Il Fatto di domani. Il Pnrr agita la maggioranza, e non le per accuse di Bruxelles, ma Meloni può contare sui renziani. Affitti brevi: il merito di Santanchè è aver compattato i sindaci (contro di lei)

Di Il Fatto Quotidiano
3 Giugno 2023

PNRR, C’È MARETTA IN MAGGIORANZA. MA GIORGIA PUÒ CONTARE SUI RENZIANI (E SU CASSESE). “Nessuno pensa di tagliar fuori la magistratura contabile dal Pnrr. Si tratta solo di prevedere controlli compatibili con il massimo dell’efficienza possibile”: lo ha detto oggi, in un’intervista al Corriere della Sera, il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo. Il governo sente la pressione dell’Unione europea, dopo aver deciso di togliere ai giudici contabili il cosiddetto controllo concomitante sul Pnrr, ovvero la vigilanza in corso d’opera sulla spesa e sulla sua progressione. L’emendamento, votato giovedì in Commissione, arriverà in Aula lunedì. Bruxelles, in una nota fatta circolare ieri, aveva ribadito la necessità di avere un sistema di controlli efficace. Ma, come vedremo sul Fatto di domani, l’esecutivo deve difendersi anche dagli attacchi interni. I leghisti non sono troppo contenti della gestione del ministro Raffaele Fitto e cominciano a scalpitare. La premier Meloni, però, si fa forte dei consigli del costituzionalista Sabino Cassese (lo scorso anno uno dei candidati salviniani alla Presidenza della Repubblica), che ultimamente ha sposato la linea del “liberi tutti”: “L’Italia ha bisogno di una riforma dei controlli – ha pontificato dalle colonne del Messaggero –. Se ne fanno troppi, sono inefficaci, producono solo reazioni di inerzia e autodifesa dell’amministrazione”. Con buona pace delle infiltrazioni e della corruzione, verrebbe da dire. Ma al fianco di Meloni, e di Cassese, si schierano ora anche i renziani, che in quanto a eliminazione di ostacoli e controlli la sanno lunga. Sul giornale leggerete chi sono i suggeritori di Giorgia e cosa ci aspetta la prossima settimana.


UCRAINA, LA CONTROFFENSIVA È PRONTA: PER L’ENNESIMA VOLTA. Non c’è settimana, ormai, in cui Volodymyr Zelensky non annunci che la controffensiva sta per partire. In un’ultima intervista al Wall Street Journal, il presidente ucraino ha ribadito di credere fermamente al successo dell’iniziativa, che pure – ha ammesso con candore – costerà un gran numero di vite umane. Anche perché, ha sottolineato piccato, il suo Paese non potrà contare sugli aiuti militari occidentali che pure si aspettava. La questione, al di là della controffensiva annunciata da mesi e mai realizzata, è alzare l’asticella in vista del vertice che si terrà a luglio a Vilnius, laddove si discuterà dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato. La direzione sembra ormai tracciata, con i Paesi membri che si affrettano a rinnovare il sostegno al popolo aggredito, anche se sulle modalità d’ingresso ci sono ancora molti dubbi. Bocciata, invece, la proposta di pace indonesiana, che l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, ha definito di “resa”. Dal campo, arriva la notizia della prosecuzione dei bombardamenti russi nella regione di Belgorod, dalla quale molti civili stanno scappando. Il fondatore della Wagner, Prigozhin, spiegando che i mercenari sono pronti a intervenire in quell’area, ha accusato però le forze regolari russe di aver lasciato mine sui corridoi aperti per uscire da Bakhmut, da dove la milizia ha quasi completato il ritiro. Sul Fatto di domani, oltre a capire cosa si sta muovendo a livello diplomatico (con gli Usa che, per bocca del segretario ala Difesa Austin, usano la guerra in Ucraina per “avvisare” l’Asia), sentiremo il parere sul conflitto di Padre Enzo Bianchi, fondatore nel ’63 della Comunità di Bose.

GIULIA TRAMONTANO, LA SORELLA AI CARABINIERI: “SAPEVA DEL TRADIMENTO, AVEVA PENSATO DI ABORTIRE E DI LASCIARE ALESSANDRO”. A conferma del fatto che, in tema di femminicidi, il raptus non esiste, leggendo i verbali dell’uccisione di Senago emerge la realtà di una coppia in crisi da tempo, con una donna che, scoperto a gennaio il tradimento del compagno Alessandro Impagnatiello, aveva pensato di lasciarlo. Non solo: secondo la testimonianza che la sorella Chiara ha reso ai carabinieri, Giulia Tramontano avrebbe valutato l’opzione aborto ma, “avendo superato il 96esimo giorno di gravidanza”, non avrebbe potuto farlo. Da “febbraio 2021, quando è iniziata la convivenza con Alessandro – ha spiegato ancora Chiara – c’erano problematiche sentimentali con il compagno, spesso assente per lavoro”. Poi, una volta appreso dell’altra relazione, la ragazza aveva anche passato due settimane in famiglia, per poi fare ritorno a Senago “in attesa di trovare un’altra soluzione abitativa oppure tornare a casa dai genitori”. Sul giornale di domani leggerete gli ultimi sviluppi di questo ennesimo femminicidio.

AFFITTI BREVI, INCREDIBILE SANTANCHÈ: RIESCE A METTERE D’ACCORDO TUTTI I SINDACI (CONTRO IL GOVERNO). Altro che possibilità di riforme e norme condivise, la bozza del ddl che la ministra del Turismo ha preparato ha avuto un solo, grande risultato: compattare i sindaci d’Italia, e Federalberghi, tutti delusi e sufficientemente arrabbiati. E se il primo cittadino di Firenze, Nardella, ha dichiarato lo stop agli affitti turistici brevi in area Unesco (dal primo giugno) con conseguente azzeramento Imu per chi torna ad affittare a residenti, sul Fatto di domani vedremo che anche gli altri pensano a come organizzarsi. Ieri il sindaco di Milano, Sala, ha dichiarato che “la proposta di legge di cui si sa oggi a giudizio della maggior parte dei sindaci è un po’ tiepida”. Martedì è previsto un incontro al ministero.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Una Repubblica fondata sui decreti. Quando occupava i banchi dell’opposizione, Giorgia Meloni strepitava contro l’altissimo numero di decreti che “scavalcavano il Parlamento”. E adesso che lei è premier, cosa sta succedendo?

Poliziotto egiziano spara contro i militari israeliani al confine. Ancora da ricostruire la dinamica di quanto avvenuto questa mattina al confine tre Egitto e Israele: un agende del Cairo ha aperto il fuoco contro i soldati di Tel Aviv, uccidendone tre. L’uomo è stato poi ucciso a sua volta.

Omar Favaro, nuove accuse di violenze 22 anni dopo la strage di Novi Ligure. L’uomo, oggi 40enne, è accusato di violenza sessuale e di maltrattamenti nei confronti della donna che ha sposato dopo che nel 2011 è uscito dal carcere. “Ti sfregio la faccia con l’acido, ti mando su una sedia a rotelle, ti faccio la festa, non esci viva da qui”, avrebbe detto alla compagna.

L’introversa Edwige Fenech. La tradizionale intervista della domenica all’attrice, che recita al fianco di Lavia nell’ultimo film di Pupi Avati.


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