Articoli di Marta Facchini e Irupé Tentorio →
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- 15:24 - **Mafia: Mori ricevuto ieri a P.Chigi da Mantovano**
Roma, 21 mag. (Adnkronos) - A quanto si apprende, il generale dei carabinieri Mario Mori -sotto inchiesta per gli attentati di Firenze, Milano e Roma del 1993- è stato ricevuto ieri a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
- 15:24 - Trasporti, Angelilli (Lazio): "Settore strategico a rischio per crisi internazionale"
Roma, 21 mag. (Adnkronos) - “In questo momento in Italia è strategico parlare di logistica, di trasporto, di reti e di servizi alle imprese. Mai come in questo momento dobbiamo sentirci una squadra perché la situazione internazionale rischia di interferire su tutto lo sviluppo economico, anche le reti rischiano di essere messe in una situazione complessa. Alla Commissione Europea affideremo molti compiti strategici, l'Europa deve essere un elemento di facilitazione per le imprese ed il sistema economico. Ci aspettiamo molto dalla Commissione Ue”. Lo ha detto Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio durante il suo intervento in occasione dell'evento “Un caffè a Villa Borghese. La logistica europea al centro degli scenari geopolitici mondiali” promosso da Alis a Roma.
- 15:20 - Daily Crown: il patrimonio di re Carlo supera quello della regina Elisabetta
Londra, 21 mag. (Adnkronos) - Il patrimonio di re Carlo III ha ufficialmente superato quello netto della sua defunta madre, la regina Elisabetta. Lo rivela la Sunday Times Rich List 2024, secondo cui la ricchezza personale del monarca 74enne è salita a quasi 710 milioni di euro, rendendolo la 258esima persona più ricca del Regno Unito. La ricchezza di Elisabetta II era calcolata in 431 milioni di euro prima della sua morte nel settembre 2022, secondo la Times Rich List di quell'anno. In particolare, la ricchezza di re Carlo è aumentata di 11 milioni di euro rispetto allo scorso anno.
Secondo il Times , le proprietà di re Carlo, Sandringham House e Balmoral Castle, sono i suoi beni più preziosi. Un ex assistente del monarca ha dichiarato che il re Carlo ha ricostruito la sua ricchezza dopo che la sua defunta ex moglie, la principessa Diana, ricevette l'equivalente di oltre 20 milioni di euro nell'accordo di divorzio del 1996. La ricchezza del monarca è aumentata grazie ai profitti del Ducato di Cornovaglia, una proprietà da 1,3 milioni di euro che comprende oltre 5.260 ettari di terra e 26a attività agricole.
"È diventato attento nel mettere da parte i proventi del Ducato dopo quella fuoriuscita di capitale", ha detto l'ex aiutante al Times. "Non stiamo parlando di grandi somme qui, diverse decine di milioni, non di più. Ci sono ipotesi secondo cui la regina Camilla avrebbe apportato una buona quantità di denaro grazie alla loro relazione, ma in realtà non è corretto", ha aggiunto l'assistente. Secondo il New York Post, re Carlo ha aumentato i profitti annuali del ducato del 42,6%, a oltre 28 milioni di euro tra il 2011 e il 2022. In 10 anni, secondo quanto riferito, ha ricevuto oltre 247 milioni di euro dal ducato.
Il Ducato di Cornovaglia fu fondato dal re britannico Edoardo III nel 1337 ed è stato tramandato a ciascun duca di Cornovaglia. Dopo la morte della regina Elisabetta, lo ha ereditato il principe William. Dopo il decesso di sua madre, re Carlo ha ereditato anche un portafoglio di investimenti del valore stimato di quasi 140 milioni di dollari. Oltre a questo, re Carlo e la famiglia reale ricevono ogni anno anche un Sovereign Grant, un pagamento da parte del governo britannico utilizzato per finanziare i doveri reali ufficiali. Tuttavia, secondo il Times, la ricchezza totale di re Carlo è difficile da stimare a causa del valore pubblicamente sconosciuto dei gioielli, della collezione d'arte e dei doni della famiglia reale ricevuti nel corso dei secoli.
- 15:14 - Trasporti, Grimaldi (Alis): "Transizione ecologica sia più concreta e non ideologica"
Roma, 21 mag. (Adnkronos) - “Oggi in questa occasione emergeranno numerose riflessioni riferite alla transizione ecologica, che auspichiamo sia sempre più concreta e meno ideologica. Alis si impegna da sempre in questo senso e negli anni è cresciuta molto, fino a contare oggi oltre 2300 imprese e realtà di trasporto, logistica e servizi alle imprese, 82 miliardi di euro di fatturato aggregato, 261.000 lavoratori. Ogni giorno, infatti, con i nostri imprenditori e i nostri lavoratori operiamo per evidenziare la strategicità del settore logistico, in cui lavorano oltre 6 milioni di persone in Europa di cui 1,16 solo in Italia e per offrire servizi di trasporto, logistica, digitalizzazione, consulenza e formazione efficienti e sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale. Alis punta allo sviluppo dell’intermodalità, per la quale occorrono maggiori incentivi pubblici ed auspichiamo, pertanto, come più volte ribadito, l’aumento della dotazione finanziaria per Sea Modal Shift e Ferrobonus a 100 milioni di euro annui”. Lo ha detto Guido Grimaldi, presidente Alis nel discorso di apertura dell'evento “Un caffè a Villa Borghese, la logistica europea al centro degli scenari geopolitici mondiali” appuntamento promosso da Alis a Roma.
