Paolo Ferrero
Rifondazione Comunista - del coordinamento nazionale di Unione Popolare
Sono stato vicepresidente del partito della Sinistra europea, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e ministro della Solidarietà sociale. Sono Valdese per appartenenza e per scelta, a 17 anni mi sono iscritto a Democrazia proletaria e a 19 sono stato assunto dalla Fiat come operaio. Non è durata tanto perché dopo tre anni la Fiat mi ha messo in cassa integrazione a zero ore.
Ho fatto l’obiettore di coscienza e mentre ero in cassa integrazione ho dato vita ad una cooperativa agricolo-forestale che continua a funzionare tutt’ora, ho lavorato nel sindacato e per due anni sono stato segretario nazionale della Federazione giovanile evangelica italiana. Nel tempo libero vado in montagna e strimpello vari strumenti. Sono nato a Pomaretto, in provincia di Torino, nel 1960 e ho due figli.
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- 13:44 - Barometro della costruzione sostenibile, panoramica in Italia e nel mondo
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - L'implementazione di una edilizia più sostenibile è una questione importante o prioritaria. Questa una delle evidenze emerse dalla seconda edizione del Barometro della Costruzione Sostenibile, studio condotto dall'istituto di ricerca Csa, per comprendere le evoluzioni e i fattori chiave da attivare per accelerare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile in Italia e nel resto del mondo. A presentarlo l'Osservatorio della Costruzione Sostenibile lanciato nel 2023 dal Gruppo Saint-Gobain.
"Il Barometro della Costruzione Sostenibile è concepito per essere uno strumento decisionale per tutti gli attori del settore, in modo da poter comprendere meglio le questioni locali legate all’edilizia sostenibile e passare dalla riflessione all'azione concreta, al fine di costruire un futuro sostenibile per le generazioni future”, spiega Benoit Bazin, amministratore delegato di Saint-Gobain. Per Gaetano Terrasini, Ceo di Saint-Gobain Italia, "i risultati del Barometro della Costruzione Sostenibile ci descrivono chiaramente la situazione specifica del nostro Paese: c’è molto da fare e tutti devono fare la propria parte. Le istituzioni con gli aiuti ai privati, le aziende con la proposta di materiali, prodotti e soluzioni più sostenibili; i professionisti e l’opinione pubblica per ampliare sempre più la conoscenza della sostenibilità nelle sue diverse accezioni”.
Lanciato lo scorso anno in 10 Paesi, il Barometro della Costruzione Sostenibile 2024 ha coinvolto con un sondaggio quantitativo professionisti, studenti, rappresentanti eletti e membri di associazioni di 22 Paesi, tra cui l’Italia. L’indagine è stata condotta dall'istituto di ricerca Csa tra l'11 dicembre 2023 e il 31 gennaio 2024, su un campione di 1.760 intervistati di età pari o superiore a 18 anni provenienti da: Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, India, Italia, Messico, Polonia, Portogallo, Sudafrica, Spagna, Svizzera, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti, Vietnam. Il panel degli intervistati includeva rappresentanti eletti, professionisti, studenti e membri di associazioni coinvolti nella costruzione, edilizia, transizione ecologica, abitazioni, energia, ecc. Quattro evidenze chiave emergono del Barometro 2024: percezioni stabili con un punto di vista ambientale invariato, l'aspetto del benessere è ancora scarsamente riconosciuto e valorizzato; un senso di urgenza condiviso, ma con la necessità di una maggiore consapevolezza e cooperazione; stakeholder meglio informati, meglio formati e più impegnati; qualsiasi implementazione dell’edilizia sostenibile sarà efficace solo se si adatta alle realtà locali.
