L’annuncio russo della breve tregua e la risposta di Kiev
Vladimir Putin annuncia la sospensione dei combattimenti in Ucraina – 36 ore in tutto – in occasione del Natale ortodosso, che cade il 7 gennaio. La Russia fa così appello all’Ucraina perché accetti il cessate il fuoco. E la risposta di Kiev non si è fatta attendere: la tregua ci sarà solo quando i russi si ritireranno. La decisione di Putin è arrivata dopo che, in un colloquio telefonico in mattinata con il turco Recep Tayyip Erdogan, aveva in sostanza respinto la richiesta di quest’ultimo di un “cessate il fuoco unilaterale” – ma più lunga scadenza rispetto alla breve parentesi natalizia – per favorire la ricerca di una soluzione negoziata del conflitto, per la quale Ankara torna a proporsi come mediatrice. Per l’ennesima volta Putin ha detto che il suo Paese è aperto ad “un dialogo serio”, ma solo se Kiev “soddisfa le richieste note e tiene conto delle nuove realtà territoriali”. Se l’Ucraina, insomma rinuncia ad insistere per riprendere il controllo di tutte le sue regioni: non solo la Crimea, ma anche le quattro che Mosca ha annesso lo scorso autunno dopo referendum condannati dalla comunità internazionale e che tra l’altro le truppe russe controllano solo in parte. Dopo qualche ora arriva l’annuncio di Putin della tregua natalizia, dal mezzogiorno del 6 gennaio alla mezzanotte del 7, accogliendo la richiesta del Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Una pura “ipocrisia”, risponde il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che qualche ora prima aveva duramente attaccato anche Kirill, giudicando la sua richiesta “una trappola cinica” e accusando la Chiesa da lui guidata di agire “solo come propagandista di guerra”. “Non possiamo prenderli sul serio”, gli fa eco il ministro degli esteri Dmytro Kuleba. Se la Russia vuole una tregua, insiste Podolyak, ha una sola possibilità di ottenerla: “ritirarsi dai territori occupati”. Tutto questo mentre Joe Biden e Olaf Scholz, nel corso di una telefonata, hanno concordato di inviare a Kiev panzer americani e tedeschi. Berlino, inoltre, si unisce agli Usa nella fornitura degli efficaci sistemi missilistici Patriot. Intanto la guerra prosegue. Fonti ucraine riferiscono dell’uccisione in un bombardamento russo di una coppia e del loro figlio di 12 anni a Berislav, nella regione di Kherson. Nella città capoluogo è segnalata la morte di un giovane di 20 anni, mentre nella comunità di Stepnohorsk, nella regione di Zaporizhzhia, viene denunciata la morte di due persone e il ferimento di altre tre.