Ucraina, Putin ordina cessate il fuoco per il Natale ortodosso. Kiev: “Ipocriti, ritiratevi e avrete la tregua”. Biden: “Cerca solo un po’ di ossigeno”

Il presidente russo risponde all'appello dopo l'appello del patriarca Kirill e ordina la tregua da mezzogiorno del 6 gennaio alla mezzanotte del 7 gennaio. Replica il consigliere ucraino Podolyak: "Tenetevi la vostra ipocrisia“. In mattinata le telefonate di Erdogan a Putin e Zelensky: "Serve cessate il fuoco unilaterale". Stoltenberg (Nato): "Armi sono via per la pace"

Aggiornato: 12:41

  • In Evidenza
    22:06

    L’annuncio russo della breve tregua e la risposta di Kiev

    Vladimir Putin annuncia la sospensione dei combattimenti in Ucraina – 36 ore in tutto – in occasione del Natale ortodosso, che cade il 7 gennaio. La Russia fa così appello all’Ucraina perché accetti il cessate il fuoco. E la risposta di Kiev non si è fatta attendere: la tregua ci sarà solo quando i russi si ritireranno. La decisione di Putin è arrivata dopo che, in un colloquio telefonico in mattinata con il turco Recep Tayyip Erdogan, aveva in sostanza respinto la richiesta di quest’ultimo di un “cessate il fuoco unilaterale” – ma più lunga scadenza rispetto alla breve parentesi natalizia – per favorire la ricerca di una soluzione negoziata del conflitto, per la quale Ankara torna a proporsi come mediatrice. Per l’ennesima volta Putin ha detto che il suo Paese è aperto ad “un dialogo serio”, ma solo se Kiev “soddisfa le richieste note e tiene conto delle nuove realtà territoriali”. Se l’Ucraina, insomma rinuncia ad insistere per riprendere il controllo di tutte le sue regioni: non solo la Crimea, ma anche le quattro che Mosca ha annesso lo scorso autunno dopo referendum condannati dalla comunità internazionale e che tra l’altro le truppe russe controllano solo in parte. Dopo qualche ora arriva l’annuncio di Putin della tregua natalizia, dal mezzogiorno del 6 gennaio alla mezzanotte del 7, accogliendo la richiesta del Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Una pura “ipocrisia”, risponde il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che qualche ora prima aveva duramente attaccato anche Kirill, giudicando la sua richiesta “una trappola cinica” e accusando la Chiesa da lui guidata di agire “solo come propagandista di guerra”. “Non possiamo prenderli sul serio”, gli fa eco il ministro degli esteri Dmytro Kuleba. Se la Russia vuole una tregua, insiste Podolyak, ha una sola possibilità di ottenerla: “ritirarsi dai territori occupati”. Tutto questo mentre Joe Biden e Olaf Scholz, nel corso di una telefonata, hanno concordato di inviare a Kiev panzer americani e tedeschi. Berlino, inoltre, si unisce agli Usa nella fornitura degli efficaci sistemi missilistici Patriot. Intanto la guerra prosegue. Fonti ucraine riferiscono dell’uccisione in un bombardamento russo di una coppia e del loro figlio di 12 anni a Berislav, nella regione di Kherson. Nella città capoluogo è segnalata la morte di un giovane di 20 anni, mentre nella comunità di Stepnohorsk, nella regione di Zaporizhzhia, viene denunciata la morte di due persone e il ferimento di altre tre.

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  • 22:33

    Biden: “Russi cominciano a capire che Patriot funzionano bene”

    I Patriot “funzionano e i russi stanno cominciando a capire che funzionano bene”: lo ha detto Joe Biden presiedendo una riunione del governo, dove ha riferito della sua telefonata col cancelliere tedesco e dei nuovi aiuti militari a Kiev.

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    L’annuncio russo della breve tregua e la risposta di Kiev

    Vladimir Putin annuncia la sospensione dei combattimenti in Ucraina – 36 ore in tutto – in occasione del Natale ortodosso, che cade il 7 gennaio. La Russia fa così appello all’Ucraina perché accetti il cessate il fuoco. E la risposta di Kiev non si è fatta attendere: la tregua ci sarà solo quando i russi si ritireranno. La decisione di Putin è arrivata dopo che, in un colloquio telefonico in mattinata con il turco Recep Tayyip Erdogan, aveva in sostanza respinto la richiesta di quest’ultimo di un “cessate il fuoco unilaterale” – ma più lunga scadenza rispetto alla breve parentesi natalizia – per favorire la ricerca di una soluzione negoziata del conflitto, per la quale Ankara torna a proporsi come mediatrice. Per l’ennesima volta Putin ha detto che il suo Paese è aperto ad “un dialogo serio”, ma solo se Kiev “soddisfa le richieste note e tiene conto delle nuove realtà territoriali”. Se l’Ucraina, insomma rinuncia ad insistere per riprendere il controllo di tutte le sue regioni: non solo la Crimea, ma anche le quattro che Mosca ha annesso lo scorso autunno dopo referendum condannati dalla comunità internazionale e che tra l’altro le truppe russe controllano solo in parte. Dopo qualche ora arriva l’annuncio di Putin della tregua natalizia, dal mezzogiorno del 6 gennaio alla mezzanotte del 7, accogliendo la richiesta del Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Una pura “ipocrisia”, risponde il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che qualche ora prima aveva duramente attaccato anche Kirill, giudicando la sua richiesta “una trappola cinica” e accusando la Chiesa da lui guidata di agire “solo come propagandista di guerra”. “Non possiamo prenderli sul serio”, gli fa eco il ministro degli esteri Dmytro Kuleba. Se la Russia vuole una tregua, insiste Podolyak, ha una sola possibilità di ottenerla: “ritirarsi dai territori occupati”. Tutto questo mentre Joe Biden e Olaf Scholz, nel corso di una telefonata, hanno concordato di inviare a Kiev panzer americani e tedeschi. Berlino, inoltre, si unisce agli Usa nella fornitura degli efficaci sistemi missilistici Patriot. Intanto la guerra prosegue. Fonti ucraine riferiscono dell’uccisione in un bombardamento russo di una coppia e del loro figlio di 12 anni a Berislav, nella regione di Kherson. Nella città capoluogo è segnalata la morte di un giovane di 20 anni, mentre nella comunità di Stepnohorsk, nella regione di Zaporizhzhia, viene denunciata la morte di due persone e il ferimento di altre tre.