Il 95% dei partecipanti è d'accordo sul fatto che l'implementazione di una edilizia più sostenibile sia una questione importante o prioritaria. Questo livello di urgenza è chiaramente condiviso da tutti gli attori, indipendentemente dalla regione geografica. Allo stesso tempo, la comprensione dell’edilizia sostenibile sembra parziale, spesso limitata alle questioni ambientali. La sua definizione è ancora in gran parte associata all’'edilizia green': con una definizione direttamente legata all'efficienza energetica degli edifici (42%) e al raggiungimento della neutralità carbonica nell’edilizia (33%). Le nozioni di resilienza e comfort degli occupanti sono considerate secondarie. La consapevolezza è alta, ma varia da una categoria di rispondenti all'altra: l'87% degli intervistati su scala globale ha dichiarato di essere familiare con l’edilizia sostenibile, ma il 20% afferma di non averne mai sentito parlare.
Complessivamente, la consapevolezza dell’edilizia sostenibile è alta: l'87% di coloro che sono stati intervistati ha dichiarato di avere familiarità con questo argomento. Una cifra in aumento di +5 punti rispetto al Barometro 2023. Il 68% dei rispondenti afferma di essere sufficientemente informato. Tuttavia, sono ancora necessari sforzi educativi, in particolare tra i rappresentanti eletti, il 45% dei quali dichiara di non averne mai sentito parlare. Nonostante ciò, c'è desiderio e impegno: la maggior parte degli stakeholder di tutti i Paesi (87%) concorda sul fatto che dobbiamo fare di più in termini di edilizia sostenibile, anche se l'aspirazione allo status quo sta crescendo (9%, +4 punti rispetto al Barometro 2023).
Tra le azioni prioritarie da intraprendere per accelerare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile si considera cruciale sensibilizzare l'opinione pubblica, così come la questione del costo percepito e della competitività dei materiali, e la cooperazione di tutti gli attori. D'altra parte, il ruolo delle iniziative pubbliche (standard, regolamenti, aiuti), sebbene fondamentale, rimane sottovalutato. Infine, la ristrutturazione energetica sembra essere più una priorità nei Paesi con un parco edilizio ben consolidato, rispetto ai Paesi che danno priorità ai programmi di nuova costruzione per ospitare una popolazione in crescita. Il 92% dei professionisti del settore edile ritiene che l’edilizia sostenibile costituirà tutto o parte del loro business nei prossimi 5 anni.
Gli studi di architettura e le società di ingegneria sono in cima alla lista dei soggetti più spesso citati per promuovere l’edilizia sostenibile. Mentre i professionisti della progettazione edilizia sono citati nel 29% delle risposte spontanee, i rappresentanti eletti e le istituzioni pubbliche li seguono, rispettivamente con il 21% e il 20%. Una nota positiva risiede nel fatto che i professionisti si sentono fortemente impegnati nell’edilizia sostenibile: l'85% dichiara di svolgere tutto o parte del loro lavoro in questo settore, e il 92% prevede di farlo nei prossimi cinque anni. La mancanza di impegno verso l’edilizia sostenibile è percepita come un fattore discriminatorio. Molti professionisti (62%, +3 punti rispetto al 2023) considerano l'impegno dei loro fornitori verso l’edilizia sostenibile come un criterio di selezione. Tra i rappresentanti eletti, la dimensione sostenibile è un criterio decisivo per l'assegnazione dei contratti pubblici. Infine, tra gli studenti che percepiscono l'implementazione di costruzioni più sostenibili come una priorità, il 45% di loro dichiara che non accetterebbe un'offerta di lavoro da parte di un'azienda che non si impegna nell’edilizia sostenibile.
E in Italia? L’edilizia sostenibile in Italia è prima di tutto una questione 'green' e di efficienza energetica. La quasi totalità degli intervistati in Italia si dichiara familiare con l’edilizia sostenibile (98% vs 90% di media Europea). Il 42% del campione pensa che l’obiettivo prioritario dell’edilizia sostenibile sia la protezione dell’ambiente mentre solo l’8% ritiene sia la salute degli abitanti e il 2% la resistenza ai rischi climatici. A riprova di questo, ben il 63% dei rispondenti (contro il 42% della media globale e il 40% della media europea) identifica l’edilizia sostenibile con le costruzioni energeticamente efficienti.
