamente preoccupati per il continuo bombardamento del centro di Gaza da parte delle forze israeliane. Tutti gli attacchi devono rispettare rigorosamente i principi del diritto umanitario internazionale”, ha affermato in una nota il portavoce dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Seif Magango. “È particolamente preoccupante – ha aggiunto – che questi ultimi intensi bombardamenti avvengano dopo che le forze israeliane hanno ordinato ai palestinesi a sud di Wadi Gaza di spostarsi verso il centro di Gaza e Tal al Sultan a Rafah”.

  • 14:32

    Iran: “Israele e Usa non possono vincere”

    Israele e gli Stati Uniti si trovano “in una situazione in cui non possono vincere”. Lo ha affermato il Segretario del Consiglio supremo per la Sicurezza nazionale dell’Iran, Ali Akbar Ahmadian, durante un colloqui con l’ex premier dell’Iraq, Adel Abdul-Mahdi, a Teheran, come riporta Mehr. Facendo riferimento all’uccisione da parte di Israele del dirigente delle Guardie della Rivoluzione iraniana Seyyed Razi Mousavi in Siria, Ahmadian ha detto che “esiste l’opinione secondo cui l’assassinio è stato fatto in cooperazione dal regime sionista e dagli Stati Uniti ma alcuni ritengono che con questa azione il regime sionista abbia voluto fare un passo verso l’espansione della guerra”.

  • 14:31

    Gaza: “20.915 il nuovo bilancio delle vittime”

    Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha detto che almeno 20.915 persone sono state uccise nell’enclave palestinese da quando è scoppiata la guerra con Israele il 7 ottobre. Il ministero ha detto che altre 54.918 persone sono state ferite in più di 11 settimane di combattimenti. 

  • 13:55

    Israele: “Trovate armi in camera bambini”

    Nel corso di un’operazione nell’area del distretto di Tuffah, non distante da Gaza City, nel nord della Striscia, i soldati hanno “ucciso molti terroristi nel corso di combattimenti ravvicinati”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nello stesso posto “all’interno di una camera per bambini di una casa civile sono stati scoperti decine di kalashnikov, granate, bazooka, lancia granate e targhe di auto israeliane”. “Le armi trovate – ha aggiunto la fonte – sono un’ulteriore prova del tentativo di Hamas di nascondere armi e attività terroristiche dietro la popolazione e le strutture civili”.

  • 13:19

    Media, “Hezbollah colpisce chiesa nel nord di Israele”

    Hezbollah ha colpito con un missile anti-carro sparato dal Libano una chiesa nel nord di Israele. Lo riporta Times of Israel, sottolineando che in un comunicato Hezbollah afferma di aver preso di mira una postazione dell’esercito israeliano nei pressi della comunità settentrionale di Shomera. Ma, secondo la stampa ebraica, ad essere colpita è stata una chiesa nei vicino villaggio palestinese cristiano, praticamente spopolato, di Igrit. Il custode della chiesa, un uomo di 80 anni, è rimasto ferito in modo non grave.

  • 12:10

    Gallant: “Chiunque è un potenziale obiettivo”

    In un intervento alla Commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto oggi che Israele è attaccato su sette fronti, e che su sei di essi ha già reagito. ”Siamo stati attaccati – ha rilevato – da Gaza, Libano, Siria, Cisgiordania, Iraq, Yemen ed Iran”. “Abbiamo reagito ed operato contro sei di quei fronti”, ha aggiunto, senza tuttavia menzionare quali di essi fosse il settimo. “Voglio dirlo in maniera esplicita: chiunque opera contro di noi rappresenta un obiettivo potenziale. Non c’è immunità per alcuno”. 

  • 11:41

    Esplode un minibus a Khan Yunis: 4 morti

    Quattro persone sono morte oggi a Khan Yunis (nel settore sud della Striscia di Gaza) in una deflagrazione avvenuta all’interno di un minibus. Lo riferiscono fonti locali secondo cui la esplosione è avventa nel settore occidentale della città, a breve distanza dalla moschea Halil al-Rahman. L’identità degli uccisi non è ancora nota. Alcuni giorni fa nella vicina città di Rafah una jeep era stata centrata da un razzo sparato da un velivolo israeliano. In seguito si è appreso che si era trattata di “un’esecuzione mirata” diretta contro un esponente di Hamas che, secondo Israele, era coinvolto in traffico di armi.