Marco Travaglio

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Il Giorno dell’Amnesia

25 Gennaio 2024

Giornata della Memoria – Dateci una mano a tenere vivo il ricordo. Scrivete a lettere@ilfattoquotidiano.it

Il 27 gennaio celebreremo il peggior Giorno della Memoria da quando, nel 2005, l’Onu lo istituì per ricordare le vittime della Shoah nella data in cui, nel 1945, l’Armata Rossa liberò i superstiti del lager nazista di Auschwitz. Da allora, mai come oggi la Memoria è stata inquinata da rigurgiti di antisemitismo: il vecchio che riaffiora dalle fogne e il nuovo che contagia anche insospettabili, soprattutto i giovani più ignari della storia. Il tragico paradosso di questo truce revival antisemita è che il primo colpevole è il governo israeliano di Benjamin Netanyahu, insieme ai leader, agli intellettuali e ai media che lo sostengono o non lo condannano (che è la stessa cosa). E fra questi, purtroppo, anche molti responsabili delle comunità ebraiche, troppo impegnati a bollare di antisemitismo filo-Hamas chiunque critichi Israele per accorgersi che così autorizzano l’altrettanto assurda equazione “Netanyahu uguale Israele uguale ebrei”. E finiscono col portare acqua al mulino di chi traccia assurdi paralleli fra il genocidio dei genocidi, la Shoah, e gli atroci crimini di guerra del governo israeliano a Gaza. O prende a pretesto i 25 mila palestinesi uccisi nella Striscia per negare a Israele il diritto a esistere falsificando la storia. Il 7 ottobre il pogrom di Hamas contro 1300 ebrei israeliani aveva suscitato un’ondata mondiale di simpatia e solidarietà a Israele. Poi Bibi, in 100 giorni e più di feroce rappresaglia a Gaza, è riuscito a rendere Israele più odioso e odiato di quanto non fosse mai stato.

Se dal 1948 non erano mai morti tanti ebrei in un giorno quanti il 7 ottobre, nessuno dei conflitti arabo-israeliani aveva mietuto tante vittime come la mattanza di Gaza. Il primo, fra Lega Araba (Egitto, Libano, Siria, Transgiordania, Iraq e Arabia Saudita) e Israele, durò un anno nel 1948-’49 e contò 6 mila morti israeliani (di cui 2 mila civili) e 10 mila arabi (perlopiù militari). La guerra di Suez fra Egitto e Israele, nel 1956, durò 8 giorni con mille caduti egiziani e 180 israeliani. Nella guerra dei Sei Giorni del 1967 fra Israele e Lega Araba persero la vita 700 soldati israeliani e 20 mila arabi. Nei 36 giorni di quella del Kippur, nel 1973, perirono 2.300 soldati israeliani, 12 mila egiziani e 3 mila siriani. I 25 mila civili uccisi a Gaza in 100 giorni per (non) sconfiggere Hamas sono un unicum anche nella secolare e sanguinosa guerra arabo-israeliana. E ora chi non ne sa o non ne ricorda nulla serberà nella Memoria soltanto Gaza. Almeno finché Netanyahu non verrà cacciato e condannato.

Ps. In ogni famiglia ci sono nonni o genitori che ci hanno raccontato le deportazioni nazifasciste. Inviateci i vostri racconti a lettere@ilfattoquotidiano.it: il Fatto li pubblicherà nel Giorno della Memoria.

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