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Attacco sul fronte orientale: carri armati, colpi di mortaio, cecchini. L’esercitazione Nato in Bulgaria (con 740 soldati italiani)

All'addestramento della base di Novo Selo partecipano 7 Paesi Nato: manovre con 200 mezzi, cingolati, spari verso un nemico immaginario, test sulle tattiche, analisi della battaglia sui computer. "Siamo pronti a ogni evenienza" dice il colonnello italiano Mattia Scirocco
Attacco sul fronte orientale: carri armati, colpi di mortaio, cecchini. L’esercitazione Nato in Bulgaria (con 740 soldati italiani)
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Attacco sul fronte orientale, il lato Est della Nato. Nessuna guerra ibrida: un conflitto vero con carri armati, colpi di mortaio, tiratori scelti. E’ l’esercitazione – di cui racconta l’agenzia Ansa – alla quale stanno partecipando gli eserciti di sette Paesi della Nato, Italia compresa, anzi Italia “socio di maggioranza” con le truppe più numerose (740 soldati). Il teatro è la base dell’Alleanza Atlantica a Novo Selo, in Bulgaria. “Siamo pronti a ogni evenienza”, dice il colonnello Mattia Scirocco, comandante del ‘multinational battlegroup’ della base bulgara, un gruppo tattico formato dai militari di Macedonia, Romania, Bulgaria, Grecia, Albania e Turchia oltre al nostro Paese. “L’addestramento è la più solida garanzia per affrontare l’imprevedibilità del combattimento” è il ragionamento. E’ qui che il ministro della Difesa Guido Crosetto porterà i suoi auguri di Natale al contingente italiano.

Come racconta l’Ansa quotidianamente i soldati, con duecento mezzi in tutto, si muovono nel poligono tra le colline e negli sterrati aperti, corrono nei boschi, sparano e si riparano tra i ruderi, avanzando con i cingolati. Sui computer gli operatori seguono l’andamento della battaglia, controllano le linee di fuoco, testano le tattiche di spostamento, i soccorsi dei possibili feriti fino agli eventuali prigionieri di guerra e le attività nei centri urbani simulati. Alle manovre partecipano il carro armato Ariete, la blindo armata Centauro 2, il veicolo dal combattimento Dardo, blindati, obici semoventi e il resto della fanteria che difenderebbe quella linea rossa da scongiurare: i proiettili esplodono davvero e finiscono nel vuoto, immaginando un nemico di fronte, racconta ancora l’agenzia Ansa.

“Facciamo attività convenzionale”, spiega il comandante Scirocco. Ci si addestra così dal 2022, da quando la situazione in Ucraina ha condizionato l’impegno dell’Italia e del resto del mondo contro la minaccia di un’espansione del conflitto: in questo momento sono oltre 2.323 i militari del nostro Paese impiegati per attività di deterrenza e addestramento nel cosiddetto fianco Est. Quello in Bulgaria è solo uno degli otto battlegroup europei i cui donne e uomini si alternano a cadenza semestrale e sono impiegati nell’ambito della missione Nato della Forward Land Forces, l’ex Enhanced Vigilance Activities, la presenza avanzata dell’Alleanza nata inizialmente nel 2014, a seguito della invasione russa della Crimea. Adesso le simulazioni di battaglie da trincea sono invece all’ordine del giorno, intervallate da grandi attività internazionali che hanno sempre lo stesso scopo. L’ultima grande esercitazione si era svolta il 7 novembre, con tutti gli assetti a disposizione e i soldati di varie nazioni che avevano ancora una volta combattuto in team nel poligono di Novo Selo.

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