Ucraina, la diretta – Raid nella regione di Belgorod. Scambio di accuse tra Mosca e Kiev. In azione sedicenti partigiani russi contro Putin

Raid in diversi villaggi, il Cremlino: "Incursione per distrarre dalla vittoria a Bakhmut", il consigliere presidenziale ucraino Podolyak: Non abbiamo nulla a che fare". Per la Federazione: "F16? Gli sforzi dell'Occidente sono inutili". Le forze armate ucraine, dopo che i nemici hanno rivendicato di aver completamente “liberato” la città assediata da mesi, spiegano che i combattimenti continuano

Aggiornato: 21:53

  • 12:59

    Allarme dell’intelligence tedesco su atti di sabotaggio russi

    L’intelligence tedesca mette in guardia sul “grosso rischio” di possibili atti di sabotaggio russi in Germania. A lanciare l’allarme è stato il presidente del Bundesamt für Verfassungsschutz (Bfv), Ufficio federale per la protezione della costituzione, o intelligence interna, Thomas Haldenwang, che ha parlato di “capacità disponibili che possono essere usate anche contro obiettivi tedeschi e soprattutto contro infrastrutture critiche“. Dall’inizio della guerra ucraina, ha poi osservato, intensità, complessità e obiettivi delle attività dei servizi di intelligence russi sono considerevolmente aumentati. L’accesso convenzionale alle informazioni, ha proseguito, si è ridotto drasticamente, tra l’altro a causa dell’espulsione in tutta Europa di diverse centinaia di membri dei servizi di intelligence. “Ora sono costretti a soddisfare la loro grande sete di intelligence attraverso metodi alternativi” e questo avviene per il tramite di attacchi informatici, agenti anche sotto copertura. “Per la Germania, pertanto, i rischi sono aumentati. In questo non possiamo essere ingenui”.

  • 12:38

    Prigozhin: “Wagner via da Bakhmut il 25 maggio”

    Il gruppo paramilitare russo Wagner ha dichiarato oggi che i suoi militari si ritireranno da Bakhmut dal 25 maggio al primo giugno e consegneranno le loro posizioni all’esercito regolare di Mosca, dopo aver rivendicato la conquista della città ucraina orientale. “Nella periferia occidentale di Bakhmut le linee di difesa sono in posizione. Il gruppo Wagner lascerà la città tra il 25 maggio e il primo giugno”, ha dichiarato Yevgeny Prigozhin, capo della milizia privata in un audio diffuso dal suo servizio stampa. La cattura di Bakhmut è stata rivendicata sabato da Prigozhin, che in quell’occasione aveva dichiarato che avrebbe consegnato il controllo della città alle truppe regolari russe il 25 maggio. “Se non ci sono abbastanza unità del ministero della Difesa per occupare Bakhmut, ci sono migliaia di generali per farlo, bisogna addestrare un reggimento di generali, dare loro tutti i fucili e tutto andrà bene”, ha ironizzato oggi Prigozhin, lanciando una nuova frecciata all’alto comando militare russo.  

  • 12:34

    Kiev: “Ripristinata energia alla centrale di Zaporizhzhia”

    E’ stata ripristinata l’energia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande dell’Europa nel sud dell’Ucraina. Lo riporta l’emittente statale ucraina Suspilne spiegando che l’alimentazione elettrica esterna al sito è di nuovo in funzione. “I lavoratori dell’energia hanno ripristinato la linea di trasmissione dell’energia che alimenta la centrale nucleare di Zaporizhia”, ha riferito in una nota Ukrenergo, operatore del sistema di trasmissione dell’elettricità in Ucraina.

  • 09:54

    Mosca: “F16? Gli sforzi dell’Occidente sono inutili”

    Il piano dell’Occidente di fornire all’Ucraina jet da combattimento F-16 di fabbricazione statunitense e di addestrare i piloti ucraini “è completamente inutile. Le nostre capacità consentono di raggiungere indiscutibilmente ogni obiettivo dell’operazione militare speciale”. Lo afferma il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, come riporta Interfax. “Nessun attacco alla sicurezza della Federazione Russa, indipendentemente dalla portata di tali misure adottate dall’Occidente collettivo guidato dagli Stati Uniti, porterà al risultato cercato dall’Occidente”, ha dichiarato Ryabkov ai giornalisti. 