Tra i soggetti ritenuti più idonei a sviluppare l'edilizia sostenibile spiccano architetti e studi di ingegneria (con il 77% delle citazioni vs il 55% della media globale e il 51% della media europea).Tra le azioni che dovrebbero essere attuate in via prioritaria per accelerare lo sviluppo dell'edilizia sostenibile in Italia, accanto a 'Sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica sulle sfide dell’edilizia sostenibile' (citata dal 36% del campione vs il 31% della media globale e il 24% della media europea), si segnala 'Aumentare gli aiuti pubblici ai privati' nominata da ben il 35% del campione (vs il 13% della media globale e il 17% della media europea). Con il 24%, al terzo posto, 'Migliorare la competitività dei materiali, prodotti e soluzioni sostenibili'.
- 13:43 - Barometro della costruzione sostenibile, panoramica in Italia e nel mondo
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - L'implementazione di una edilizia più sostenibile è una questione importante o prioritaria. Questa una delle evidenze emerse dalla seconda edizione del Barometro della Costruzione Sostenibile, studio condotto dall'istituto di ricerca Csa, per comprendere le evoluzioni e i fattori chiave da attivare per accelerare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile in Italia e nel resto del mondo. A presentarlo l'Osservatorio della Costruzione Sostenibile lanciato nel 2023 dal Gruppo Saint-Gobain.
"Il Barometro della Costruzione Sostenibile è concepito per essere uno strumento decisionale per tutti gli attori del settore, in modo da poter comprendere meglio le questioni locali legate all’edilizia sostenibile e passare dalla riflessione all'azione concreta, al fine di costruire un futuro sostenibile per le generazioni future”, spiega Benoit Bazin, amministratore delegato di Saint-Gobain. Per Gaetano Terrasini, Ceo di Saint-Gobain Italia, "i risultati del Barometro della Costruzione Sostenibile ci descrivono chiaramente la situazione specifica del nostro Paese: c’è molto da fare e tutti devono fare la propria parte. Le istituzioni con gli aiuti ai privati, le aziende con la proposta di materiali, prodotti e soluzioni più sostenibili; i professionisti e l’opinione pubblica per ampliare sempre più la conoscenza della sostenibilità nelle sue diverse accezioni”.
Lanciato lo scorso anno in 10 Paesi, il Barometro della Costruzione Sostenibile 2024 ha coinvolto con un sondaggio quantitativo professionisti, studenti, rappresentanti eletti e membri di associazioni di 22 Paesi, tra cui l’Italia. L’indagine è stata condotta dall'istituto di ricerca Csa tra l'11 dicembre 2023 e il 31 gennaio 2024, su un campione di 1.760 intervistati di età pari o superiore a 18 anni provenienti da: Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, India, Italia, Messico, Polonia, Portogallo, Sudafrica, Spagna, Svizzera, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti, Vietnam. Il panel degli intervistati includeva rappresentanti eletti, professionisti, studenti e membri di associazioni coinvolti nella costruzione, edilizia, transizione ecologica, abitazioni, energia, ecc. Quattro evidenze chiave emergono del Barometro 2024: percezioni stabili con un punto di vista ambientale invariato, l'aspetto del benessere è ancora scarsamente riconosciuto e valorizzato; un senso di urgenza condiviso, ma con la necessità di una maggiore consapevolezza e cooperazione; stakeholder meglio informati, meglio formati e più impegnati; qualsiasi implementazione dell’edilizia sostenibile sarà efficace solo se si adatta alle realtà locali.
