Industria bellica del Belpaese: nel 2021 export per 4,8 miliardi

Tra i record realizzati dall’Italia nel 2021 c’è il dato sull’esportazione di armi che ammonta a quasi 4,8 miliardi di euro. Si tratta della cifra più alta del dopoguerra. Come era già stato sottolineato dal Fatto lo scorso aprile quando il governo inviò al Parlamento la relazione annuale sull’esportazione, importazione e transito di armi, Roma […]

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Tra i record realizzati dall’Italia nel 2021 c’è il dato sull’esportazione di armi che ammonta a quasi 4,8 miliardi di euro. Si tratta della cifra più alta del dopoguerra. Come era già stato sottolineato dal Fatto lo scorso aprile quando il governo inviò al Parlamento la relazione annuale sull’esportazione, importazione e transito di armi, Roma ha inoltre continuato a venderle all’Egitto dei massacratori di Regeni, ai dispotici reggenti dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, autori di numerosi stragi nel conflitto dello Yemen, e non solo, oltre ad altri regimi. Secondo i dati, il governo Draghi ha fornito armamenti al Qatar per 959 milioni di euro, Kuwait 875 milioni, Egitto 773 milioni, Arabia Saudita 135 milioni, Emirati Arabi Uniti 122 milioni, Pakistan 88 milioni. I nostri principali clienti sono però il Regno Unito, Francia e Germania. Le nuove autorizzazioni per le esportazioni militari si attestano su valori simili alle esportazioni (4,6 miliardi di euro).

L’industria militare gode, insomma, di ottima salute e il ministero della Difesa ne è, ovviamente, entusiasta, come si deduce sfogliando il suo “Libro Bianco” su cui sono impresse lodi sperticate nei confronti “del pilastro tecnologico, manifatturiero, occupazionale, economico e di crescita senza eguali per il Sistema Paese”.

L’industria militare italiana, in realtà, contribuisce al Pil nazionale solo per l’1%, occupa meno dell’1% della forza lavoro e, nonostante il record dello scorso anno, ha rappresentato meno dell’1 per cento dell’export nazionale.