Ucraina, diretta – Nato e Ue bocciano il piano cinese, Scholz-Sanchez aprono. Scontro Usa-Pechino all’Onu. Zelensky: “Ci saranno negoziati”

Nell'anniversario dell'invasione, la Cina presenta i suoi punti per la pace proponendosi come grande mediatrice. Ma viene definito "non credibile" e un elenco di "soli principi" da Nato, Usa e Bruxelles. Ma il presidente ucraino apre. Intesa sul decimo pacchetto di sanzioni Ue

Aggiornato: 11:19

I fatti più importanti

  • 13:58

    Polonia consegna i primi Leopard

    La Polonia ha consegnato i primi 4 carri armati Leopard 2 all’Ucraina. Lo ha annunciato il presidente polacco, Andrzej Duda, in una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, durante la quale si è detto felice che la Polonia sia stata la prima nazione ad offrire i carri armati avanzati all’Ucraina. I tank sono stati consegnati durante la visita del premier polacco Mateusz Morawiecki a Kiev oggi, nel giorno dell’anniversario dell’invasione russa. La Polonia ha promesso 14 carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca all’Ucraina e la Germania ne ha promessi altrettanti. 

  • 13:51

    Tajani: “Berlusconi deluso da Putin”

    Per Silvio Berlusconi il presidente russo Vladimir “Putin ha rappresentato una grande delusione”. Lo ha dichiarato il ministro Antonio Tajani a Sky Tg24. Dall’inizio della guerra “non ci sono mai stati contatti tra Berlusconi e Putin”, ha garantito Tajani, ribadendo che Berlusconi si è detto “deluso da un interlocutore che ha cambiato atteggiamento. La scelta di aggredire l’Ucraina la condanniamo, nessuno di noi la può accettare”. Tajani ha quindi detto che “da parte di Forza Italia non c’è alcun tentennamento nel condannare l’invasione russa dell’Ucraina”.

  • 13:45

    Mosca: “Risponderemo nel caso di provocazioni dell’Ucraina in Transnistria”

    “Sosteniamo costantemente la soluzione di qualsiasi questione attraverso mezzi politici e diplomatici. Allo stesso tempo, nessuno dovrebbe avere dubbi sul fatto che le Forze Armate della Federazione Russa risponderanno adeguatamente alle provocazioni del regime di Kiev, se ne seguiranno, e garantiranno la protezione dei nostri compatrioti, del contingente russo di mantenimento della pace”, prosegue il ministero russo, aggiungendo che “qualsiasi azione che rappresenti una minaccia alla loro sicurezza sarà considerata, in conformità al diritto internazionale, come un attacco alla Federazione Russa”. 

  • 13:24

    Mosca: “Kiev ammassa truppe al confine con la Transnistria”

    Il ministero degli Esteri russo ha affermato che gli ucraini stanno ammassando truppe al confine con la Transnistria e schierano l’artiglieria in posizione di tiro. “Mettiamo in guardia gli Usa, i Paesi della Nato e i reparti ucraini dal compiere nuovi passi avventurosi”, si aggiunge in un comunicato, citato dall’agenzia Ria Novosti, affermando che ogni attacco a cittadini e soldati russi sarà considerato come “un attacco alla Federazione Russa, secondo la legge internazionale”.

  • 13:01

    Mosca: “Se Kiev attacca la Transnistria reagiremo”

    Le forze armate russe “risponderanno in modo adeguato” se ci dovesse essere un attacco delle truppe ucraine alla Transnistria, regione secessionista della Moldavia dove sono di stanza circa 1.500 soldati russi. Lo ha detto il ministero degli Esteri di Mosca citato dall’agenzia Ria Novosti.

  • 12:58

    VIDEO – Stoltenberg: “Putin non sta preparando pace. Escalation? Non ci sono opzioni senza rischi”

  • 12:17
  • 11:56

    Zelensky: “La Russia deve perdere per smettere di conquistare”

    “La Russia deve perdere la guerra perché smetta di voler conquistare i territorio di cui non ha più il controllo come una volta”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un messaggio video rivolto alla Lituania e ripreso dal Guardian. “Il revanchismo russo – ha proseguito Zelensky – deve dimenticare per sempre di Kiev, di Vinius, di Chisinau e di Varsavia, dei nostri fratelli in Lettonia ed Estonia, in Georgia e in ogni altro Paese che è ora minacciato” da Mosca.

  • 11:55

    Sanchez: “Due punti del piano cinese in linea con Zelensky”

    Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, considera che la posizione cinese sul conflitto in Ucraina ha almeno due aspetti “abbastanza in linea” con quella del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “il no all’uso di armi nucleari” e “il rispetto all’integrità territoriale”. È quanto affermato in un’intervista rilasciata ieri alla radio Cadena, durante il suo viaggio in Ucraina, e pubblicata oggi. Sánchez ha dichiarato di non aver ancora piena conoscenza del “documento di posizionamento” cinese, ma di aver presenti questi due principi sostenuti da Pechino. “Io credo che su questi due principi si può avanzare chiaramente verso la pace”, ha aggiunto il premier spagnolo. Sánchez ha poi detto di ritenere “inevitabile” non limitare al sostegno militare all’Ucraina la ricerca di possibili soluzioni al conflitto scoppiato per l’invasione russa. “Dobbiamo pensare ad altre vie d’uscita, e il primo a farlo è stato il presidente Zelensky”, ha detto Sánchez facendo riferimento ai 10 punti per la pace proposti dal leader ucraino. “Il nostro dovere, come politici, è quello di garantire la solidarietà per la legittima difesa di un popolo che in questo momento è sotto attacco. E in secondo luogo, lavorare sempre per la pace”, ha aggiunto il premier spagnolo, secondo cui è in corso un lavoro “diplomatico” con “altri Paesi oltre a quelli europei”, danneggiati dalla “crisi energetica e dalla crisi alimentare” legate al conflitto.

  • 11:51

    Cina: “Droni alla Russia? Troppe falsità”

    La Cina respinge le accuse di vendita d’armi alla Russia, affermando che “negli ultimi tempi ci sono state troppe falsità su di noi, moltissime”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, commentando quanto riportato da Der Spiegel, secondo cui l’esercito russo è impegnato in trattative con la cinese Xìan Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione di massa di droni kamikaze destinati alle sue forze armate, ha replicato di “non saperne nulla. La Cina ha sempre adottato un approccio cauto e responsabile nei confronti dell’export militare, non vende armi in zone di conflitto o parti coinvolte in guerre”.