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Via libera del Senato alla legge di Bilancio. Le opposizioni alzano cartelli rossi in Aula: “Voltafaccia Meloni”

Pd, M5s e Alleanza Verdi sinistra poco prima del voto hanno alzato cartelli che accusano la presidente del Consiglio di giravolte riguardo ad accise, pensioni, investimenti in sanità. Il presidente La Russa: "Anche io prima lo facevo", ha commentato
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Il Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul maxiemendamento alla manovra: i voti favorevoli sono stati 113, i voti contrari 70, astenuti 2. Il Consiglio dei ministri, riunito nell’aula del governo del Senato, ha poi approvato la nota di variazione sulla legge di Bilancio, poi approvata a sua volta dall’aula di palazzo Madama che ha dato anche via libera finale al provvedimento – tra gli applausi della maggioranza – con 110, 66 no e 2 astenuti. Il testo ora passa alla Camera.

“L’iter è stato complesso, come in tutte le manovre finanziarie”, ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a margine dei lavori, “ma alla fine quello che conta è il risultato finale. La maggioranza ne esce compatta“, ha sostenuto, “come era all’inizio quando la manovra è entrata in consiglio dei ministri e poi in parlamento”. Assai ottimistica anche la visione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che parlando con i giornalisti ha rivendicato: “Siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili. La tassazione solo al 5% degli aumenti contrattuali era qualcosa che veniva chiesto da sempre dai sindacati e l’abbiamo fatto per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. La tassazione all’1% dei salari di produttività credo anche che sia sintomatica della direzione verso cui si deve andare. Quindi davvero un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come tutto il governo sostiene questa linea che abbiamo impostato 3 anni fa”. Poi, alle domande sul rapporto con Matteo Salvini dopo i malumori per le misure sulle pensioni, ha ammesso scherzando: “Forse Salvini mi manderà il carbone”.

Di tutt’altro avviso i senatori di Pd-M5s-Alleanza Verdi sinistra che poco prima del voto hanno protestato esponendo dei cartelli rossi con la scritta bianca “Voltafaccia Meloni”. “Quando ero all’opposizione anche io preparavo i contro cartelli”, ha commentato il presidente di Palazzo Madana Ignazio La Russa mentre i commessi li facevano abbassare. “Chi si accontenta gode”, ha aggiunto.

Diverse le frasi sui cartelli: “Promettevano abolizione accise, aumentano tasse sul carburante. Voltafaccia Meloni”, recita un cartello. “Promettevano abolizione Fornero, aumentano l’età pensionabile. Voltafaccia Meloni”, è la scritta che compare su un altro. E poi: “Promettevano investimenti in sanità, tagliano le risorse” e “Promettevano diminuzione tasse, è record pressione fiscale“. Durante la protesta il senatore del Pd Filippo Sensi ha esposto un disegno preparato durante la seduta che ritrae il senatore della Lega Claudio Borghi tra alcuni lingotti d’oro, con la scritta “Loro alla Patria”.

“La manovra del governo dei pasticcioni toglie diritti alle pensioni degli italiani, taglia sanità, scuola e trasporto pubblico per finanziare l’opera illegittima del Ponte sullo Stretto e l’acquisto di armi”, il commento di Angelo Bonelli, parlamentare AVS e co-portavoce di Europa Verde. “È una manovra che trasforma l’Italia in un’economia di guerra: con un emendamento del Governo le fabbriche potranno essere trasferite e riconvertite in siti di produzione di armi. Una scelta gravissima”.

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