25 aprile, la diretta – Anpi: “70mila persone al corteo di Milano”. Letta contestato: “Servo della Nato”. Pagliarulo lo difende: “Grave errore”. Mattarella: “All’invasione dell’Ucraina ho pensato a Bella ciao”

L’Italia torna in piazza per il 77esimo anniversario della Liberazione. Il presidente della Repubblica ad Acerra, dove il 3 ottobre 1943 i nazisti fecero strage di civili. Al corteo di Roma striscioni contro Usa e Nato, l’Anpi si dissocia: “Inopportuni”

Aggiornato: 20:01

  • 14:54

    Letta contestato durante il corteo di Milano: “Servo della Nato”

    “Letta servo della Nato”, ‘Fuori i servizi della Nato dal corteo” sono gli slogan che alcuni manifestanti hanno urlato al segretario del Pd Enrico Letta che si trova nello spezzone dei democratici del corteo del 25 aprile a Milano.

  • 13:35

    Migliaia di persone a Marzabotto

    Migliaia di persone sono assiepate tra San Martino di Caprara, a Marzabotto, nell’Appennino bolognese, e il parco dove si tengono i concerti nel pomeriggio per celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione. Nel 1944 San Martino di Caprara era un piccolo borgo rurale, ma il 30 settembre arrivarono i soldati nazisti e uccisero circa 50 persone, soprattutto donne e bambini, radunandole di fronte alla casa colonica e fucilandole a colpi di mitraglia.

  • 13:33

    Don Ciotti: “La resistenza oggi è per la giustizia sociale e ambientale”

    “Il processo di Liberazione non è ancora terminato. La resistenza oggi è per la giustizia sociale, per la giustizia ambientale, per l’affermazione dei diritti, per far vivere la nostra Costituzione che in parte è stata tradita”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, a margine delle celebrazioni per il 25 aprile a Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca.

  • 13:17

    Genova ricorda la rivolta. Proteste per l’invio di armi a Kiev

    Genova ha festeggiato il 25 Aprile ricordando di essere stata la prima città del nord Italia a liberarsi da sola con una rivolta sostenuta dall’intervento dei partigiani che hanno costretto i tedeschi alla resa. Durante i discorsi delle autorità in piazza Matteotti, davanti ad alcune migliaia di persone, con molte bandiere e striscioni dell’Anpi, dell’Europa, della Cgil, il sindaco Marco Bucci e il governatore Giovanni Toti sono stati interrotti dai fischi e dalle urla di un numeroso gruppo di sostenitori del senatore Mattia Crucioli, candidato sindaco, che hanno protestato contro l’invio delle armi in Ucraina ed esposto uno striscione con scritto: “La Genova che resiste non fomenta la guerra”.

  • 12:57

    Lettera della Segre: “Resistere è necessario”

    “La festa del 25 aprile come sempre parla anche al nostro presente, che parla di guerra, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un paese sovrano nel cuore dell’Europa. Ma un presente segnato ancora anche dalla pandemia, con i suoi costi umani e sociali. Il 25 aprile ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere. Ieri come oggi. Ovunque la giustizia, la dignità, la vita stessa vengono calpestate, umiliate, distrutte”. Sono le parole della lettera inviata da Liliana Segre, senatrice a vita, e lette questa mattina a Monte Sole di Marzabotto.

  • 12:46

    Conte: “25 aprile non può essere festa divisiva”

    Il 25 aprile “non può essere data divisiva, non può essere una festa divisiva, perché è la festa della Liberazione dell’Italia, di tutti gli italiani, è la festa che ci ha portato poi alla vita democratica, è il passaggio fondamentale della nostra storia repubblicana, quindi non può essere affatto divisiva”. Lo ha affermato Giuseppe Conte, che questa mattina si è recato nel quartiere romano del Quadraro, rendendo omaggio al monumento che ricorda le vittime del rastrellamento.

  • 12:30

    Mattarella: “Nelle prime ore dell’invasione russa ho pensato a ‘Bella ciao'”

    “Nelle prime ore del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate russe avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe. E, pensando a loro, mi sono venute in mente queste parole: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di Bella ciao“. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ad Acerra in occasione del 25 aprile.

  • 12:29

    Anpi Roma: “Non siamo equidistanti”

    “Esprimo commozione per il bagno di sangue in Ucraina. Ci hanno dato degli equidistanti e questo ci ferisce molto. Abbiamo condannato l’invasione russa. Sentiamo invocare la guerra mondiale da troppe parti, una guerra che in tre ore farebbe più morti della seconda guerra mondiale. Si fermi questa spirale, si ritirino le forze russe, si cerchi la pace, si riaprano i negoziati. Il simbolo dei partigiani non è un fucile ne un carro armato ma un fiore”. Così il presidente dell’Anpi Roma e Lazio, Fabrizio de Sanctis, dal palco allestito a Porta San Paolo, dove si è concluso il corteo nella Capitale.

  • 12:07

    Mattarella: “Resistenza è chi, con armi o senza, si oppone all’invasore”

    “Oggi c’è tra gli storici concordia nell’assegnare il titolo di resistente a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera, frutto dell’arbitrio e contraria al diritto, oltre che al senso stesso della dignità”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla celebrazione del 77esimo anniversario della Liberazione ad Acerra.

  • 11:55

    Mattarella: “Nostra Costituzione nata dal sacrificio dei martiri”

    “Onorando i tanti martiri di Acerra, desidero ricordare tutti i combattenti, tutte le vittime delle rappresaglie e gli uomini e le donne coraggiose che – in ogni parte d’Italia – perdettero la vita per opporsi alla barbarie scatenata dalla furia nazifascista. La storia della nostra libertà è stata scritta da loro, la nostra Costituzione democratica è nata dal loro sacrificio”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ad Acerra in occasione del 25 aprile.