Ucraina, la diretta – Raid nella regione di Belgorod. Scambio di accuse tra Mosca e Kiev. In azione sedicenti partigiani russi contro Putin

Raid in diversi villaggi, il Cremlino: "Incursione per distrarre dalla vittoria a Bakhmut", il consigliere presidenziale ucraino Podolyak: Non abbiamo nulla a che fare". Per la Federazione: "F16? Gli sforzi dell'Occidente sono inutili". Le forze armate ucraine, dopo che i nemici hanno rivendicato di aver completamente “liberato” la città assediata da mesi, spiegano che i combattimenti continuano

Aggiornato: 21:53

  • In Evidenza
    21:53

    Bombardamenti e raid nella regione di Belgorod: 8 feriti. Scambio di accuse tra Mosca e Kiev

    Mosca e Kiev si accusano a vicenda. E non è ancora chiaro chi sia realmente entrato in azione  nella regione di Belgorod. L’incursione, con diverse esplosioni, è stata rivendicata da due organizzazioni armate: la Legione Libertà per la Russia e il gruppo di estrema destra Corpo dei Volontari russi. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha detto che l’incursione è stata accompagnata dal bombardamento di diversi villaggi, che hanno provocato almeno otto feriti, il danneggiamento di edifici residenziali e l’incendio di una scuola materna. Video apparsi su diversi canali Telegram, russi e ucraini, mostrano combattimenti con l’impiego anche di carri armati e un elicottero. Fonti citate dai canali Telegram Baza e Shot parlano di 39 uccisi tra le file degli incursori, mentre diversi altri sarebbero stati fatti prigionieri. Notizie che non hanno riscontro ufficiale. In serata, invece, il governatore ha detto che la maggior parte dei residenti dei villaggi di confine ha lasciato le case e ha annunciato l’introduzione nella regione di un regime speciale antiterrorismo, che comporta “restrizioni temporanee”.

    Il Corpo dei Volontari e la Legione Libertà per la Russia hanno diffuso messaggi in cui chiedono ai residenti vicino ai confini con l’Ucraina di “non opporre resistenza e non avere paura” e affermano che “la libertà è vicina”. Ma per le autorità russe l’operazione è stata sferrata dalle forze di Kiev. E con uno scopo preciso, accusa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: quello di “distogliere l’attenzione” dalla sconfitta subita a Bakhmut. Il portavoce ha aggiunto che la situazione sul terreno è seguita costantemente dal presidente Vladimir Putin, che mercoledì ha tra l’altro in programma un nuovo colloquio a Mosca con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko.

    A Bakhmut, intanto, di cui i russi della Wagner hanno rivendicato la conquista fin da sabato, sono cominciate le attività di sminamento, ha detto il leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin. Gli ucraini continuano a negare la caduta di questa città del Donbass, affermando che un lembo nei quartieri sud-occidentali, il distretto di Litak, rimane nelle loro mani. Ma anche l’Institute for the Study of War ammette che ormai Bakhmut è nelle mani dei miliziani della Wagner. Semmai per i russi il problema è un altro: se resisteranno cioè agli attacchi ucraini che continuano intorno alla città e se riusciranno quindi ad evitare di rimanere accerchiati. Un pericolo spesso denunciato dal capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, che oggi ha annunciato che i suoi uomini si ritireranno dalla città no più dal 25 maggio lasciandone il controllo – e tutti i problemi conseguenti – all’esercito regolare, ma dal 1 giugno. “Se non ci sono abbastanza unità del ministero della Difesa, ci sono migliaia di generali per farlo, bisogna addestrare un reggimento di generali, dare loro tutti i fucili e tutto andrà bene”, ha detto con i soliti toni polemici Prigozhin. Il capo della Wagner, tra l’altro, aveva predetto oltre dieci giorni fa un attacco ucraino nelle regioni russe di Belgorod e Bryansk, ma come diversivo, per poi scatenare la vera controffensiva nella regione ucraina di Zaporizhzhia verso il Mar d’Azov. 

