Roma

Poesia ambientale: arte e consapevolezza celebrate in un Festival

L'evento - Raccontare la Natura, rimetterla al centro, entrare in sintonia con lei. Come hanno fatto i ragazzi che hanno partecipato al contest Climate Speaks Italia

Di Asia Vaudo, poetessa
21 Novembre 2022

Sono antichissime le radici della poesia dedicata alla natura, poesia celebrata anche quest’anno dal Festival Europeo di Poesia Ambientale, al via a Roma in questi giorni, promosso dall’assessorato alla Cultura di Roma, in collaborazione con Siae e con l’istituzione Biblioteche di Roma. La IV edizione della rassegna individua queste radici innanzitutto nei versi di Saffo, la prima poetessa della letteratura occidentale (630 a. C.). A Saffo sarà infatti dedicato uno degli eventi in programma, un dialogo tra scrittori, poeti e studiosi partendo dal libro “Saffo, la ragazza di Lesbo” di Silvia Romani.

Per gli autori di tutti i tempi l’attenzione al mondo naturale è stata materia palpabile. Il poeta Lucrezio nel De Rerum Natura del I secolo a. C. tratta il mondo naturale anticipando concetti ripresi secoli dopo. Virgilio, nelle Bucoliche, traccia profili tenui e teneri di contadini immersi in un luogo di incanto in contrasto con le barbarie della civiltà del tempo, ferita da guerre e soprusi. La natura è stata vista spesso come una realtà ove lo spazio-tempo diveniva qualcosa di relativo, di quasi liquido. Medicina per il cuore malato degli uomini, “madre” e per qualcuno anche “matrigna” – come per Leopardi – e quindi non più solo luogo di pace, ma anche di decadimento, di disastri incredibili davanti ai quali l’uomo perdeva ogni potere.

Tante le parole e le storie dedicate alla Natura, questa creatura vestita di terra e sangue e oceani, questa meravigliosa cattedrale che ci ospita, che ci veste e che ci sveste, che ama e che odia tutti, e tutti ne siamo figli, facciamo parte di quella grande pupilla bianca che le sta al centro – al centro del mondo –, l’occhio con cui lei guarda l’universo tutto muoversi intorno a lei.

Una natura, però, sempre più deturpata dalla mano dell’uomo. Con cui è prezioso e necessario tornare in sintonia, magari anche grazie alle emozioni e alle riflessioni suscitate dall’espressione poetica. È da questa urgenza che nasce il Festival Europeo di Poesia Ambientale che mira alla sensibilizzazione dando spazio e voce, quest’anno, a nomi come Franco Arminio, Marion Poschman, Maria Grazia Calandrone, Franco Piavoli, Serenella Iovino, Carla Benedetti e molti altri.

E dando voce a ragazze e ragazzi di istituti scolastici del Municipio V di Roma, che hanno partecipato a laboratori di scrittura poetica condotti da cinque tutor, uno per scuola, tra cui poeti, cantanti (spicca il nome di Luca Mascini, in arte Militanti A di Assalti frontali), professori, appassionati. Le creazioni dei ragazzi sono state proposte nell’evento di apertura del Festival, il contest Climate Speaks Italia, lo scorso mercoledì 16 novembre (rivedibile online). I giovani hanno utilizzato l’“arma” più potente di tutte per scuotere gli animi: la parola. E poi la voce, il fiato, il corpo. Tutto è stato mosso, tutto è vibrato intorno alla materia poetica del momento. Poesie sul degrado ambientale, sul clima, poesie contro l’inquinamento, poesie-canzoni quasi gridate a squarciare il velo di indifferenza che campeggia sui nostri volti ogni giorno. I ragazzi hanno urlato al mondo. E lo hanno fatto nell’unico modo che si ha perché possa arrivare il messaggio: con gentilezza. E con infinitissimo amore.

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