I ritardi dei Migliori su vaccini e Recovery. Renzi, l’incaricato da bin Salman: i post di Scanzi

23 Aprile 2021

La raccolta firme (col trucco) della Meloni

Questa è meravigliosa. Infatti riguarda Fratelli d’Italia.
L’esimia congrega capitanata da Donna Giorgia si sta vantando di avere raccolto più di 100mila firme contro Speranza. Bravi (si fa per dire). Ma è vero? No. O meglio: non esattamente.
Come ha raccontato ieri il Fatto, con un semplice trucchetto la stessa persona può firmare la petizione quante volte vuole con lo stesso indirizzo email, perché la piattaforma non è predisposta per verificare.
Ogni utente può firmare la petizione con più indirizzi email diversi e lo stesso computer (non c’è controllo sull’indirizzo Ip) ma soprattutto, con un piccolo stratagemma, può sottoscrivere la petizione quante volte vuole usando la stessa casella di posta.
Non c’è niente da fare: se non fanno i cazzari, non sono contenti.

Un aiuto per Michele, ferito per aver difeso una ragazza

Vi ho parlato di Michele Dal Forno, lo studente 21enne di Verona che è stato gravemente ferito al volto per avere difeso una ragazza.
Avevo scritto che speravo in una grande raccolta fondi, per aiutarlo ad affrontare appena possibile un intervento di chirurgia estetica e liberarsi della cicatrice al volto. È un’idea di Leonardo Cecchi, che ovviamente ho fatto mia.
Per questo pubblico qui proprio il link per la raccolta fondi, segnalatami da Lorenzo Tosa. Ognuno aiuti come può e come vuole. Ovviamente lo farò anche io. È una causa importante e Michele lo merita.
Ah: se conoscete Michele, mettetelo in contatto con questa pagina. Se vorrà, sarò felice di intervistarlo e ascoltare il suo racconto.

Miracolo a Ferrara

Ospedale di Cona, Ferrara. Operazione senza precedenti.
I medici hanno fatto nascere il bambino mentre la mamma era intubata in terapia intensiva. Il piccolo è sano e negativo. La speranza ora che anche la madre vinca la sua battaglia.
Sembra incredibile, ma ogni tanto accade il più eretico e inspiegabile dei prodigi. Ed è allora, chissà come, che la Vita vince.

Vaccini e Recovery Plan, i ritardi di Draghi

Draghi è in ritardo sul Recovery Plan e rischia di saltare la scadenza del 30 aprile.
A gennaio l’Italia era prima per vaccinazioni davanti a Francia, Spagna e Germania. Ora è quarta.
Recovery Plan e vaccinazioni dovevano sancire il cambio di passo tra vecchio e nuovo governo. A oggi, in tutta onestà, non mi pare.
E nel frattempo, con una fregola pericolosissima, il governo aprirà (quasi) tutto dal 26 aprile nelle regioni gialle, anche se i numeri indurrebbero ad aspettare quantomeno un mese prima di questa fuga in avanti.
Una fuga in avanti che rischiamo di pagare carissima.
Ora immaginate se tutte queste scelte, e tutti questi ritardi, li avesse fatti Conte e non Draghi. Come minimo, Salvini, Demolition Man e tutta la stampa a loro vicina lo avrebbe fucilato. In pubblica piazza. Con diretta televisiva e dibattiti annessi.

Renzi e l’incarico segreto da bin Salman

Capito, il nostro Renzi? Non solo va da Bin Salman e lo celebra, ma secondo il quotidiano Domani avrebbe anche ricevuto un incarico “segreto” dall’illustre despota saudita.
Renzi farebbe parte dell’advisory board della Royal Commission che si occupa dello sviluppo di Alula, vetrina più importante del regime. La città verde e sostenibile è il progetto a cui il principe reggente Mohammed bin Salman, accusato dalla Cia di essere il mandante dell’omicidio Khashoggi, tiene maggiormente.
E guarda un po’: Renzi arrivò a citare proprio Alula durante il suo discorso in Senato, nel giorno della sfiducia a Giuseppe Conte.
Il quotidiano Domani ha anche scoperto che l’8 aprile Renzi fu tra i pochi presenti al concerto-evento di Andrea Bocelli, organizzato da Bin Salman per il progetto turistico.
Ora: tutto giuridicamente lecito, per carità. Ma a livello morale, se questa parola si può ancora usare, voi al posto suo non provereste un po’ di vergogna?

