Il teatro sotto sfratto si mobilita contro “il modello Milano”: “Palazzi nei cortili e nessuno pensa ai cittadini e alla cultura”
Sarà una giornata di mobilitazione quella di domenica 21 dicembre, con tanto di fiaccolata in strada per dire che “la cultura non si spegne”, ma anche “la cultura non si sfratta”, l’iniziativa della Fabbrica dell’Esperienza, teatro indipendente milanese che, se non ci saranno novità, a giugno dovrà lasciare i locali dove risiede dal 2012, in via Francesco Brioschi 60, in zona Navigli. Teatro che raccoglie l’eredità della Comuna Baires, istituzione culturale milanese e argentina fondata da Renzo Casali, che nel 2009 è stata insignita con l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano.
Dopo la scomparsa del fondatore nel 2010, la Comuna ha creato insieme ad altri soggetti (Fare Anima, Salti Teatrali, Circolo Pickwick, Editori della Peste) La Fabbrica dell’Esperienza, portata avanti da Irina Casali (figlia di Renzo), Alessandro Zatta e Dora Dorizzi. Che non è solo un luogo dove si mettono in scena spettacoli, ma è un’officina di teatro, un’accademia di recitazione, una scuola di cinema, un luogo di filosofia (l’altra passione di Irina dopo il teatro) e un laboratorio per bambini e ragazzi. Insomma, una vera fucina di cultura, studio e creatività. Che ora però dovrà chiudere i battenti e aprire altrove, perché da tempo dai proprietari dell’immobile è arrivata la richiesta di sgombero a scadenza di contratto, nel giugno 2026, poiché lo spazio è assai ambito e, a quanto si apprende, è già stato venduto.
La sede di 350 mq – un ex capannone dove venivano vendute auto usate poi trasformato in teatro con un investimento di 70 mila euro – s’inserisce in una proprietà di 1.500 mq tra via Brioschi e via Pomponazzi che, come ha raccontato Milano Today, varrebbe almeno 4 milioni di euro e fa gola alla Green Buildings, società che sta acquistando interi lotti nell’area e che ha già perso una causa col teatro per un passo carraio conteso. Lo sfratto della Fabbrica dell’Esperienza s’inserisce dunque all’interno di una delle tante speculazioni immobiliari che a Milano nell’ultima decina d’anni sono diventate sistema. A quanto si apprende, qui si vorrebbe costruire una palazzina dei sei piani con appartamenti da vendere a peso d’oro.
“È il modello Milano, che vuole palazzi tirati su nei cortili e case vendute a carissimo prezzo. Un modello cui non importa niente delle esigenze e dei bisogni cittadini, della comunità e tanto meno della cultura”, sostiene Irina Casali. “Nonostante il pagamento puntuale dell’affitto siamo stati raggiunti da un avviso di sfratto per l’intenzione della proprietà di vendere l’area a una società già finita sotto inchiesta dalla Procura di Milano per altri abusi edilizi. Dopo aver spazzato via la possibilità abitativa di singoli cittadini, la speculazione ha spinto alla chiusura di molte realtà culturali. Per questo chiediamo di mobilitarvi con noi”, si legge nel comunicato di presentazione dell’iniziativa. “Non ci diamo per vinti, puntiamo almeno a una proroga, perché trovare un altro luogo dove realizzare un teatro, con tutto quello che comporta a livello di infrastrutture e norme di sicurezza, non è semplice”, sottolinea Casali.
Domenica, dunque, tutti in Fabbrica per scambiarsi gli auguri di Natale, ma soprattutto per manifestare solidarietà a uno dei luoghi simbolo della cultura della città. Alle 18 verrà trasmesso il film “The Muppet Christmas Carroll”, a seguire ci sarà un concerto della Banda degli ottoni a scoppio, poi la Cena di Natale dove ognuno è invitato a portare qualcosa, poi l’estrazione di una lotteria di autofinanziamento e un’azione poetica collettiva: i partecipanti illumineranno la strada con candele bianche per protestare contro lo sfratto. Poi, in tarda serata, una sorpresa in onore del solstizio d’inverno. Su change.org si può sottoscrivere una petizione già arrivata a circa 2 mila firme. Tra i partecipanti, ci saranno il presidente e i consiglieri del municipio 5 di Milano, il presidente di Non una di meno Giansandro Barzaghi, i registi Renzo Martinelli e Laura Tanzi, Tiziana Pesce (figlia di Giovanni Pesce, partigiano), i filosofi Annarosa Buttarelli e Pierpaolo Casarin, l’artista visivo Antonio Sixty, l’attore e regista teatrale Gianfelice Facchetti, figlio del calciatore Giacinto Facchetti.
La Comuna Baires è stata fondata nel 1969 nella capitale argentina da Renzo Casali, Liliana Duca e Antonio Llopis. Abbandonato il Paese a causa della dittatura militare, Casali viene in Italia e approda a Milano, dove nasce la sede italiana della Comuna, in via della Commenda. Nel corso degli anni questo piccolo teatro indipendente diventa una dei luoghi più vivaci della scena culturale milanese, dando ospitalità anche molte compagnie sudamericane e argentine che non possono esibirsi in patria. E dalla Comuna passano personaggi di gran rilievo come lo scrittore cileno Luis Sepulveda, lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano, Roberto Vecchioni, Fausto Bertinotti e molti altri. La Fabbrica nasce nel 2012 e da qui sono passati più volte Michele Serra, Raul Montanari, Enrico Bertolino e Giuseppe Cederna. Un rapporto speciale, inoltre, ha sempre legato la Comuna all’Inter e a Massimo Moratti, anche per la passione calcistica di Renzo Casali, tanto che qui erano di casa calciatori come Javier Zanetti, Alvaro Recoba, Giacinto Facchetti, ma pure Roberto Baggio. Il primo febbraio ci sarà un’altra giornata di lotta dal titolo “Il modello Milano, quale città per quale cultura” con l’obiettivo di costruire una rete di cittadini, associazioni e soggetti culturali che si oppongono a una città il cui unico valore sembra essere il profitto.