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Il piccolo borgo Castel di Lucio “spegne” le luminarie di Natale e destina 4mila euro a Gaza

Approvata all’unanimità una variazione di bilancio per destinare i soldi a Emergency. L’amministrazione: "Un gesto di solidarietà, non politico"
Il piccolo borgo Castel di Lucio “spegne” le luminarie di Natale e destina 4mila euro a Gaza
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“Il Natale è per tutti un periodo di gioia, famiglia e speranza. Per questo Castel di Lucio ha scelto di accendere una luce a Gaza”. Così ha esordito l’amministrazione comunale di un piccolo borgo sui Nebrodi, annunciando il gesto di solidarietà a dispetto della rinuncia natalizia. Un piccolo paese in provincia di Messina rinuncia alle luminarie di Natale per aiutare il popolo di Gaza. E continuano: “Lì dove il fumo delle bombe e il sangue oscurano il presente e il futuro di un intero popolo. L’augurio è che chi oggi vive nel disagio possa scorgere una grande stella luminosa, capace di restituire dignità, protezione e speranza”.

Dal piccolo borgo di appena 1.200 abitanti, abbarbicato sui Nebrodi, non hanno dubbi: la scelta è stata approvata all’unanimità. La giunta comunale – quattro assessori più il sindaco – e tutto il consiglio – sei consiglieri più il presidente – hanno approvato una variazione di bilancio che destina 4mila euro per la martoriata città in Palestina. In questa cifra era compresa la spesa per le luminarie di Natale alle quali hanno deciso di rinunciare: “Per quest’anno ne faremo a meno – spiega l’assessore ai Beni culturali, Giuseppe Piscitello – ma abbiamo mantenuto un’installazione a forma d’albero e una grotta per celebrare almeno un po’ il Natale”.

I soldi sono stati destinati ad Emergency “che opera a livello internazionale fornendo cure medicochirurgiche gratuite alle vittime di guerra, delle mine antiuomo e della povertà, un contributo economico con destinazione vincolata al sostegno delle attività umanitarie in corso nella Striscia di Gaza. Per noi – si legge in un post sull’account Facebook – non è stato un grande sacrificio rinunciare a qualche iniziativa culturale, a qualche luce o a un ricco albero di Natale… perché la nostra piccola rinuncia ha un grande valore simbolico e concreto”

Una scelta unanime, quella di giunta e consiglio, che lascia spente le vie del centro storico, lì dove regna il caciocavallo come prodotto tipico, a cui viene dedicata anche una sagra ad agosto, ma dove esiste anche una specialità natalizia: un biscotto ripieno di noci chiamato cassata me, che nulla ha a che vedere con la cassata tradizionale. “Il nostro è un paese sempre pronto alla solidarietà. Non è la prima volta che manifestiamo a favore di Gaza: lo scorso agosto abbiamo occupato l’aula consiliare in segno di solidarietà con i palestinesi”, spiega ancora l’assessore. Ma non si tratta di un gesto politico: “La politica non c’entra, qui esistono solo liste civiche e senso di compassione umana” sottolinea Piscitello. I soldi, ha poi fatto sapere Emergency, saranno destinati a due cliniche dove si assistono principalmente bambini.

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