Marco Travaglio

Direttore del
Fatto Quotidiano

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Tale Bano tale Merlo

20 Agosto 2021

Molti ci scrivono che non leggono più Stampubblica, ma sbagliano. È vero che ieri abbiamo scritto del patteggiamento di Fca per aver corrotto dei sindacalisti Usa e Stampubblica no. Però abbiamo bucato almeno due notizie mica da ridere. La prima è di Marcello Sorgi su La Stampa: “La crisi afghana… proietta in primo piano Draghi, e per suo tramite l’Italia”. Basta tendere l’orecchio in ogni angolo dell’orbe tarracqueo per udire genti delle più varie inflessioni discutere animatamente associando alla parola “talebani” il nome “Draghi” e poi sorridere. Del resto “cos’abbia in testa SuperMario lo si è capito dall’intervista al Tg1 che ha segnato il suo ritorno in scena dopo la breve vacanza in cui, in sua assenza, il dibattito politico era immediatamente sceso di tono”. Per dire: c’era persino un tizio che invocava una giunta militare in caso di caduta del governo: un certo Sorgi.

Un’altra raffica di scoop la svela Francesco Merlo di Repubblica: abbiamo “in casa i talebanini, gli ‘italiban’, quelli che l’orrore del terrorismo è meglio dell’orrore dell’Occidente”. Chi siano non è dato sapere, né quale legge imponga di preferire l’orrore di qualcuno anziché rifiutarli tutti (come facciamo noi). Però il Merlo traccia un identikit degl’italiban. Sono quelli che “spacciano Gino Strada per maestro di pensiero politico”, invece di deridere le sue idee ora che è morto e i fatti gli danno ragione. Quelli che si ostinano a definire “guerra di aggressione” quella che per lui era “guerra di Civiltà contro l’Inciviltà” e “necessaria risposta alla guerra contro l’Occidente dell’islamismo fanatico con l’attacco alle due torri”, che fra l’altro aveva “liberato Kabul dalle barbe dell’Islam”. Una barzelletta che, a parte il Merlo e Giuliano Ferrara (citato come maestro di pensiero politico), non sostiene più nessuno, neppure alla Casa Bianca. Lì hanno finalmente capito dov’è Kabul e scoperto ciò che già si sapeva nel 2001: Bin Laden era un saudita sostenuto da Riyad e dal Pakistan e nei commando delle Due Torri non c’erano afghani, come in quelli che in 20 anni di guerra al terrorismo han seminato nel mondo molti più morti di prima. Memorabile il parallelo fra guerra all’Afghanistan e resistenza al nazismo: come se i talebani avessero invaso gli Usa o la Ue. Non è una battuta. Il Merlo ci crede veramente: “I talebani mettono bombe e tagliano gole anche nelle città dell’Occidente”. Abbiamo cercato negli archivi di Rep almeno un caso di talebano che mettesse bombe o tagliasse gole in Occidente. Invano. Quindi il Merlo tace gli scoop persino al suo giornale. O scambia per talebano chiunque abbia la barba. Nel qual caso, non vorremmo essere nei panni di Scalfari.

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