Sambene e Salude: in Gallura screening gratuiti per l’osteoporosi alle donatrici di sangue. Un bel segnale
di Enza Plotino
Quando decidi di donare, stai offrendo una parte autentica di te stesso a qualcuno che ne ha bisogno. Non è solo sangue: è speranza, è vita, è vicinanza. In quel gesto semplice ma potente si racchiudono valori profondi come la solidarietà, la cura dell’altro e la bellezza di un aiuto gratuito. Questa catena di altruismo si arricchisce oggi di un nuovo passo avanti che coinvolge in prima persona le donne. Si chiama “Sambene e Salude” ed è l’iniziativa di sensibilizzazione alla donazione e di attenzione alla salute delle donne attraverso lo screening, promossa in Sardegna dall’Asl Gallura in collaborazione con l’Avis di Olbia.
Da gennaio, per tutte le utenti che doneranno il sangue, il servizio di Radiologia dell’ospedale Giovanni Paolo II, diretto dal dott. Vincenzo Bifulco, metterà a disposizione delle donatrici Avis personale sanitario e strumentazione per la diagnosi precoce dell’osteoporosi attraverso la Moc (mineralometria ossea computerizzata). L’esame strumentale sarà gratuito ed eseguito in tempi celeri per i soci Avis.
Un disegno sanitario lungimirante, finalizzato ad incentivare la popolazione ad un atto di solidarietà, ma anche liberare la Regione dai pesanti vincoli economici legati all’acquisto di emocomponenti, consentendole di raggiungere una completa indipendenza per quanto concerne l’annosa problematica della carenza di sangue e plasma che ancora oggi è inevitabile acquistare da altre Regioni e nazioni a prezzi elevati.
Lo scopo è duplice: risolvere il problema del reperimento di sangue, ma anche affrontare la difficoltà di accesso agli accertamenti necessari per la prevenzione delle patologie, accessi che oggi rappresentano un vulnus della sanità pubblica regionale e nazionale. “La bontà dell’iniziativa è evidente – ha detto il Direttore del Dipartimento MIA e della Radiologia di Olbia, dott. Vincenzo Bifulco – perché mette insieme due temi centrali per la sanità, come la donazione del sangue e lo screening. Le patologie legate alle ossa non sono trascurabili, perché una diagnosi precoce contribuisce a ridurre le conseguenze. L’osteoporosi, ad esempio, se trascurata può portare a un aumento del rischio di fratture anche per traumi minimi, soprattutto nelle donne in età avanzata”.
La campagna mette al centro la donna, come auspicato dalla mozione del Pd e del Gruppo Misto, che proclama Olbia “Luogo sicuro per le donne”, prima firmataria Mariangela Marchio, che il Consiglio comunale di Olbia ha approvato all’unanimità nei giorni scorsi e che impegna il Comune a rafforzare prevenzione, servizi di supporto, sicurezza urbana e contrasto a ogni forma di violenza di genere, anche online.
Con questo progetto ampiamente condiviso dalla Asl Gallura si rispettano “gli indirizzi della medicina del territorio avvicinando i cittadini al mondo sanitario” come ha dichiarato il Direttore Sanitario, Pietro Masia. L’obiettivo è anche quello di estendere l’iniziativa a tutta la Regione Sardegna. Finalmente, diciamo noi cittadini, un segnale di attenzione alle problematiche complesse che la stragrande maggioranza delle persone deve affrontare quando viene investita dalla notizia di una patologia e si rende conto della mancanza di accesso a servizi sanitari efficienti e immediati!
Un gesto, quello di donare il sangue, volontario e gratuito, che crea una riserva di “patrimonio collettivo” e permette anche al donatore di monitorare la propria salute, offrendo benefici reciproci. Un segnale di lavoro di squadra per tutti gli attori principali impegnati al raggiungimento dell’obiettivo comune della salvaguardia della salute di chi ha necessità di sangue e di chi ha il diritto di ricevere risposte puntuali e celeri dal sistema sanitario, per poter prevenire e quindi trattare anticipatamente eventuali patologie a sviluppo futuro. Un bel segnale per la disastrata sanità pubblica sarda.