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Pagamento Imu in ritardo, entro il 30 dicembre si può ancora mettersi in regola: ecco come

Optando per il ravvedimento operoso si può ottenere una riduzione delle sanzioni. Che aumentano più passa il tempo tra la scadenza non rispettata e la regolarizzazione
Pagamento Imu in ritardo, entro il 30 dicembre si può ancora mettersi in regola: ecco come
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La deadline per il pagamento del saldo Imu è passata. Versare l’imposta se si è mancata la scadenza del 16 dicembre è ancora possibile, ma è necessario mettere in conto alcuni oneri aggiuntivi costituiti dalle sanzioni per omesso o tardivo versamento, anche se l’utilizzo del ravvedimento sprint permette di ridurre al massimo gli oneri aggiuntivi che i contribuenti devono versare.

Le sanzioni previste per il tardivo od omesso versamento dell’Imu 2025 ammontano al 25% dell’imposta dovuta, anche se è possibile risparmiare mettendosi in regola velocemente.

Imu 2025, regolarizzarsi entro il 30 dicembre conviene

Le sanzioni sul ritardo od omesso versamento dell’imposta vengono calcolate sulla base dei giorni di ritardo nei quali viene versata l’imposta. Regolarizzare la propria posizione entro il 30 dicembre (ossia entro 14 giorni dalla scadenza ufficiale) permette di beneficiare della sanzione ultra-ridotta.

Prima di procedere con i vari conteggi, è bene rammentare che lo strumento che i contribuenti utilizzano per risparmiare è il ravvedimento operoso, disciplinato dal Decreto Legislativo n. 472/1997, che permette di regolarizzare la propria posizione ai soggetti che hanno saltato il pagamento di alcune imposte (tra le quali rientra anche l’Imu).

Grazie proprio al ravvedimento operoso il costo delle sanzioni viene ridotto in base alla velocità con la quale i diretti interessati hanno provveduto ad effettuare il saldo: la logica che sta a monte a questo principio è che il contribuente si sia semplicemente dimenticato di versare l’imposta.

Entro 14 giorni la sanzione è pari allo 0,083%

Chi non ha pagato l’Imu entro lo scorso 16 dicembre, quindi, può utilizzare il ravvedimento operoso per regolarizzare la propria situazione. Per riuscire a cogliere i benefici di questo strumento è necessario versare le somme dovute entro 14 giorni dalla scadenza, quindi non bisogna sforare il 30 dicembre.

La sanzione ordinaria, in questo caso, sarebbe pari al 25% dell’imposta dovuta, ma l’importo viene ridotto a 1/15 per ogni giorno di ritardo, arrivando ad ammontare, in altre parole, allo 0,083% giornaliero.

Cosa significa tutto questo ai fini pratici? Poniamo il caso che il versamento del saldo Imu lo scorso 16 dicembre ammontasse a 1.000 euro. Effettuare il versamento entro il 30 dicembre 2025 (ossia rispettando i 14 giorni successivi alla scadenza) permette di versare una sanzione pari a 11,67 euro, a cui dovranno essere aggiunti gli interessi per il tardivo versamento.

Che succede se si supera la fine dell’anno

È possibile beneficiare del ravvedimento operoso anche se non si dovesse rispettare la scadenza del 30 dicembre: quello sprint, infatti, non è l’unica opzione a disposizione dei contribuenti più sbadati per ridurre l’importo delle sanzioni che devono versare.

Una volta passati i 14 giorni è ancora possibile mettersi in regola sfruttando delle condizioni particolarmente vantaggiose. In questo caso le sanzioni ridotte da versare sono le seguenti: se il pagamento viene effettuato tra il 15° ed il 30° giorno la sanzione è pari all’1,25% fisso; se viene effettuato tra il 31° ed il 90° giorno 1,39%; se il versamento è effettuato dopo il 90° giorno ma entro un anno 3,125%. Quando la regolarizzazione viene effettuata dopo aver ricevuto una comunicazione formale dal Comune, la sanzione è pari al 4,17%, ossia un sesto della sanzione base.

Da un punto di economico è sempre più conveniente sanare le pendenze in sospeso spontaneamente che attendere eventuali cartelle esattoriali o comunicazioni da parte del Comune, nella vana speranza di farla franca.

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