Caso Grillo, bisogna mantenere la lucidità

“Ho avuto modo di parlare con Beppe Grillo in più occasioni e conosco bene la sua sensibilità su temi così delicati. Sono ben consapevole di quanto questa vicenda familiare lo abbia provato e sconvolto. È una vicenda che sta affliggendo lui, la moglie, il figlio e l’intera famiglia.
Comprendo le preoccupazioni e l’angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che sicuramente staranno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza.
In questa vicenda vi è poi un principio fondamentale che non possiamo mai perdere di vista: l’autonomia e il lavoro della magistratura devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso attendiamo che i magistrati facciano le loro verifiche.
Con il MoVimento 5 Stelle mi accomunano da sempre queste due convinzioni: di ritenere indiscutibile il principio dell’autonomia della magistratura e di considerare fondamentale la lotta contro la violenza sulle donne, una battaglia che abbiamo sempre combattuto in prima linea, basti ricordare l’introduzione delle norme sul codice rosso quando abbiamo condiviso la responsabilità di governo. Questi principi continueranno a informare la nostra azione politica e a ispirare le nostre battaglie culturali”.
Così Giuseppe Conte.
Ritengo che sulla vicenda si debba essere empatici con Grillo, comprensibilmente devastato dal dolore. E al tempo stesso si possa – anzi si debba – ribadire l’indipendenza della magistratura e, più ancora, sottolineare come la battaglia contro la violenza sulle donne sia irrinunciabile. Fondamentale. Di urgenza inaudita.
Chi odia a prescindere Grillo e tutto ciò che lo circonda, aspettando ogni pretesto per augurargli ogni male, ha sbagliato pagina. Chi difende a prescindere Grillo e tutto ciò che lo circonda, ragionando da tifoso e dunque non ragionando, ha sbagliato pagina.
O ritroviamo una lucidità minima, o da questa selva di incarognimento generale non ne usciamo più.

Floyd e il “cuore troppo piccolo” dell’agente che l’ha ucciso

Ve lo ricordate? È Derek Chauvin, l’uomo che ha ammazzato George Floyd.
Chauvin è stato condannato per omicidio. La giuria lo ha ritenuto responsabile di tutti e tre i capi d’accusa di cui era imputato: omicidio di secondo e terzo grado e omicidio colposo. Ora Chauvin rischia oltre 40 anni di carcere.
È stato un processo drammatico, che probabilmente segnerà la storia delle relazioni razziali negli Stati Uniti. L’auspicio è che sancisca finalmente un reale cambio di passo, perché non poche realtà degli Stati Uniti sono in merito molto indietro.
Decisivo, per il verdetto, il video dell’uccisione di Floyd. Per 9 minuti e 29 secondi, mostrandosi assai orgoglioso di quel che stava facendo, Chauvin ha tenuto il suo ginocchio premuto sul collo di Floyd fino ad ammazzarlo. A Minneapolis, il 25 maggio 2020.
La difesa ha provato a dire che Chauvin stava mantenendo l’ordine pubblico e che Floyd usava metanfetamine e aveva il cuore ingrossato. Da qui l’infarto.
L’accusa ha risposto in maniera straordinaria: “No. La verità è che George Floyd è morto perché il cuore di Derek Chauvin è troppo piccolo”.

