Bernard Henri Lévy: filosofo sul campo e décolleté in vista

21 Ottobre 2021

I ribelli di tutto il mondo non hanno capito nulla. C’è un campione del gesto alternativo, Bernard Henri Levy, e se lo fa scappare. Intervistato da Repubblica (i suoi reportage per Maurizio Molinari sono ora un libro e un film) ci ha sopraffatti con le sue gesta da “filosofo sul campo”. Se c’è un popolo che soffre, si chiami Bangladesh, Libia o Panshir, lui corre sul posto con la camicia sbottonata e il petto offerto agli avversati. E ai fotografi. Certo, si muove con le spalle coperte. Racconta che il padere gli disse: “Visto che stai per rinchiuderti in quel luogo d’inferno tanto vale tu lo faccia nelle migliori condizioni possibili”. Quello chiamò l’amico François Pinault che fondò apposta una casa di produzione. Parliamo di Pinault, il magnate del lusso, che BHL vuole stare tarnquillo. Ma è uno che lotta contro l’ingiustizia e in politica sceglie solo presidenti della Repubblica doc: Mitterand, Sarkozy, oggi Macron, uno vale l’altro. Le Monde diplomatique gli ha dedicato uno speciale: “l’impostura BHL”. E in un ritratto di qualche anno fa lo chiamava “il più bel decolté di Francia” per via della camicia sempre aperta. La stessa con cui nel Panshir assicurava al figlio di Massud che lo avrebbe aiutato, anche con le armi. E quello è ancora lì che aspetta. Magari gli apre una casa di produzione.

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