“Negli ultimi anni – ha aggiunto Grimaldi - la logistica ha affrontato e sta fronteggiando continue sfide internazionali relative a: aumento dei costi di produzione, materie prime e carburanti; cronica mancanza di figure specializzate tra cui autisti, marittimi, macchinisti, medici di bordo, operatori logistici; pandemia e cambiamenti epocali causati da guerre e crisi geopolitiche. L’importanza del settore logistico e del trasporto intermodale è confermata anche dai dati numerici emersi negli ultimi studi che abbiamo presentato nella nostra fiera LetExpo a marzo, in particolare l’analisi del Centro Studi Alis con SRM sugli scenari geopolitici e macroeconomici e gli impatti delle normative europee in materia di sostenibilità sul settore del trasporto e lo studio dell’Università Bocconi sul ruolo strategico dell’intermodalità marittima per l’economia italiana”.
Nello specifico, “dallo studio Alis è emerso che nel 2023 grazie ai soci Alis – ha sottolineato Grimaldi - sono stati sottratti dalle autostrade 6 milioni di camion e abbattute 5,4 milioni di tonnellate di emissioni CO2, con un risparmio economico per famiglie e cittadini italiani di oltre 7 miliardi”.
Non solo. "Lo studio Bocconi ha evidenziato che l’intermodalità marittima rappresenta il 25% del traffico merci negli scali italiani - fa notare Grimaldi - ha garantito nel solo 2023 entrate fiscali nei nostri porti pari a circa 100 milioni di euro, riduce del 55% i costi operativi di trasporto, registra una riduzione media dei costi esterni del 57% ed una riduzione complessiva di km stradali evitati del 92%, circa 2,27 miliardi di km in meno rispetto all’alternativa tutto strada".
Non è tutto: "ha generato, nel 2022, un valore complessivo di interscambio delle merci pari a 46 miliardi di euro, con un incremento dell’export del +200% in 10 anni. Questi benefici ambientali, economici e sociali - conclude - ci fanno però riflettere ancora di più sulle contraddizioni che provengono invece da alcune normative europee troppo dure in materia di sostenibilità, specialmente in fasi geopolitiche così complesse. La tassazione ETS si traduce in perdita di competitività del settore del trasporto marittimo, in quanto il Mediterraneo è scenario di continui investimenti, come le prossime navi che avranno emissioni inferiori del 50% a quelle delle precedenti generazioni”.
“Premesso che lo shipping mondiale causa solo il 2,5% delle emissioni, le normative europee del pacchetto Fitfor55 appaiono troppo rigide con imprese e cittadini, risultano oggi inattuali rispetto agli scenari internazionali che stanno rendendo difficile lo sviluppo del trasporto marittimo e non consentono di raggiungere la decarbonizzazione totale in quanto, rivolgendosi alle sole emissioni europee che sono il 7,5% di quelle globali, escludono il 92,5% delle emissioni mondiali. In particolare, la tassazione ETS si traduce in perdita di competitività del settore del trasporto marittimo, in quanto il Mediterraneo è scenario di continui investimenti, come le prossime navi che avranno emissioni inferiori del 50% a quelle delle precedenti generazioni”.
“Se pensiamo all’impatto economico sul naviglio europeo – ha sottolineato Grimaldi - in riferimento al sistema di tassazione EU-ETS, in vigore dal 2024 per il solo trasporto marittimo, sarà di 7 miliardi di euro al 2026, mentre in riferimento alla normativa Fuel EU Maritime, che si applicherà dal 1° gennaio 2025, sarà di circa 2,5 miliardi di euro al 2050. Inoltre, la proposta di revisione della Direttiva ETD, che intende modificare il sistema di tassazione dei prodotti energetici includendo anche i carburanti del settore marittimo attualmente esentati, provocherebbe distorsioni di mercato a danno degli operatori e dei porti del Mediterraneo. Su tale proposta auspichiamo che il Governo italiano continui a ribadire contrarietà rispetto alla posizione belga”.
“Alis ritiene opportuno – ha aggiunto il presidente di Alis - considerare politiche globali e condivide la proposta dell’International Chamber of Shipping, presieduta da Emanuele Grimaldi, di istituire un fondo di ricerca e sviluppo “fund and reward” alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale, dal quale si possano attingere le risorse per produrre nuovi carburanti nei Paesi in via di sviluppo e per premiare gli armatori virtuosi che hanno investito prima in nuove tecnologie. Pertanto, auspichiamo che le Istituzioni europee siano più consapevoli – ha poi concluso - riuscendo a cogliere queste criticità e ad evitare scelte così dannose, e che si dia avvio ad una nuova legislatura europea che ponga come priorità nuove politiche a supporto della transizione e a supporto delle imprese, anche tenendo conto degli attuali contesti geopolitici e socio-economici”.