Il “mio” Milan e la follia Supercoppa

Leggo questa dichiarazione, pronunciata peraltro da una delle persone che più stimo nel mondo del calcio, e mi domando se il “mio” Milan si stia rendendo conto della follia che sta assecondando, insieme a undici altri grandi club.
È una situazione francamente assurda, quella che tanti stanno vivendo oggi dopo il varo della cosiddetta “Superlega”. Vedo molte tifoserie imbarazzate, quando non dichiaratamente sul piede di guerra (quelle inglesi, ma non solo quelle inglesi).
Molti interisti non sono contenti. Molti milanisti, come me, sono semplicemente attoniti. Dovremmo essere felici, perché siamo dentro “il piccolo clan dei migliori”, ma io non lo sono per niente.
Un calcio che diventa dichiaratamente elitario, rinunciando a confrontarsi con la “provincia”, o anche solo con chi ha meno blasone di te, è come un Golia che si rifiuta di confrontarsi con Davide. Qualcosa che suona quasi blasfemo, oltre che sportivamente anormale e irricevibile.
So bene che il calcio ha perso da decenni il romanticismo, e so bene che l’Uefa non coincide certo con un simposio aristotelico. Ma questo non sposta di una virgola la realtà delle cose: a oggi questa “Superlega” mi sembra una sorta di spocchioso Rotary della pelota.
Una massoneria a cielo aperto del calcio. Un circolo per ricchi, veri e presunti tali, a discapito di tutti quelli che non “meritano” di entrare nella setta (o non vogliono entrarci, come il Bayern Monaco e il PSG).
De Zerbi ha pronunciato parole durissime, ma non ha certo torto. È come se, da due giorni, di colpo avessero tolto a milioni di italiani la voglia (già per molti residuale) di seguire il calcio.
È tutto molto triste. Deprimente. Avvilente. Sembra quasi che tutto trami per toglierci anche quei due o tre sogni che ci sono rimasti.
Mah.

Qualcuno fermi Calenda

Ma Calenda, esattamente, chi è? A nome di chi parla, visto che ha meno voti del Poro Asciugamano?
Perché insulta tutti, se l’unica cosa politica rilevante che ha compiuto è stata imitare un arzillo facocero in costume davanti al lago dei cigni?
Qualcuno lo fermi: per il suo bene, ma pure per il nostro.
(Guarda il video e condividi!)

Salvini e i 49 milioni pagati con il 2xmille

Capito, il sovranista Salvini?
Non solo restituisce i famosi 49 milioni di euro (nostri) in comode rate da 600mila euro annui.
Di più: quei soldi (nostri) li restituisce con soldi pubblici. Cioè nostri. Utilizzando il 2 per mille dei contribuenti.
E c’è persino gente che lo vota!
Meraviglioso.

Serve una legge sulla violenza sugli animali

Guardate la bellezza di questo sguardo. La dolcezza, l’innocenza. Meraviglia pura.
Ma l’uomo, di qualsiasi età esso sia, riesce a distruggere ogni cosa.
Un gruppo di bambini, di non più di dieci anni, ha preso di mira questo piccolo cane randagio.
Leggo su Fanpage che gli hanno mozzato le orecchie “per puro divertimento”, lasciandolo poi sanguinante sull’asfalto.
È successo ad Acate, comune a nord di Ragusa.
A salvare l’animale è stato l’intervento di un passante, che ha capito cosa stesse accadendo ed è intervenuto mettendo fine allo strazio del cane.
L’intervento si è rivelato decisivo e l’animale è stato salvato grazie alle cure tempestive di un veterinario.
Un paese civile deve approvare con urgenza una legge durissima su chi fa violenza agli animali. È una questione minima di civiltà, di etica, di umanità. E chi ridimensiona questo gesto criminale perché “sono solo bambini” non ha capito niente.
Queste vicende mi straziano il cuore. Sono intollerabili.

