Il Fatto di domani. Contrasto al rischio idrogeologico, politica sott’acqua. Crosetto ammette: “addestriamo ucraini in Italia”

Di FQ Extra
19 Maggio 2023

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ALLUVIONE,13 MORTI. BONACCINI CHIEDE IL COMMISSARIO E PICHETTO FRATIN SE LA PRENDE CON GLI AMBIENTALISTI RADICAL CHIC. Il bilancio dell’alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna si aggrava. I morti sono saliti a 13 (e c’è almeno un disperso nel Ravennate). I Comuni alluvionati sono diventati 42, ieri erano 23, e circa 10 mila gli sfollati. Manca l’elettricità a 34 mila utenze. Ora l’allarme più grande riguarda le frane (sono già state 280) e intanto si cominciano a contare i danni. Alle abitazioni private ma anche alle aziende agricole e zootecniche del territorio: almeno 5000 sono finite sott’acqua, secondo Coldiretti. Il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha dato una prima stima parziale dei danni, parlando di alcuni miliardi di euro e ha chiesto un commissario. Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, ha detto che nei prossimi giorni si procederà a una valutazione e che il Consiglio dei ministri di martedì 23 delibererà lo stato di calamità per la Regione e chiederà l’attivazione dei fondi di solidarietà Ue. Anche la Regione Marche ha chiesto lo stato di calamità. Ma il ministro Pichetto Fratin è andato oltre: la sua soluzione è rispondere con altre opere, quindi con altro cemento, e per questo se l’è presa con gli ambientalisti “che vivono nel loft e dicono sempre no”. Curiosa modalità di rappresentare il problema. Sul Fatto di domani leggerete un’intervista a Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano.


CONSUMO DI SUOLO E DISSESTO IDROGEOLOGICO: LA MAPPA DEI RISCHI E DELLE MANCANZE. Secondo una stima di Bankitalia, ogni anno le alluvioni ci costano 3 milardi di euro. Eppure, siamo rimasti uno degli ultimi paesi dell’Ue a non avere un piano nazionale di contrasto ai cambiamenti climatici. E ci manca anche la fondamentale legge per fermare il consumo di suolo al 2050, proposta nel 2012 e mai realizzata finora da nessun governo, come ha spiegato Virginia Della Sala sul Fatto di oggi. Le mancanze sono ancora più gravi se consideriamo che il nostro è un territorio con forte dissesto idrogeologico e con il rischio frane più alto d’Europa. Per tamponare questi rischi servirebbero 26 miliardi di euro di interventi in 7 mila comuni. In 20 anni, però, ne sono stati spesi solo 7 di miliardi, come ha certificato la Corte dei Conti. Secondo Legambiente, i soldi sono stati spesi anche in modo inefficace: “Continuiamo a rincorrere le emergenze senza una strategia di prevenzione, che ci permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni provocati da eventi estremi, alluvioni, piogge e frane”, ha detto il presidente Stefano Ciafani. Molti guardano con speranza al Pnrr, che assegna quasi 1,3 miliardi al contrasto del rischio idrogeologico, ma i 10 provvedimenti varati negli ultimi due anni sono rimasti sulla carta. Sul Fatto di domani indagheremo anche le responsabilità al livello locale: vedremo quello che la Regione poteva fare e non ha fatto. C’è stato anche qualche sindaco che ieri ha dato la colpa delle esondazioni dei fiumi alle tane delle nutrie, quando il problema evidente è la cementificazione: un suolo cementificato non assorbe acqua. L’Emilia Romagna e la provincia di Ravenna sono tra i territori a più alto consumo di suolo d’Europa, e anche per tasso di suolo impermeabilizzato pro capite.


CROSETTO CONFERMA, ITALIA ADDESTRA SOLDATI UCRAINI NELLE SUE BASI. L’Italia nel 2023 spenderà 1,31 miliardi per le missioni all’estero e ribadisce l’addestramento di truppe ucraine sul suolo nazionale. Lo ha dichiarato ieri, per la prima volta in modo ufficiale, il ministro Guido Crosetto durante la relazione sul costo delle missioni militari all’estero. Crosetto, dunque, conferma a distanza di settimane l’esclusiva del Fatto sulla presenza di soldati ucraini in Italia a scopi addestrativi. Questa attività l’Italia la svolgerà sia all’estero “con personale di staff da inviare nei comandi di Bruxelles, in Polonia e in Germania, nonché offrendo moduli addestrativi specialistici da svolgere, però, presso scuole e installazioni militari sul nostro territorio nazionale”. Inoltre, l’Italia schiererà 3.400 militari sul fronte Est “con 600 mezzi e materiali terrestri, cinque unità navali e circa trenta assetti aerei”. Nel Mar Baltico ci sarà anche un’unità navale con capacità di difesa aerea e missilistica “quale contributo al rafforzamento dello spazio aereo polacco e dell’area euro-atlantica”. Ci sarà poi “l’avvio di un ulteriore impegno in Slovacchia, con il dispiegamento di un sistema di difesa anti-aerea e anti-missilistica Samp-T”, lo stesso modulo fornito all’Ucraina per contrastare gli attacchi aerei russi. Sulle missioni previste nel 2023, i soldati italiani saranno impegnati in 43 missioni, “con una media di circa 7.500 unità di previsto impiego e un contingente massimo autorizzato di poco inferiore alle 12.000 unità. Impegno che comporta un onere finanziario complessivo pari a circa 1,31 miliardi”.