  • 09:38

    Lula: “Il discorso di Biden non aiuta la pace in Ucraina”

    Alla chiusura del G7, in Giappone, il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, è tornato ad alzare i toni nei confronti di Joe Biden, sostenendo che il discorso del presidente americano non parla di pace, ma di “andare addosso” al presidente russo Vladimir Putin e che questo, secondo lui, “non aiuta” nella risoluzione del conflitto in Ucraina. “Biden non parla in pace. Dice che la Russia deve andarsene. Non so se se ne andrà. Penso sia necessario, quindi, avere persone che sappiano costruire una via d’uscita perché si possa trovare la pace”, ha aggiunto il leader brasiliano. “Dare addosso a Putin finché non si arrende e paga per tutto ciò che ha combinato? Questo discorso non aiuta. Secondo me invece aiuterebbe un discorso che dice: ‘Sediamoci prima, calmiamoci, cominciamo a parlarè, e a volte ci vuole tempo”, ha continuato. Lula aveva abbassato i toni nei confronti degli Usa dopo aver detto, il mese scorso negli Emirati Arabi, che Europa e Stati Uniti “contribuiscono a prolungare la guerra”. Parole che gli sono costate pesanti critiche, tanto da essere accusato dalla Casa Bianca di fare da “pappagallo” alla propaganda russa. 

  • 09:36

    Mosca: “La Crimea è russa, minacciarla mostra l’escalation Usa”

    “La Crimea è parte integrante della Federazione Russa, e il tentativo di presentare la questione in modo diverso, di minacciarla, è l’ennesima conferma dell’irresponsabile escalation di Washington“. Lo ha affermato il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, commentando la dichiarazione del consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan in un briefing al G7, secondo il quale “è il momento di guardare a ciò di cui l’Ucraina ha bisogno per scoraggiare la Russia dal proseguire la sua guerra” e confermando che il presidente Joe Biden ha dato il suo ok all’addestramento di piloti ucraini per gli F-16 e altri velivoli. 

  • 09:35

    Lula: “Zelensky non si è presentato al nostro bilaterale al G7”

    Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, ha affermato che il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, “non si è presentato” all’incontro bilaterale fissato con lui al G7 di Hiroshima. “Avevamo in programma un colloquio bilaterale con l’Ucraina alle 15. Abbiamo ricevuto informazioni che erano in ritardo e, nel frattempo, ho incontrato il presidente del Vietnam. Quando il presidente vietnamita se ne è andato, quello ucraino non si è presentato. Sicuramente aveva un altro appuntamento e non poteva venire”, ha detto Lula in una conferenza stampa svoltasi dopo la fine del vertice. Ieri Zelensky aveva sostenuto che, alla base del mancato incontro, ci sarebbe stata una incompatibilità di orari e che, tra i due, il più “deluso” doveva essere Lula. Quest’ultimo ha intanto ribadito di mantenere “la stessa posizione” sulla guerra in Ucraina e che il suo obiettivo è di formare un gruppo di Paesi “per cercare di costruire una politica di pace nel mondo”. Lula si è infine detto “triste e deluso” per il mancato incontro con Zelensky, ma ha aggiunto che sarà “pronto quando vedrò che vorranno negoziare” davvero.

  • 09:34

    Kiev: “Bakhmut resta l’epicentro della battaglia”

    La zona di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk nell’Ucraina orientale, resta “l’epicentro” della battaglia”. Lo hanno riferito questa mattina le forze armate ucraine dopo che i russi hanno rivendicato di aver completamente “liberato” la città assediata da mesi. A Bakhmut “il nemico continua a condurre azioni offensive. I combattimenti per la città di Bakhmut continuano”, hanno affermato le forze armate ucraine, aggiungendo che nell’ultimo giorno le forze russe hanno “cercato senza successo di recuperare le posizioni perdute a sud dell’insediamento di Ivanivske”.

  • 09:33

    Zaporizhzhia, la centrale nucleare interrompe la produzione

    La centrale nucleare di Zaporizhzhia, nell’Ucraina occupata dai russi, ha di nuovo interrotto l’immissione di corrente in rete. Lo fa sapere l’amministrazione dell’impianto. I russi affermano che la causa è l’interruzione della linea di alta tensione che alimenta la centrale atomica. L’esclusione dell’impianto dalla rete elettrica ucraina, un’operazione considerata pericolosa oltre che dannosa, è diventata prassi frequente da parte dei russi ogni qualvolta ci sono bombardamenti nelle vicinanze. “A causa di un’interruzione della linea ad alta tensione (…) la centrale è privata della sua alimentazione esterna di elettricità”, ha indicato sul suo account Telegram l’amministrazione russa della centrale nucleare ucraina, la più grande d’Europa. Il messaggio aggiunge che sono in corso di accertamento le cause dell’interruzione della linea e che provvisoriamente è entrato in funzione il generatore diesel d’emergenza dell’impianto.