Tra tecchie e marmi, la vita sul filo
Nonostante la tecnologia e la familiarità con la montagna resta un mestiere a rischio
Il primo ad arrivare sulla scena della tragedia è stato Emanuele Stefanelli. Lavorava nella facciata di fronte alla cava Antonioli, nel bacino di Gioia, dove due uomini sono ancora sepolti da 30mila tonnellate di macerie. Un terzo cavatore è rimasto appeso alla corda che lo legava alla vita. Così come ad filo, più esile di […]
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