Il 95% dei partecipanti è d'accordo sul fatto che l'implementazione di una edilizia più sostenibile sia una questione importante o prioritaria. Questo livello di urgenza è chiaramente condiviso da tutti gli attori, indipendentemente dalla regione geografica. Allo stesso tempo, la comprensione dell’edilizia sostenibile sembra parziale, spesso limitata alle questioni ambientali. La sua definizione è ancora in gran parte associata all’'edilizia green': con una definizione direttamente legata all'efficienza energetica degli edifici (42%) e al raggiungimento della neutralità carbonica nell’edilizia (33%). Le nozioni di resilienza e comfort degli occupanti sono considerate secondarie. La consapevolezza è alta, ma varia da una categoria di rispondenti all'altra: l'87% degli intervistati su scala globale ha dichiarato di essere familiare con l’edilizia sostenibile, ma il 20% afferma di non averne mai sentito parlare.
Complessivamente, la consapevolezza dell’edilizia sostenibile è alta: l'87% di coloro che sono stati intervistati ha dichiarato di avere familiarità con questo argomento. Una cifra in aumento di +5 punti rispetto al Barometro 2023. Il 68% dei rispondenti afferma di essere sufficientemente informato. Tuttavia, sono ancora necessari sforzi educativi, in particolare tra i rappresentanti eletti, il 45% dei quali dichiara di non averne mai sentito parlare. Nonostante ciò, c'è desiderio e impegno: la maggior parte degli stakeholder di tutti i Paesi (87%) concorda sul fatto che dobbiamo fare di più in termini di edilizia sostenibile, anche se l'aspirazione allo status quo sta crescendo (9%, +4 punti rispetto al Barometro 2023).
Tra le azioni prioritarie da intraprendere per accelerare lo sviluppo dell’edilizia sostenibile si considera cruciale sensibilizzare l'opinione pubblica, così come la questione del costo percepito e della competitività dei materiali, e la cooperazione di tutti gli attori. D'altra parte, il ruolo delle iniziative pubbliche (standard, regolamenti, aiuti), sebbene fondamentale, rimane sottovalutato. Infine, la ristrutturazione energetica sembra essere più una priorità nei Paesi con un parco edilizio ben consolidato, rispetto ai Paesi che danno priorità ai programmi di nuova costruzione per ospitare una popolazione in crescita. Il 92% dei professionisti del settore edile ritiene che l’edilizia sostenibile costituirà tutto o parte del loro business nei prossimi 5 anni.
Gli studi di architettura e le società di ingegneria sono in cima alla lista dei soggetti più spesso citati per promuovere l’edilizia sostenibile. Mentre i professionisti della progettazione edilizia sono citati nel 29% delle risposte spontanee, i rappresentanti eletti e le istituzioni pubbliche li seguono, rispettivamente con il 21% e il 20%. Una nota positiva risiede nel fatto che i professionisti si sentono fortemente impegnati nell’edilizia sostenibile: l'85% dichiara di svolgere tutto o parte del loro lavoro in questo settore, e il 92% prevede di farlo nei prossimi cinque anni. La mancanza di impegno verso l’edilizia sostenibile è percepita come un fattore discriminatorio. Molti professionisti (62%, +3 punti rispetto al 2023) considerano l'impegno dei loro fornitori verso l’edilizia sostenibile come un criterio di selezione. Tra i rappresentanti eletti, la dimensione sostenibile è un criterio decisivo per l'assegnazione dei contratti pubblici. Infine, tra gli studenti che percepiscono l'implementazione di costruzioni più sostenibili come una priorità, il 45% di loro dichiara che non accetterebbe un'offerta di lavoro da parte di un'azienda che non si impegna nell’edilizia sostenibile.
E in Italia? L’edilizia sostenibile in Italia è prima di tutto una questione 'green' e di efficienza energetica. La quasi totalità degli intervistati in Italia si dichiara familiare con l’edilizia sostenibile (98% vs 90% di media Europea). Il 42% del campione pensa che l’obiettivo prioritario dell’edilizia sostenibile sia la protezione dell’ambiente mentre solo l’8% ritiene sia la salute degli abitanti e il 2% la resistenza ai rischi climatici. A riprova di questo, ben il 63% dei rispondenti (contro il 42% della media globale e il 40% della media europea) identifica l’edilizia sostenibile con le costruzioni energeticamente efficienti.