  • 20:41

    Ue: “Annuncio Russia è falso e ipocrita”

    “C’è un aggressore: il Cremlino. E una vittima: il popolo ucraino. Il ritiro delle truppe russe è l’unica opzione seria per ripristinare la pace e la sicurezza. L’annuncio di un cessate il fuoco unilaterale è falso e ipocrita quanto le annessioni illegali e grottesche e i referendum che le accompagnano”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.

  • 20:10

    Telefonata Scholz-Biden: panzer a Kiev

    La Germania fornirà i panzer tipo Marder all’Ucraina, mentre gli Usa forniranno panzer Bradley. È quello che si legge in una nota della cancelleria, che rende conto di un accordo trovato fra Joe Biden e Olaf Scholz in una telefonata. La Germania si unisce inoltre agli Usa nel rifornire sistemi Patriot.

  • 19:49

    Londra e Berlino si impegnano per maggior sostegno a Kiev

    Regno Unito e Germania si impegnano a rafforzare la loro cooperazione per offrire un maggiore sostegno all’Ucraina contro l’invasione russa. E’ quanto emerso dai colloqui di oggi a Londra tra il ministro degli Esteri britannico James Cleverly e la sua omologa tedesca Annalena Baerbock.
    “Il Regno Unito e la Germania sono tra i partner più stretti e stiamo sfruttando la forza della nostra relazione per affrontare le sfide condivise”, ha affermato Cleverly riferendosi in particolare al conflitto in corso. Entrambi i ministri oltre a ribadire “il loro fermo sostegno all’Ucraina nella lotta contro l’invasione illegale della Russia”, come si legge in una nota del Foreign Office, si sono impegnati affinchè Mosca risponda delle accuse di atrocità rivolte contro le sue truppe, incluse quelle riguardanti la violenza sessuale in guerra.

  • 18:54

    Biden: “Tregua di Putin? Credo cerchi un po’ di ossigeno”

    “Credo che cerchi solo di trovare un po’ di ossigeno“. Così il presidente Usa Joe Biden, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha commentato l’annuncio della tregua di 36 ore in Ucraina per il Natale ortodosso fatto da Vladimir Putin.

  • 17:35

    Kiev: “Mosca ipocrita. Si ritiri e avrà una tregua”

    “La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una ‘tregua temporanea‘. Tenetevi la vostra ipocrisia“: lo afferma il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, nel primo commento di Kiev all’annuncio di cessate il fuoco di 36 ore ordinato da Vladimir Putin per il natale ortodosso. “L’Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili. Come fa la Federazione russa. L’Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio”, ha aggiunto Podolyak.

  • 16:58

    Cremlino fa appello all’Ucraina perché rispetti cessate il fuoco

    Il Cremlino fa appello all’Ucraina perché rispetti anch’essa un cessate il fuoco di 36 ore per il Natale ortodosso. “In considerazione del fatto che un gran numero di cittadini di fede ortodossa vivono nelle zone di combattimento, facciamo appello alla parte ucraina perché dichiari un cessate il fuoco, per dare loro la possibilità di presenziare alle cerimonie della vigilia così come del giorno della Natività di Cristo“, si legge in un comunicato del servizio stampa della presidenza russa ripreso dall’agenzia Ria Novosti.

  • 16:26

    Putin ordina il cessate il fuoco per il Natale ortodosso

    Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato il cessate il fuoco in Ucraina da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio per il Natale ortodosso. Lo annuncia il Cremlino

    Era stato il patriarca russo Kirill a chiedere una tregua per il Natale ortodosso “in modo che gli ortodossi possano partecipare alle funzioni religiose della vigilia e del giorno di Natale“. Ma Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, l’ha definita “una trappola cinica e un elemento di propaganda”.

    Putin ha incaricato il ministro della Difesa Serghei Shoigu di introdurre il cessate il fuoco: “Visto l’appello di sua Santità il Patriarca Kirill, indico al Ministro della Difesa della Federazione Russa di introdurre un regime di cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto tra le parti in Ucraina dalle 12:00 del 6 gennaio alle 24:00 del 7 gennaio”, afferma la dichiarazione diffusa dal servizio stampa del Cremlino.