“Premiare secondo il gusto del pubblico? È demenziale”

20 Novembre 2013

Con idee, talento, tasche vuote e fideismo, il cavaliere che fece l’impresa di dare identità all’inesistente, Marco Müller, ancora non può togliersi l’armatura. Al sorprendente, inatteso, successo della sua seconda edizione da direttore del Festival di Roma, la critica italiana ha riservato la freddezza dell’altroieri. Malcelato stupore per l’esito felice di un appuntamento dato per […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.