    Leggi tutto
  • 21:53

    Bombardamenti e raid nella regione di Belgorod: 8 feriti. Scambio di accuse tra Mosca e Kiev

    Mosca e Kiev si accusano a vicenda. E non è ancora chiaro chi sia realmente entrato in azione  nella regione di Belgorod. L’incursione, con diverse esplosioni, è stata rivendicata da due organizzazioni armate: la Legione Libertà per la Russia e il gruppo di estrema destra Corpo dei Volontari russi. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha detto che l’incursione è stata accompagnata dal bombardamento di diversi villaggi, che hanno provocato almeno otto feriti, il danneggiamento di edifici residenziali e l’incendio di una scuola materna. Video apparsi su diversi canali Telegram, russi e ucraini, mostrano combattimenti con l’impiego anche di carri armati e un elicottero. Fonti citate dai canali Telegram Baza e Shot parlano di 39 uccisi tra le file degli incursori, mentre diversi altri sarebbero stati fatti prigionieri. Notizie che non hanno riscontro ufficiale. In serata, invece, il governatore ha detto che la maggior parte dei residenti dei villaggi di confine ha lasciato le case e ha annunciato l’introduzione nella regione di un regime speciale antiterrorismo, che comporta “restrizioni temporanee”.

    Il Corpo dei Volontari e la Legione Libertà per la Russia hanno diffuso messaggi in cui chiedono ai residenti vicino ai confini con l’Ucraina di “non opporre resistenza e non avere paura” e affermano che “la libertà è vicina”. Ma per le autorità russe l’operazione è stata sferrata dalle forze di Kiev. E con uno scopo preciso, accusa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: quello di “distogliere l’attenzione” dalla sconfitta subita a Bakhmut. Il portavoce ha aggiunto che la situazione sul terreno è seguita costantemente dal presidente Vladimir Putin, che mercoledì ha tra l’altro in programma un nuovo colloquio a Mosca con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko.

    A Bakhmut, intanto, di cui i russi della Wagner hanno rivendicato la conquista fin da sabato, sono cominciate le attività di sminamento, ha detto il leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin. Gli ucraini continuano a negare la caduta di questa città del Donbass, affermando che un lembo nei quartieri sud-occidentali, il distretto di Litak, rimane nelle loro mani. Ma anche l’Institute for the Study of War ammette che ormai Bakhmut è nelle mani dei miliziani della Wagner. Semmai per i russi il problema è un altro: se resisteranno cioè agli attacchi ucraini che continuano intorno alla città e se riusciranno quindi ad evitare di rimanere accerchiati. Un pericolo spesso denunciato dal capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, che oggi ha annunciato che i suoi uomini si ritireranno dalla città no più dal 25 maggio lasciandone il controllo – e tutti i problemi conseguenti – all’esercito regolare, ma dal 1 giugno. “Se non ci sono abbastanza unità del ministero della Difesa, ci sono migliaia di generali per farlo, bisogna addestrare un reggimento di generali, dare loro tutti i fucili e tutto andrà bene”, ha detto con i soliti toni polemici Prigozhin. Il capo della Wagner, tra l’altro, aveva predetto oltre dieci giorni fa un attacco ucraino nelle regioni russe di Belgorod e Bryansk, ma come diversivo, per poi scatenare la vera controffensiva nella regione ucraina di Zaporizhzhia verso il Mar d’Azov. 

  • 21:43

    Canali Telegram russi: “Uccisi 39 sabotatori e 5 catturati”

    Canali Telegram russi come Baza e Shot riferiscono dell’uccisione di 39 sabotatori e della cattura di altri cinque nella regione di Belgorod.

  • 21:42

    Otto feriti nei raid a Belgorod

    È salito ad otto feriti il numero dello scoppio dei combattimenti all’interno della Federazione Russa di Belgorod. Lo annuncia il capo della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov, scrive Ria Novosti. “Otto persone sono rimaste ferite, secondo le informazioni del ministero della Salute e del ministero della Difesa. Non ci sono morti tra i civili”, ha precisato Gladkov durante una trasmissione in diretta sul social network VKontakte.

  • 21:31

    Gli Stati Uniti stanno monitorando gli sforzi del gruppo Wagner di far transitare le armi dirette in Ucraina tramite il Mali

    Gli Stati Uniti stanno monitorando gli sforzi del gruppo Wagner di far transitare le armi dirette in Ucraina tramite il Mali. Lo afferma il Dipartimento di stato, sottolineando come al momento non ci sono indicazioni che Wagner abbia avuto successo nella sua operazione. “Siamo stati informati che Wagner sta cercando di far transitare il materiale acquisito per aiutare la guerra della Russia tramite il Mali ed è pronto a usare documenti falsi per le transazioni”, spiega il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

  • 21:10

    La ministra dell’Economia lettone in Ucraina per discutere della cooperazione alla ricostruzione della regione di Chernihiv

    La ministra dell’Economia lettone, Ilze Indriksone, si è recata oggi in Ucraina per discutere della cooperazione alla ricostruzione della regione di Chernihiv, per la quale il Parlamento (Saeima) del Paese baltico ha stanziato 5 milioni di euro per il 2023. Nel corso della visita Indriksone ha incontrato, tra gli altri, il ministro delle Comunità, Territori e Infrastrutture dell’Ucraina, Oleksandr Kubrakov, la ministra dell’Economia, Yulia Sviridenko, e il ministro del Gabinetto dei Ministri, Oleh Nemchynov. Nei prossimi giorni, Indriksone si recherà a Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, per discutere dei principali bisogni della regione e visitare le potenziali aree oggetto di riqualificazione. La Lettonia ha già fornito sostegno alla regione partecipando alla ristrutturazione delle infrastrutture energetiche e alla ricostruzione di zone residenziali. 

