Nella Russia di Putin si ride a denti stretti: i comici nel mirino
I commentatori che fanno ironia sul governo, sul clero o sui problemi sociali ed economici del Paese rischiano il carcere per una battuta. Tra questi c'è Denis Chuzoy, molto seguito sul web ma molto controllato dalla polizia, che ha cominciato a interrogare anche i suoi amici e conoscenti
Nel 1999, prima di uscire per sempre di scena, Boris Yelsin avrebbe potuto dire: cari russi, “sono stanco, me ne vado”. Il presidente, “alto quasi due metri”, “come in una scena del Re Leone”, avrebbe poi potuto tirare fuori dal mausoleo di Lenin il suo “piccolo successore”: Vladimir Putin. Dopo aver ascoltato questa battuta, il […]
Quest'articolo è riservato agli abbonati Partner
Abbonati a Il Fatto Quotidiano. Facciamo un giornale con un solo padrone: i lettori.
-
DigitalPartnerSfoglia ogni giorno i contenuti di FQ IN EDICOLA sul tuo pc e sulla nuova app.
Incluso nell'abbonamento
- Accedere a tutti gli articoli del quotidiano tramite app e sito
- Accedere all'archivio completo de il Fatto Quotidiano
- Accedere ad uno sconto dedicato a 4 corsi esclusivi della Scuola del Fatto
- Partecipare in diretta alla riunione di redazione ogni giovedì alle 16.00
- Commentare tutti gli articoli del sito
- Navigare senza pubblicità
- Accedere a tutti i programmi di TvLoft
- Sconto del 20% sul nostro shop online
- Tesseramento alla Fondazione il Fatto Quotidiano a € 5,00 (anziché € 20,00)
- Card digitale con accesso ai vantaggi esclusivi delle Partnership