Tra i soggetti ritenuti più idonei a sviluppare l'edilizia sostenibile spiccano architetti e studi di ingegneria (con il 77% delle citazioni vs il 55% della media globale e il 51% della media europea).Tra le azioni che dovrebbero essere attuate in via prioritaria per accelerare lo sviluppo dell'edilizia sostenibile in Italia, accanto a 'Sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica sulle sfide dell’edilizia sostenibile' (citata dal 36% del campione vs il 31% della media globale e il 24% della media europea), si segnala 'Aumentare gli aiuti pubblici ai privati' nominata da ben il 35% del campione (vs il 13% della media globale e il 17% della media europea). Con il 24%, al terzo posto, 'Migliorare la competitività dei materiali, prodotti e soluzioni sostenibili'.
- 13:41 - Mo: Perego (Fi),'presenza storica dell'Italia per la pace'
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - "Il coinvolgimento di UNIFIL nelle recenti azioni condotte dall’esercito israeliano rappresenta una violazione del diritto internazionale, episodi per i quali è stata espressa una ferma condanna da parte del governo. L’importanza di UNIFIL, nella sua accezione politica e militare, è evidente: senza la missione in Libano la situazione nella Regione sarebbe molto più critica, con pesanti ripercussioni ai danni della popolazione civile. Cionondimeno, è necessaria una profonda revisione della strategia della missione in seno alle Nazioni Unite, con il fine di rafforzarne l’efficacia nel pieno mandato della risoluzione 1701, come forza di pace e a salvaguardia del diritto internazionale".Lo ha affermato il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago (Fi), ospite questa mattina a Sky Tg 24 Start.
"La presenza dell’Italia in Medio Oriente, a sostegno alla pace e alla stabilità, -ha detto- ha profonde radici storiche e dimostra il costante impegno del Paese nel promuovere la diplomazia e il dialogo in una delle aree più complesse del mondo. Abbandonare la missione significherebbe la fine del principio di difesa del diritto internazionale da parte degli organismi multilaterali e un errore per la stabilità della regione".
- 13:35 - Inail: Trancassini (Fdi), 'ruolo chiave per tutela sicurezza lavoratori'
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - "La relazione dell’Inail costituisce l’occasione per disporre di un quadro informativo sui preziosi servizi offerti dall’Istituto, che consolida sempre più nel nostro Paese il suo ruolo di ente preposto alla tutela dei lavoratori, con una forte vocazione sociale. Numerosi sono gli spunti di riflessione offerti dall’attività dell’Inail, che basa la propria missione sull’importanza del consolidamento delle politiche di prevenzione e di ricerca in materia e del rafforzamento dell’educazione alla sicurezza, senza dimenticare le importanti iniziative realizzate nel campo della formazione dei lavoratori e della digitalizzazione dei servizi offerti". Lo ha detto il Questore della Camera, Paolo Trancassini (Fdi), durante il suo indirizzo di saluto in occasione della presentazione della Relazione annuale 2023 dell’Inail, presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati.
"Vorrei - ha proseguito Trancassini - porre in piena evidenza l’importante e delicato ruolo rivestito nel campo della sicurezza dall’Istituto, chiamato a svolgere compiti essenziali, al fine di ridurre il fenomeno infortunistico e garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro, anche svolgendo attività di ricerca e sviluppando metodologie di controllo e di verifica in materia di prevenzione. Esprimo apprezzamento per il contributo che l’Istituto - attraverso la pubblicazione annuale di tale Relazione – offre allo studio e all’analisi dei temi relativi alla protezione dei lavoratori, rappresentando uno stimolo di indubbio rilievo per le decisioni che il legislatore è chiamato ad adottare in materia al fine di realizzare il fondamentale obiettivo di rafforzare e innalzare i livelli di tutela degli stessi", ha concluso il questore.