Calenda, il Bombolo perdente della politica

C’è questo tizio ameno, con meno voti di Renzi o quasi, che da anni spala fiele su tutti con lessico da scaricatore di porto, ego più espanso del mio (che non è facile!) ed eloquio da Bombolo appena più evoluto.
Si chiama Calenda, vive in tivù e a sentirlo parlare sembrerebbe convinto d’esser Churchill, quando invece ha percentuali degne del partito antiabortista di Ferrara, in natura conta meno di Luciano Nobili e la cosa politicamente più rilevante che ha fatto è stata contribuire (chiedere tra i tanti a Ilva e Whirlpool) al dissesto del paese, come ministruccio comicamente tronfio di uno dei peggiori governi nella storia della galassia.
Ora il fenomeno, che sta alla vittoria come Pol Pot alla democrazia, si appresta a fare l’ennesima figura da gran satanasso alle elezioni di Roma, dove si è candidato sindaco con inusitato sadismo nei confronti dei poveri romani, prendendosela pure col Pd che ha osato non appoggiare una candidatura così erculea e stentorea.
Il Cigno Garrulo della politica nostrana è pure convinto di vincere, a conferma di come non serva per forza l’LSD per intraprendere percorsi lisergici. Vederlo straperdere per l’ennesima volta, ovviamente in alleanza con Renzi (dopo aver detto per mesi “Mai più con Renzi!”), sarà l’ennesimo capolavoro della sua carriera pralinata di successi indelebili.
Ieri ho parlato di lui durante la ScanziLive. L’ho fatto perché, al pomeriggio, aveva insultato a caso un altro ex ministro. Nella diretta ho usato toni ironici e rispettosi, perché del Calenda uomo avevo rispetto. Mi stava pure simpatico. Poi ho letto la sua replica di ieri sera, gratuita e diffamatoria (non ho “scippato” un cazzo, e sostenerlo è infame). Il poro Calenda l’ha scritta pure col plurale maiestatis, a conferma di una psiche assai sbarazzina.
A quel punto ho capito che avevano ragione quei tanti – praticamente tutti – che mi dicevano che con lui, il Luther Blissett degli statisti tascabili, ero troppo buono.
Ne prendo atto. Ne ho trovato un altro con cui d’ora in poi sarà naturale, dialetticamente parlando, avere lo stesso rispetto certosino che aveva Marsellus Wallace per le cure medioevali. Contento lui, contenti tutti. Daje Cale’. Ci divertiremo!

Baffi, la renziana passata a Fratelli d’Italia

Lei è Patrizia Baffi. La conoscete? Ovviamente no. Infatti è un’ultrà renziana.
Consigliera regionale lombarda, più volte corsa in soccorso della maggioranza di centrodestra sebbene eletta col Pd, finalmente ha fatto outing politico. Ed è passata con gli ex (?) fascisti di Fratelli d’Italia.
Tutta garrula per la scelta, ha dichiarato: “Sono una renziana di ferro, quindi chi dovrebbe piangere di più sul mio addio è Matteo Renzi. Non avrei mai fatto la tessera del Pd senza di lui”.
A suo modo ha ragione: Renzi è un uomo di centrodestra. L’ho sempre detto, l’ho sempre scritto.
Quindi, per certi versi, la storia di questa Baffi che passa dal Pd a Fratelli d’Italia è perfettamente coerente.
Buona catastrofe.

#ScanziLive 19 aprile

Speranza, come di azzoppa un ministro

Avete capito come funziona il sistema? Così. Mette nel mirino figure anomale e stimate, libere e indipendenti e dunque amate dalle persone, ma al tempo stesso detestate dai servi e (appunto) dal Sistema.
Politici, giornalisti, artisti. Più sono amati e più vanno azzoppati. Con ogni mezzo, ovviamente anche illecito.
La cosa migliore è orchestrare uno shitstorm mediatico, inventando di sana pianta un caso, creando un nemico e bastonandolo ogni secondo.
Organizzare la macchina del fango è facile. Il padrone chiama (politici, imprenditori, direttori) e i servi infami (“giornalisti”, cortigiani, casi umani) eseguono con la bava alla bocca. Puntate intere sul nulla, servizi interi sul nulla. L’importante è fiaccare il nemico, e pazienza se qualcuno ci rimetterà le penne.
È successo a Conte. È successo ad Azzolina. È successo a Bonafede. È successo a un tipo fighissimo che conosco bene.
Sta succedendo e succederà a Speranza. In Italia funziona così, e funziona male.
Imparate a pensare con la vostra testa, o vi fotteranno sempre.
Il mio abbraccio al Ministro Speranza. È una brava persona e sta facendo tutto quello che può. Sarà una lunga guerra, e si accorgerà di avere troppi finti amici. Buona fortuna.

#ScanziLive 18 aprile

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