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Il bis di Mattarella
Copertina di Quirinale, la (ri)elezione del presidente della Repubblica

Quirinale, la (ri)elezione del presidente della Repubblica

I numeri - Sergio Mattarella è stato rieletto Capo dello Stato e si è insediato giovedì 3 febbraio. È il secondo presidente più votato della storia della Repubblica italiana (dopo Pertini nel 1978) e il secondo a fare il bis (dopo Napolitano nel 2013)

Di FQ Extra
24 Gennaio 2022

Sabato 29 gennaio 2022 il Parlamento in seduta comune, alla seconda votazione della giornata, ha rieletto Sergio Mattarella presidente della Repubblica. Con 759 voti, Mattarella è il secondo presidente più votato nella storia della Repubblica italiana. Supera le 752 preferenze ottenute da Francesco Cossiga nel 1985, ma non riesce a scalfire il record di Sandro Pertini, eletto nel 1978 con 832 voti. In occasione della sua prima elezione nel 2015, Sergio Mattarella raccolse 665 voti.

Settimo scrutinio
Al settimo scrutinio crescono ancora i voti per il Capo dello Stato uscente. Sergio Mattarella ha raggiunto 387 preferenze, superando i 336 raggiunti ieri. Fratelli d’Italia ha dato indicazione per Carlo Nordio.

Sesto scrutinio
Una valanga di voti per Sergio Mattarella al sesto scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica. È ancora fumata nera, ma è un segnale dato dai grandi elettori ai leader di coalizione, che avevano indicazione per la scheda bianca (i giallorosa) o per l’astensione (il centrodestra). Il presidente uscente ha ottenuto 336 preferenze, mentre gli astenuti, che hanno seguito la consegna del centrodestra, sono stati 444. IL secondo più votato è stato ancora il pm Nino Di Matteo con 41 voti.

Il quinto scrutinio
Il quinto scrutinio ha prodotto un’altra fumata nera, con il fallimento della candidatura della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, proposta dall’intero centrodestra ma che ha ottenuto soltanto 382 voti, 71 in meno rispetto al totale dei grandi elettori del centrodestra. Sergio Mattarella ha ricevuto 46 preferenze, il pm Nino Di Matteo 38. Gli astenuti sono stati 406, pari alla quasi totalità dei grandi elettori di centrosinistra.

Il quarto scrutinio

Al quarto scrutinio cambiano le regole di elezione ed è sufficiente la maggioranza semplice dei grandi elettori per nominare il capo dello Stato, ossia 505 voti. Il centrodestra ha scelto la carta dell’astensione, mentre l’indicazione di Pd, Movimento 5 Stelle e Italia Viva era la scheda bianca, come nelle tre precedenti votazioni. Sono cresciute le preferenze espresse per il presidente della Repubblica in carica Sergio Mattarella. che ha ottenuto 166 voti. Mentre i voti espressi nell’ultimo scrutinio per Paolo Maddalena sono confluiti sul pm Nino Di Matteo (56). Su 981 presenti, gli astenuti sono stati 441, la quasi totalità delle forze del centrodestra, le schede bianche 261.

I primi tre scrutini

Le prime tre votazioni per il presidente della Repubblica si sono concluse con una fumata nera. In tutte e tre le occasioni le forze politiche hanno dato indicazione di votare scheda bianca, ma al terzo scrutinio Fratelli d’Italia ha scelto di votare Guido Crosetto e alcuni grandi elettori hanno espresso preferenze per il presidente uscente Sergio Mattarella.

Le forze in campo

Sono 1009 i grandi elettori che eleggeranno il prossimo presidente della Repubblica, composti da 321 senatori (compresi 6 senatori a vita), 630 deputati e 58 delegati regionali. Considerando che per prassi i presidenti del Senato (Maria Elisabetta Casellati, Forza Italia) e della Camera (Roberto Fico, Movimento 5 Stelle) non votano, il totale delle forze del centrodestra è 451 voti, mentre quelle del centrosinistra (Pd, M5S e Leu) è di 407 voti. Italia Viva conta 44 grandi elettori, gli altri centristi 11 voti, gli ex M5S di L’Alternativa c’è 16 voti, mentre 66 grandi elettori non sono iscritti a nessun gruppo. Nei primi tre scrutini per essere eletti occorre il quorum dei due terzi dei componenti dell’Assemblea, pari a 673 voti. Dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta della metà più uno dei grandi elettori, ovvero 505 voti.

I precedenti

A parte Francesco Cossiga nel 1985, Carlo Azeglio Ciampi nel 1999 e il primo presidente nominato dalla Costituente Enrico De Nicola, tutti gli altri presidenti nella storia italiana sono stati eletti dopo il quarto scrutinio, con maggioranza semplice. Alcuni non hanno superato di molto il quorum minimo.

Ricerche e testi: Riccardo Antoniucci
Art Director: Fabio Corsi | Visual Desk: Andrea D’Elia, Mino Gorgoni, Diana Panio, Antonella Tancredi