G7 IN GIAPPONE, FONTI UE: UNA DATA PER VERTICE DI PACE IN UCRAINA. Oggi inizia il G7 in Giappone e da fonti dell’Unione europea trapela la notizia che potrebbe essere fissata una data per un vertice internazionale sulla pace in Ucraina. Sul fronte degli armamenti a Kiev, il New York Times rivela che gli Usa sarebbero molto diffidenti sul tema degli F-16 all’Ucraina, tanto da non prendere in considerazione la possibilità di addestrare i piloti alleati. La Cina intanto organizza un contro-vertice con i leader di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan a Xi’an. Si tratta del primo incontro dopo il ripristino delle relazioni diplomatiche rispetto alla scomparsa dell’Unione sovietica. L’obiettivo di Xi Jinping è espandersi in Asia centrale, regione sotto l’egida russa, complice la guerra in Ucraina: le economie di quei Paesi stentano e il presidente cinese si presenta come un salvatore. La Cina ha definito questo incontro “la prima grande attività diplomatica” del 2023 e una opportunità per tracciare un nuovo progetto, tenendo d’occhio la Via della Seta e le sue implicazioni economiche. Sul terreno, in Ucraina la battaglia di Bakhmuth prosegue così come le accuse del leader della milizia privata Wagner ai vertici della Difesa russa: alcuni reparti si sarebbero ritirati sul fronte nord lasciando scoperti i suoi mercenari.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Banktalia boccia la Flat Tax. “Il sistema ad aliquota unica con la riduzione del carico fiscale potrebbe risultare poco realistico per un paese con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica”. Lo afferma il Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia, Giacomo Ricotti, secondo cui “comunque ne andranno attentamente valutati gli effetti redistributivi”. E ancora: “Nelle more dell’introduzione della flat tax, l’estensione dei regimi sostitutivi potrebbe ridurre l’equità del sistema”.

I sindacati rinviano sciopero. Differito al 4 giugno lo sciopero nazionale di 4 ore dell’handling aeroportuale, proclamato per domani 19 maggio da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl.

Parte il Salone del libro, l’ultimo di La Gioia. Domani il nostro racconto della giornata di inaugurazione.


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Evasione di Uss, magistrati in agitazione per l’ispezione di Nordio

di Antonella Mascali

L’Associazione nazionale magistrati è in stato di agitazione e ha convocato l’assemblea generale degli iscritti per l’11 giugno “con riserva di adottare in quella sede iniziative ulteriori e più incisive”, ha stabilito il Cdc, il “parlamentino” dell’Anm, sabato scorso. La protesta è stata decisa dopo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha promosso l’azione disciplinare a carico dei giudici della corte d’Appello di Milano che non hanno lasciato in carcere ma hanno concesso gli arresti domiciliari, con braccialetto, ad Artem Uss, l’uomo d’affari russo, arrestato l’autunno scorso ed evaso dalla sua casa di Basiglio, il 22 marzo scorso, all’indomani del via libera dei giudici all’estradizione negli Usa. “Le nefaste conseguenze dell’iniziativa” del ministro, si legge nel documento del Cdc che ha proclamato lo stato di agitazione, danneggeranno “soprattutto i cittadini” capovolgendo i “tradizionali canoni di giudizio” poiché “la misura cautelare, nel dubbio, dovrà essere sempre la più grave” per mettere “al riparo il magistrato che se ne occupa da qualsiasi possibilità di rimostranza o censura”. Il Cdc rimarca che l’azione promossa da Nordio “non potrà mai condurre all’instaurazione del procedimento e tanto meno all’applicazione di una sanzione (per mancanza di presupposti previsti dalla normativa che ha tipizzato gli illeciti disciplinari, ndr)” ma avrà “ricadute sia sulla serenità dei colleghi coinvolti” che “su tutti i magistrati che ogni giorno sono chiamati al delicato bilanciamento di interessi fra libertà personale, esercizio della potestà punitiva, strumenti di cautela e scelta fra questi”.

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