- 13:35 - Conti spiati: Gasparri, 'caso Coviello mi ricorda vicenda Procura antimafia'
Roma, 14 ott. (Adnkronos) - "Le banche, di solito, se ci sono movimenti sui conti correnti, ti informano attraverso un messaggio o una mail. Risulta impensabile che Coviello abbia potuto fare tutti quegli accessi senza che nessuno se ne accorgesse. E sui giornali, intorno a questa vicenda, ci sono cronache diverse. Sembra che Banca Intesa abbia voluto tenere la cosa sotto traccia. Ma sono certo che siano in corso delle verifiche. Una volta, per esempio, nelle banche dell’Italia rurale negli anni ‘60, quando un cassiere rubava dei soldi in contanti si licenziava subito per non far scoppiare uno scandalo e perdere clientela. Oggi una grande banca, se saranno accertate delle colpe, rischia una sanzione su una percentuale del fatturato". Lo dichiara il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, a L’Aria che Tira su La7.
"Il caso di Coviello -rimarca Gasparri- mi ricorda la questione della Procura antimafia, che è diversa ma ha personaggi simili. Striano fa degli accessi mirati, come quelli che ha fatto sulla Casellati, guarda caso proprio nel momento in cui risulta essere votabile per la carica di Presidente della Repubblica. Ma il punto è: Striano a chi dava quelle notizie? In Commissione Antimafia abbiamo audito anche Fittipaldi, direttore del ‘Domani’, che ha pubblicato per primo quelle notizie ma che, ovviamente, si è giustificato con il segreto professionale. È una storia inquietante, che chiama in causa anche Cafiero de Raho e altissimi ufficiali della Finanza che sono andati da Melillo, attuale Procuratore antimafia, a elogiare Striano".
Per Gasparri ''ci vuole un'indagine approfondita nella Commissione Antimafia e Cafiero De Raho, che allora guidava la Procura, non può stare in Antimafia nel ruolo di investigatore e di potenziale investigato. E anche la vicenda di Bari si inserisce in questo clima del Paese, che non è né chiaro né tantomeno tranquillo”.
- 13:30 - Salute: Belloni (UniPd) ‘nuove terapie cambiano storia dermatite atopica in adolescenti’
Roma, 14 ott. (Adnkronos Salute) - “La dermatite atopica è una malattia infiammatoria estremamente pesante, soprattutto nelle sue forme moderate e gravi, sia dal punto di vista clinico che psicologico, in particolare nell'adolescente. Il fatto che ci siano a disposizione “delle terapie semplici” con una buona tollerabilità e un buon profilo di sicurezza, che possono essere auto somministrate attraverso una penna, e che, addirittura, modificano la storia della malattia e le possibili conseguenze, è un dato estremamente importante”. Così Anna Belloni, professore ordinario di Dermatologia dell’università di Padova, responsabile della Dermatologia pediatrica e malattie rare dell’Azienda ospedale università di Padova e direttore della scuola di specializzazione in Dermatologia nello stesso ateneo, spiega all’Adnkronos l’importanza che medici, e soprattutto i pazienti, siano informati per “accedere alle cure adeguate e finalmente stare meglio”.
La dermatite atopica “è una patologia infiammatoria estremamente pruriginosa e frequente, soprattutto nell'età pediatrica - illustra la professoressa - Arriva anche a interessare il 15% dei bambini, mentre nell'adolescente la percentuale si abbassa intorno all'8-10%. Se quindi nel bambino tende a migliorare e guarire, nell'adolescente è più frequente la forma più grave perché, probabilmente, dopo una primissima fase in cui è oggettivamente grave, circa un terzo dei pazienti tende a migliorare, dai 5 ai 12 anni, fino anche alla scomparsa dei sintomi e delle manifestazioni cutanee. In quelli in cui permane, tende a peggiorare proprio durante la fase adolescenziale tanto che, alcune di queste forme, più o meno un terzo, tendono a mantenersi anche nell'età adulta, accompagnando il soggetto per tutta la vita. Ci sono e poi le forme cosiddette ‘late onset’, che compaiono invece nell'età adulta e anche nell'anziano”.
