Coronavirus, a casa con Riccardo Rossi

12 Marzo 2020

Riccardo Rossi non aspetta neanche la domanda, e appena alza la cornetta inizia a elencare una serie infinita di possibili pratiche casalinghe. Ovvio, in stile Riccardo Rossi, quindi le giuste pratiche vengono enunciate con tono di voce alto e sana ironia.

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Andiamo per ordine.

Allora, iniziamo con il sistemare la libreria, e qui ognuno ha il suo stile: se dividere per casa editrice, colore, autore…

Lei?

Rispetto sempre la collana, ad esempio non mischio mai i Simenon (ci pensa). Però sono un po’ lento (ci pensa ancora). Comunque questo è il tempo del caminetto, di stare lì davanti a leggere.

Oltre la libreria, altra pratica?

Ho recuperato gli album di figurine, e qui ho scoperto un problema: ho due buchi sulla raccolta delle Olimpiadi di Montréal 1976.

Lanciamo un appello.

Sì! Cerco quelle di Mario Aldo Montano e Michele Maffei, sono le numero 197 e 198.

L’album dei calciatori?

No, non potevo giocare a pallone per via del soffio al cuore, così mi dedicavo ad altro, come la raccolta di Sandokan o Gesù di Nazareth.

Lei ama cucinare. Un piatto…

Cacio e pepe o Gricia e siccome ho tempo, taglio il guanciale molto fino e sopra del gran pecorino.

Disco.

Ho appena messo a posto il giradischi, staccato tutti i cavi, e rimontato. Anni fa era un gioco tra me e Boncompagni.

Ma cosa ascolta?

Nino Rota, e ci lego una serie di film come L’uccello dalle piume di cristallo, da vedere rigorosamente con la luce accesa, poi La signora di Shanghai e Lo straniero.

E il suo I miei vinili?

Vero! È su Raiplay e hanno reso libero l’accesso. Grande idea.

Ultimo consiglio?

(E qui urla veramente tanto). Siccome ci laviamo tutto il giorno le mani, la sera mettete la crema!

@A_Ferrucci

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