  • 21:08

    Ritrovati i corpi di 50 dispersi nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Kharkiv

    Le autorità ucraine hanno ritrovato, solo lo scorso mese, i corpi di 50 dispersi nelle zone che erano occupate dalle forze russe. Il commissario per i dispersi in circostanze speciali, Oleh Kotenko, ha precisato che i corpi sono stati trovati nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Kharkiv. Le ricerche proseguono. Dall’inizio dell’invasione russa, sono 23mila, secondo i dati del ministero degli Interni che ha aperto un registro, i civili ucraini considerati dispersi.

  • 20:18

    Il governatore di Belgorod: “Situazione estremamente tesa”

    “Un gruppo di sabotaggio e ricognizione, unità del ministro della Difesa e di tutte le agenzie di sicurezza, sono entrate nella zona dell’attacco per portare a termine operazioni di combattimento per proteggere il nostro Paese”, ha affermato il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, dal distretto di Gravyoron. La situazione rimane “estremamente tesa”, ha aggiunto. Rappresentanti del governo regionale “stanno completando un giro casa per casa dei villaggi al confine con l’Ucraina e nella cittadina di Gravyoron per garantire la sicurezza di chi ancora non è stato evacuato. “La maggior parte dei residenti hanno lasciato il territorio” con mezzi propri o con l’assistenza delle autorità locali. Il Presidente del distretto, Gennady Bondarev, sta lavorando con il ministero della Situazioni di emergenza e la polizia per completare l’evacuazione.

  • 19:54

    Borrell: “L’Ue ribadisce il suo pieno sostegno alla Cpi”

    “L’Ue deplora i procedimenti penali avviati dalle autorità russe contro il procuratore e tre giudici della Corte penale internazionale (Cpi). Qualsiasi atto russo contro il mandato della Cpi e i tentativi di intimidire coloro che sono coinvolti nelle indagini della Corte sui crimini internazionali commessi in Ucraina sono politicamente motivati, privi di fondamento, ingiustificati e inaccettabili e rappresentano un’ulteriore espressione del disprezzo del Cremlino per le norme e il diritto internazionali”. Così l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in una nota. “L’Ue ribadisce il suo pieno sostegno alla Cpi, quale istituzione giudiziaria indipendente e imparziale incaricata da oltre 120 Stati di tutte le regioni del mondo di garantire la responsabilità dei crimini più gravi”, prosegue il capo della diplomazia europea, ribadendo l’impegno a “difendere il personale” della Cpi “da qualsiasi interferenza esterna volta a ostacolare il corso della giustizia e minare il sistema internazionale di giustizia penale”. “Chiediamo a tutti gli Stati – conclude – di difendere i principi e i valori sanciti dallo Statuto di Roma e di essere uniti contro l’impunità”.

  • 19:25

    Kuleba sui piani di pace: “L’Ucraina esorta la comunità internazionale a concentrarsi sul suo piano di pace”

    Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha messo in guardia dalla “proliferazione” dei piani di pace per risolvere la guerra. “Siamo d’accordo che la proliferazione di proposte può portare ad averne troppe. Ecco perché l’Ucraina esorta la comunità internazionale a concentrarsi sul suo piano di pace”, ha detto Kuleba in una conferenza stampa a Rabat con il suo collega marocchino, Nasser Bourita. Kuleba ha quindi invitato il Marocco a sostenere il piano di pace di Kiev, sottolineando che si tratta di una proposta in 10 punti che affronta temi chiave in ambiti come la sicurezza ed il nucleare. Ha anche espresso la sua “sincera gratitudine” nei confronti del Marocco per aver votato alle Nazioni Unite “a favore di importanti risoluzioni per il ripristino della pace in Ucraina”. Il ministro degli Esteri ha infine ribadito l’impegno di Kiev per la fornitura di grano, assicurando che “l’Ucraina vuole essere garante della sicurezza alimentare dell’Africa”.