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Alleanza contro la povertà: “Il governo taglia 267 milioni. Comuni senza risorse per garantire i servizi sociali”

L'allarme: "In un Paese in cui milioni di persone faticano a soddisfare i bisogni essenziali, servirebbero investimenti stabili e una strategia di lungo periodo, non tagli che colpiscono i servizi più vicini alle persone"
Alleanza contro la povertà: “Il governo taglia 267 milioni. Comuni senza risorse per garantire i servizi sociali”
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L’Alleanza contro la povertà, coordinamento di una trentina di organizzazioni sociali, sindacati e istituzioni, torna a criticare la legge di Bilancio 2026 appena approvata dal Parlamento. “In un Paese sempre più povero, il governo riduce in modo consistente il fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione attiva, uno degli strumenti centrali per il funzionamento delle politiche sociali sui territori”, l’accusa. Il riferimento è al Fondo povertà (ufficialmente Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale), che dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza finanzia l’assegno di inclusione.

Il taglio è pesante: solo nel 2026, è stato ridotto di circa 267 milioni di euro. “Si tratta di un taglio strutturale che incide direttamente sulla capacità dei Comuni e degli ambiti territoriali di garantire servizi sociali, presa in carico delle persone in difficoltà, percorsi di inclusione e accompagnamento”. Incluso l’assegno di inclusione, che “rischia di ridursi a mero sussidio finanziario, destinato a una platea molto ridotta”.

Un’altra novità negativa riguarda il mese di sospensione tra un ciclo di erogazione e l’altro: quel periodo di limbo è stato eliminato, ma in compenso il governo ha dimezzato la prima mensilità dopo il rinnovo della misura. Ergo, come denuncia Alleanza contro la povertà, “lo Stato guadagna così un centinaio di milioni di euro, ma a farne le spese sono, ancora una volta, i più fragili del Paese”.

Il portavoce dell’Alleanza, Antonio Russo, dichiara: “In un Paese in cui milioni di persone faticano a soddisfare i bisogni essenziali, servirebbero investimenti stabili e una strategia di lungo periodo, non tagli che colpiscono i servizi più vicini alle persone”. Secondo gli ultimi dati Istat, quasi 2,2 milioni di famiglie e oltre 5,7 milioni di persone in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta. Tagliare le misure di sostegno alla povertà significa colpire i minori, le famiglie numerose e le persone sole.

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