Questa malattia della pelle “si manifesta nelle zone visibili e, considerando la psicologia dell'adolescente, cioè il suo modo di porsi nell'ambito sociale, degli amici e così via - osserva Belloni - significa avere comunque un problema sociale”. Le relazioni possono essere compromesse perché, essendo una patologia “estremamente pruriginosa, 24 ore al giorno, tende a creare problemi di stanchezza, poca attenzione per la carenza di sonno e quindi di concentrazione”. A questo si deve aggiungere che, date le localizzazioni tipiche della dermatite atopica”, questi adolescenti non possono fare sport, limitando ulteriormente l’attività sociale. Sono quindi ragazzini e ragazzine “che si chiudono, escono poco volentieri, fanno poco volentieri attività di gruppo. Questo, naturalmente, riduce di moltissimo la loro qualità della vita” e può “anche modificare, alle volte, il carattere” perché “perdono sicurezza in se stessi. Anche nelle scelte future”, questi giovanissimi si trovano a dover evitare “carriere sportive” o, ad esempio, il lavoro in “ambienti polverosi” che possono peggiorare la malattia.
Inoltre “il bullismo - sottolinea Belloni - è estremamente frequente nella popolazione adolescenziale con dermatite atopica”. Secondo “una rilevazione è bullizzato il 60% dei soggetti con forme gravi e moderate gravi. Tale condizione rende ancora più insicuri questi giovanissimi nei comportamenti e nella gestione delle proprie emozioni”. Ma “per fortuna, da poco, sono arrivate delle terapie”. Fino ad oggi, le cure per questi pazienti erano in un “buio medievale perché potevano essere efficaci nel breve e brevissimo periodo e, tra l'altro - ricorda la specialista - non potevano essere utilizzati a lungo perché avevano degli effetti collaterali troppo importanti. Le nuove terapie, che inizialmente erano disponibili solo per l’adulto, da poco sono indicate anche per gli adolescenti. Effettivamente questo ha completamente modificato la qualità di vita di questi ragazzini”. In particolare tra le nuove terapie ci sono “degli anticorpi monoclonali anti interleuchina 13 che vanno a bloccare sostanzialmente il meccanismo dell'infiammazione tipo Th2 - descrive - Come dermatologo, e come professionista che segue questa patologia nell'adolescente, sono più a mio agio perché posso dare una terapia efficace per loro. Quello che poi è molto interessante di queste nuove terapie - precisa la professoressa - è che, come dimostrano gli ultimi studi, riducono le sequele, cioè le possibili altre patologie allergiche che si associano alla patologia. E, nel lungo periodo, la terapia sembra essere, non solo efficace, ma anche protettiva e questo, dal mio punto di vista è ancora più importante perché non sto dando qualcosa che blocca solo la malattia, che è già un risultato, ma somministro anche un farmaco che, in qualche modo, mi preserva dalle conseguenze. Questa è una cosa estremamente importante per noi specialisti”.
C’è poi un altro aspetto innovativo di questo trattamento, tralokinumab, che riguarda la via di somministrazione. “È ora disponibile un nuovo device - descrive Belloni - che è appunto una penna, che dimezza le somministrazioni. Mentre prima venivano fatte 4 sottocutanee per l'induzione e poi 2 per il mantenimento, adesso se ne fanno 2 per l'induzione e una mensile per il mantenimento. Il ragazzino, o la ragazzina, con questa penna, si fa sostanzialmente questa iniezione una volta al mese per controllare la sua malattia, superando anche il problema dell’agofobia, la paura degli aghi, che non interessa solo gli adulti”.
