Il Papa ha incontrato Zelensky
Papa Leone XIV ha ricevuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Vaticano. All’incontro ha partecipato anche la moglie Olena Zelenska.
Papa Leone XIV ha ricevuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Vaticano. All’incontro ha partecipato anche la moglie Olena Zelenska.
Momenti chiave
Papa Leone XIV riceve oggi in udienza il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede. Il Papa questa mattina ha ricevuto Dina Ercilia Boluarte Zegarra, Presidente della Repubblica del Perù.
“Oggi ho il privilegio di rappresentare Israele allo storico insediamento di Papa Leone XIV. Sono grato che uno dei primi atti del Papa sia stato quello di chiedere l’immediato ritorno di tutti” gli ostaggi da Gaza. “Spero che il suo papato inauguri una nuova era di cooperazione tra le fedi e rafforzi ulteriormente l’amicizia tra ebrei, cristiani e musulmani in Terra Santa“, scrive su X il presidente di Israele Isaac Herzog. “Sono ansioso di lavorare insieme per approfondire gli storici legami tra Israele e la Santa Sede e spero di poter presto accogliere Sua Santità in Terra Santa come potente simbolo di questo importante legame”. “Sono grato per l’opportunità di partecipare a questa importante occasione e in tutti i miei incontri con i leader mondiali porterò con me l’urgente richiesta di riportare a casa tutti i nostri ostaggi, immediatamente”, ha aggiunto.
Tra le foto più significative scattate a margine della messa di insediamento di papa Leone XIV a piazza San Pietro c’è quella della stretta di mano tra il vice presidente americano Jd Vance ed il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una stretta di mano che ha il sapore della ‘riconciliazione’ – dopo quella già avvenuta con Donald Trump il 26 aprile scorso in occasione dei funerali di Francesco – dopo la lite del 28 febbraio nello Studio Ovale della Casa Bianca, quando Zelensky era stato duramente attaccato, in particolare proprio da Vance.
Sono circa centomila i fedeli presenti in questo momento a Piazza San Pietro per la messa di insediamento di Papa Leone. Lo riferiscono fonti vaticane citando informazioni delle autorità competenti.
Scorre rapida la fila per entrare nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove Papa Francesco ha deciso di essere sepolto. Nel giorno della messa di intronizzazione di Leone XIV che si sta svolgendo a piazza San Pietro alla presenza di 156 delegazioni straniere sono tanti i fedeli e i turisti che hanno scelto di visitare il sepolcro di Francesco. Per entrare, come riferiscono i volontari, sono stimati venti minuti o poco più, un’attesa molto inferiore rispetto a ieri visto che, in occasione della giornata dedicata al ‘Giubileo delle Confraternitè, tanti gruppi di persone provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo sono arrivate in Basilica prima di dirigersi verso il Circo Massimo per la processione. L’ingresso rimane contingentato, per favorire i controlli ai metal detector posti poco prima di varcare la Porta Santa della Basilica, a cui si arriva partendo da piazza dell’Esquilino, costeggiando via Liberiana e arrivando in piazza di Santa Maria Maggiore.
“È sempre un’emozione entrare nella Basilica, io ci sono stata tante volte, ma visitare la tomba di Papa Francesco lo è stato ancora di più”, ha raccontato appena uscita dalla chiesa Concetta, che vive a Roma da molti anni, aggiungendo che “Francesco è stato molto bravo” e a Papa Leone XIV “dobbiamo ancora abituarci, ma sicuramente continuerà l’opera di Bergoglio”. Sara, anche lei di Roma, ha visitato il sepolcro di Francesco, raccontando di averlo trovato ”davvero molto semplice, in linea con ciò che lui ha rappresentato, ho apprezzato questa scelta”. Di Papa Prevost, invece, a Sara è piaciuto il “discorso sulla pace, soprattutto in riferimento alle guerre in corso oggi”. Dello stesso avviso è anche Lucia: “Papa Leone sembra molto simpatico, ma soprattutto sembra sapere il fatto suo. Speriamo bene”.
Oltre a varie citazioni dall’Antico Testamento (dal libro di Geremia), evangeliche (da Matteo e Giovanni), dagli Atti degli Apostoli e dalla Prima Lettera di Pietro, nell’omelia della messa di inizio pontificato papa Leone XIV ha fatto anche citazioni da Sant’Agostino, di cui da appartenente all’ordine agostiniano di dichiara “figlio”, e da Leone XIII, il Papa della ‘Rerum Novarum’, fondatore della Dottrina sociale della Chiesa, dal quale per sua stessa ammissione ha preso il nome. Di Sant’Agostino papa Leone ha fatto, proprio all’inizio dell’omelia, una citazione dalle Confessioni: “Ci hai fatti per te, [Signore,] e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”. Un’altra è invece da uno dei Discorsi: “La Chiesa consta di tutti coloro che sono in concordia con i fratelli e che amano il prossimo”. Sempre da Sant’Agostino, senza però esplicitarne l’autore, il Papa ha anche citato la frase “nell’unico Cristo siamo uno”, che nella versione latina (“in Illo uno unum”) è il suo motto, prima episcopale, poi da cardinale e ora da Pontefice.
Da Leone XIII, invece, papa Prevost ha citato proprio un passo della Rerum Novarum: se la carità di Dio, ha detto, “prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?”.
“È lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo”. Lo ha detto Papa Leone XIV nel corso dell’omelia di inizio Pontificato.
“Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore!”, ha esclamato Leone XIV in chiusura della sua omelia, nella messa di inizio pontificato. “Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità”, ha sollecitato. “Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi”, ha concluso il Papa.
“Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”. Lo ha detto papa Leone XIV nella messa di inizio pontificato. “In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri – ha aggiunto Prevost nell’omelia -. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità”. “Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo siamo uno”, ha proseguito papa Leone. E “questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace”. Secondo il Pontefice, “questo è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo”.
“Se la pietra è Cristo, Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate”. Lo ha detto papa Leone XIV nella messa di inizio pontificato. “Al contrario – ha proseguito nell’omelia -, a lui è richiesto di servire la fede dei fratelli, camminando insieme a loro: tutti, infatti, siamo costituiti ‘pietre vive’, chiamati col nostro Battesimo a costruire l’edificio di Dio nella comunione fraterna, nell’armonia dello Spirito, nella convivenza delle diversità”.