Quel Risorgimento anti-conformista
Via da Milano - A metà anni Sessanta lascia la città e si “ritira” a Rapallo. Si incanta ai suoi tramonti. Mentre i primi sprazzi del ’68 per lui hanno musica e parole già vecchie, già sentite: non gli piacciono
Ammirava i braccianti e i miniatori delle sue maremme. Detestava i ragionieri milanesi, il disordine della grande città neocapitalista, le segretarie secche del terziario avanzato, gli intellettuali larghi, autorevoli e prudenti. E mentre tutti lodavano i grattacieli, i supermercati e il fatturato del Boom, lui scriveva isolato contro “la diseducazione sentimentale del Miracolo economico”, proclamandosi […]
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