Milano-Cortina 2026, Brignone predica calma: “Un conto sciare, un altro andare veloci. Dovrò affrontare i miei demoni”
Fiducia, pazienza, idee chiare. Nel percorso di avvicinamento a Milano Cortina 2026, Federica Brignone ha fatto tappa all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni per sottoporsi alle visite mediche del protocollo atleti probabili olimpici.
La campionessa valdostana, che ieri ha giurato come maresciallo dei carabinieri dopo aver ricevuto il tricolore al Quirinale come portabandiera alla cerimonia inaugurale di Milano-Cortina, è impegnata in una corsa contro il tempo per recuperare dall’infortunio (frattura scomposta del piatto tibiale e del perone) in vista dei giochi invernali.
“Mi sento bene, ho voglia di iniziare ad allenarmi sugli sci – racconta la ‘Tigre di La Salle’, in ripresa dal grave infortunio al piatto tibiale e alla testa del perone della gamba sinistra rimediato lo scorso aprile -. Voglio provare a vedere come va in un tracciato. Stiamo andando per gradi, c’è poco tempo ma sono abbastanza positiva e le sensazioni sugli sci sono abbastanza buone”.
Poi però arriva la frenata, con Brignone consapevole che un recupero per i giochi sarebbe quasi da record visto il grave infortunio avuto: “È chiaro, devo misurarmi nelle cose che devo fare: un conto è sciare, un altro sciare per andare veloce in un tracciato, in un certo tipo di condizioni. Tutte queste cose non le ho ancora fatte”.
”Le prime sensazioni tornata sulla neve sono state catastrofiche. È ovvio che ci vuole un po’ di adattamento e purtroppo il dolore non mi ha mai abbandonata. Adesso va meglio. Comunque dovrò affrontare i miei demoni quando sarò nel tracciato”. In precedenza Federica Brignone aveva parlato così ai microfoni della redazione sportiva del Giornale Radio Rai, a margine della cerimonia in cui la sciatrice valdostana, prossima portabandiera alle Olimpiadi di Milano-Cortina, ha giurato come maresciallo dei carabinieri.
”Stiamo cercando di andare per gradi – ha proseguito la detentrice della Coppa del Mondo assoluta -, stiamo cercando di adattare il tutto e vediamo cosa succede. Quando sto bene e quando non ho male mi sembra di non avere mai smesso. È ovvio che finché scio in maniera turistica va tutto bene. Il problema sarà, o magari no, dopo. Comunque dovrò affrontare i miei demoni quando sarò nel tracciato”, ha spiegato la sciatrice.