Ha ragione Pupi Avati: serve un “ministero per il Cinema”
Qualcosa che Alberto Ronchey pensava già negli Anni 90: quando gli esordi del web indicavano la rivoluzione degli audiovisivi e della loro fruizione

Pupi Avati, uno dei nostri “venerati Maestri” (utilizzo l’epiteto di Arbasino senza intento beffardo, anzi ritenendo il cineasta bolognese tra i pochi degni di questa definizione), è una di quelle persone che non si contentano della propria personale prolifica carriera, ma pensa sia doveroso preoccuparsi anche degli “altri”, del contesto in cui si dibatte chi […]
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