- 13:29 - Farmaceutica: Presutti (LEO Pharma), ‘ogni giorno impegnati su cure per malattie pelle’
Roma, 14 ott. (Adnkronos Salute) - “Siamo quotidianamente impegnati nella ricerca di nuove molecole per malattie dermatologiche. Il nostro farmaco biologico, il tralokinumab, già indicato per pazienti adulti affetti da dermatite atopica severa”, ha “recentemente ottenuto da parte dell’Aifa”, l’Agenzia del farmaco italiana, “l’approvazione alla rimborsabilità anche per i pazienti adolescenti, nella fascia di età 12-17 anni. Si tratta di un’indicazione molto importante che va a colmare un bisogno insoddisfatto in questa categoria di pazienti ed è in linea con la nostra mission aziendale, che è quella di portare sempre cure innovative ai pazienti affetti da patologie dermatologiche
In questi pazienti, la patologia può avere impatti significativi non solo dal punto di vista psicofisico, ma anche sociale, con conseguenze su relazioni, sonno e qualità della vita. La dermatite atopica, infatti”, oltre ad essere visibile, “provoca prurito intenso e lesioni ricorrenti, che possono lasciare sequele importanti”. Così Fabio Presutti, direttore medico LEO Pharma Italia, commenta all’Adnkronos la “nuova indicazione per un farmaco che ha dimostrato fin dall’inizio dati solidi in termini di efficacia e sicurezza, sia a breve che a lungo termine, rispondendo alle esigenze dei medici di avere una terapia con un'efficacia e una sicurezza non solo nel breve ma anche nel medio e lungo periodo
Tali risultati sono stati confermati non solo dagli studi clinici registrativi, ma anche dall’esperienza post-marketing, effettuata con tralokinumab.
Un’altra novità riguarda la via di somministrazione. “Abbiamo introdotto un nuovo device: una penna pre-riempita - continua Presutti - Questo dispositivo non solo facilita l’autosomministrazione, ma dimezzerà il numero delle somministrazioni”
I pazienti potranno somministrare il farmaco direttamente a casa, “aumentando di conseguenza la compliance al farmaco stesso, migliorando l’aderenza alla terapia, quindi la compliance del paziente”, e il successo terapeutico.
Queste due novità – la nuova indicazione per gli adolescenti e la penna pre-riempita – “riflettono la missione della nostra azienda - sottolinea il direttore medico di LEO Pharma - offrire soluzioni innovative con meccanismi d’azione avanzati per rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti con patologie dermatologiche”. L’azienda “è presente in Italia da circa 14 anni, ma ha una lunga storia di oltre 100 anni, a livello globale. E’ un’azienda oggi completamente dedicata alla dermatologia medica, dalle terapie topiche a quelle biologiche in tutte le patologie della pelle, con un focus su psoriasi, dermatie atopica, malattie infettive ed acne
Attualmente “le nostre principali aree di sviluppo - precisa Presutti - sono la psoriasi, con trattamenti che spaziano dalle forme lievi alle severe, e la dermatite atopica, per la quale offriamo farmaci sia topici per le forme più lievi, che biologici per le forme più severe. Siamo quotidianamente impegnati nella ricerca di nuove molecole, esplorando anche le patologie dermatologiche rare, che rappresentano una parte importante delle malattie dermatologiche non ancora adeguatamente trattate. Lavoriamo sia allo sviluppo interno di nuove soluzioni sia in collaborazione con altre aziende, con l’obiettivo di colmare i bisogni insoddisfatti dei pazienti affetti da patologie dermatologiche
L’ impegno costante dell’azienda in dermatologia medica si concretizza in “investimenti costanti in ricerche a sviluppo che sono superiori al 20% del fatturato totale. Come responsabile della direzione medica - conclude Presutti - questo mi rende molto fiero e orgoglioso perché poter pensare che un quinto del fatturato della nostra azienda venga impiegato in ricerca e sviluppo credo che sia un segnale molto importante specie in un momento in cui fare ricerca non è facile. La nostra vicinanza alla classe medica e alle associazioni pazienti rappresenta per noi il momento più importante della nostra attività lavorativa in LEO”.