La crisi del Mar Rosso “minaccia i flussi commerciali mondiali, considerando che il 90% delle merci trasportate nel mondo avviene via mare, e provoca conseguenze importanti anche per noi, se pensiamo che l’import-export Italia-Cina corrisponde a 154 miliardi di euro di scambi commerciali che sono vitali per il nostro Paese. Secondo una recentissima analisi di Allianz Trade condotta a marzo sugli effetti della crisi sulle aziende italiane e sul commercio internazionale è emerso che: il traffico di navi che transita attraverso il canale di Suez è diminuito del 76% da inizio anno; il volume delle spedizioni intorno al Capo di Buona Speranza è aumentato del 193%, come conseguenza della scelta di circumnavigare l’Africa giungendo allo stretto di Gibilterra e poi al Nord Europa e, quindi, lontano dai nostri porti; le tariffe dei container sono aumentate del 177% rispetto a novembre 2023 e negli ultimi sei mesi il fatturato delle imprese colpite dalla crisi del Mar Rosso è diminuito del 14,2% rispetto al semestre precedente”.
“Nonostante le previsioni Ocse sull’Italia siano incoraggianti con una stima del Pil in crescita dello 0,7% quest’anno - ha aggiunto Grimaldi - e dell’inflazione all’1,1% (dopo il 5,9% del 2023), purtroppo le aziende prevedono ulteriori cali di fatturato per il 2024 ed i porti italiani continuano a registrare notevoli perdite di traffici”. E proprio in riferimento alla crisi del Mar Rosso “ci tengo ancora una volta a ringraziare tutto il Governo per l’impegno dimostrato a tutela del nostro Paese con la Missione Aspides e per il supporto delle fregate della Marina Militare “Fasan”, “Martinengo” e “Caio Duilio” in difesa degli scambi internazionali, delle nostre navi e dei nostri marittimi, che sta consentendo alle compagnie armatoriali italiane di poter attraversare il Canale di Suez e sta garantendo così la salvaguardia dei traffici commerciali e, dunque, dell’efficienza dell’intera catena logistica che Alis rappresenta con i propri associati” ha concluso.
- 15:11 - Difesa: Graziano (Pd), 'leva obbligatoria ennesima boutade Salvini'
Roma, 21 mag (Adnkronos) - “Ennesima boutade elettorale di Salvini. Il vicepremier leghista, dopo non aver preso le distanze dal partito guerrafondaio di Putin, ora addirittura torna anni luce addietro nel tempo e vuole reintrodurre l’obbligo di leva militare per i nostri ragazzi". Lo dice Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.
"Già il ministro della Difesa Crosetto si era detto contrario. Ormai c’è un’unica cosa che unisce la maggioranza, il disaccordo perenne su tutto. Auspichiamo che Salvini ritiri questa ridicola e anacronistica proposta di legge. La linea del Pd è chiara: dobbiamo rimettere in mano il futuro alle nuove generazioni, non il fucile. All’Italia serve un esercito di professionisti", aggiunge.
- 14:47 - Migranti: Kelany (Fdi), 'Schlein vuole portare in Europa dottrina Capalbio'
Roma, 21 mag. (Adnkronos) - "Sull'immigrazione la segretaria del Pd Elly Schlein continua a proporre la stessa ricetta: una missione europea di ricerca e salvataggio in mare e la redistribuzione dei migranti nel resto Europa. La Schlein ignora evidentemente che questo modello negli ultimi anni si è rivelato fallimentare. Quella che propone, infatti, non è altro che una 'dottrina Capalbio' in chiave europea: e cioè, facciamo entrare tutti, purché vengano accolti da un'altra parte. Fratelli d'Italia, al contrario, ha sempre offerto soluzioni di buon senso che grazie all'azione del governo Meloni oggi sono maggioritarie in Europa". Lo dichiara Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito.
"L'unico modo per fermare l'immigrazione illegale è bloccare le partenze e offrire un'alternativa ai migranti nei Paesi d'origine. La maggioranza degli Stati europei è d'accordo su questo. Solo il Pd non riesce a capire che l'Europa non supererà mai Dublino se l'Italia continua ad accogliere chiunque", conclude la parlamentare di Fdi.
- 14:37 - Maltempo: a Milano allerta gialla dal pomeriggio per rischio idrogeologico e idraulico
Milano, 21 mag. (Adnkronos) - Il centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia ha emesso un avviso di criticità gialla (ordinaria) per rischio idrogeologico e per rischio idraulico a partire dal primo pomeriggio di oggi, martedì 21 maggio. Lo fa sapere il Comune di Milano specificando che per la sola allerta relativa al rischio idraulico è previsto il termine della mezzanotte.
Il Centro operativo comunale (Coc) della Protezione civile comunale è attivo per il monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro e per coordinare gli eventuali interventi in città.