Nel cuore delle colline umbre, all’interno della storica Libera Repubblica di Alcatraz, nasce un progetto che unisce tradizione, cultura e innovazione: “Kore de Alcatraz”. Promosso dalla Fondazione Fo Rame Ets e da Kore Impresa sociale non profit, in sinergia con la Fondazione Il Fatto Quotidiano, questa iniziativa intende trasformare il concetto di accoglienza in un vero e proprio percorso di rinascita per chi è sopravvissuto alla violenza di genere.
L’idea alla base di questo progetto è nata nel marzo 2022, durante l’iniziativa a favore di donne e bambini in fuga dall’Ucraina sostenuta dai donatori della raccolta fondi organizzata dalla Fondazione FQ, ed è stata concepita da Cinzia Monteverdi e Mattea Fo, che hanno saputo cogliere in embrione le potenzialità del luogo, nell’urgenza di rispondere a situazioni di estrema vulnerabilità e discriminazione. Quell’esperienza ha rappresentato il seme da cui è germogliato l’intero percorso, volto a fornire a chi è in difficoltà un riparo, ma anche gli strumenti per risollevarsi e ricostruire una vita dignitosa.
Il progetto si è così evoluto, fondendo la passione della famiglia Fo-Rame, simbolo da sempre di impegno politico e sociale, con l’esperienza di Kore impresa sociale. Oggi, “Kore de Alcatraz” si configura come un laboratorio di inclusione, dove l’accoglienza si accompagna a percorsi formativi e attività produttive. In questo spazio, le donne sopravvissute a violenza e sfruttamento, insieme ad altre persone fragili, possono riscoprire il valore di se stesse e ritrovare la fiducia in un futuro migliore. Il progetto si articola su due fronti fondamentali: da un lato, offre protezione, sostegno psicologico e formazione specifica; dall’altro, promuove l’autonomia attraverso attività agricole biologiche, agriturismo, artigianato ed eventi culturali. Al centro di questa iniziativa c’è l’avvio di una cooperativa sociale, che, attraverso un approccio modulare e graduale, mira a raggiungere la sostenibilità economica da sola, reinvestendo gli utili in ulteriori progetti di inclusione e sviluppo locale.
L’ambizione è quella di trasformare la storica struttura di Alcatraz in un modello esemplare di integrazione, capace di dare risposta a bisogni reali e di stimolare una rete di solidarietà sul territorio. La cooperativa diventerà il fulcro operativo dell’iniziativa, coordinando attività produttive e culturali e offrendo un percorso completo di formazione e inserimento lavorativo. In questo modo, il progetto non si limita a fornire un aiuto temporaneo, ma si impegna a costruire fondamenta solide per un futuro autonomo e dignitoso.
La raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Il Fatto Quotidiano ha un obiettivo preciso: finanziare le prime fasi di questo percorso innovativo, garantendo l’avvio della cooperativa e la messa in funzione delle attività produttive e formative. Ogni contributo donato sarà reinvestito integralmente per creare un ambiente sicuro e stimolante, dove il valore della solidarietà si traduce in azioni concrete. I donatori, partner indispensabili in questa impresa, riceveranno aggiornamenti costanti sui progressi e sui risultati raggiunti, certi che ogni gesto di generosità contribuirà a riaccendere la speranza in un mondo più giusto e inclusivo.
In un’epoca segnata da crisi e incertezze, “Kore de Alcatraz” si propone come un esempio di speranza e di rinnovamento. Sostenere questa iniziativa significa investire in un modello di accoglienza e integrazione che va oltre la mera assistenzialità, promuovendo l’empowerment e la valorizzazione delle risorse umane. È un invito a credere nella forza della comunità e a trasformare, insieme, la fragilità in opportunità di rinascita. Con l’impegno di chi ha concepito il progetto e la partecipazione attiva di enti, associazioni e cittadini, oggi si costruisce un futuro in cui ogni piccola azione può contribuire a un cambiamento positivo e duraturo.