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Ultimo aggiornamento: 17:12

Lite Sisto-Speranza: “Pnrr merito di Conte? Una balla”. “È un fatto storico, come fai a negare una verità così clamorosa?”. Su La7

Sisto riscrive la storia del Pnrr, Speranza reagisce e lo smentisce
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Tensione alle stelle a Coffee break (La) tra il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e Roberto Speranza, ex ministro della Salute dei governi Conte Due e Draghi, oggi deputato del Pd. A dare fuoco alle polveri è il parlamentare di Forza Italia, secondo cui il governo Meloni ha migliorato decisamente l’economia italiana: “Questo è indubbio ed è stato anche facile perché la contrattazione del Pnrr con l’Europa è stata fatta con molta superficialità da Conte. È stata cioè fatta una trattativa pessima e noi abbiamo posto rimedio con una serie di interventi”.
Speranza insorge: “Ma puoi almeno partire dalla premessa che quei soldi del Pnrr sono arrivati in Italia grazie al governo giallo-rosso? È un fatto storico“.
“Quei soldi dovevano comunque arrivare in Italia”, sentenzia Sisto.
“Ma quale ‘dovevano’” – ribatte l’ex ministro della Salute – c’è stata una trattativa condotta da Conte e da Amendola, che è durata diversi giorni. Parliamo di 210 miliardi, oggi avete il segno + sul Pil grazie al governo giallo-rosso”.
“Assolutamente no, questa è una balla“, ribadisce Sisto.

Ah, sono soldi caduti dal cielo? Li ha portati Giorgia Meloni?“, ironizza Speranza, che ricorda che il governo Conte Due ha condotto la negoziazione chiave al Consiglio Europeo del luglio 2020. Senza quell’accordo, non ci sarebbe stato alcun fondo, grazie a un compromesso contro i “frugali” (come Paesi Bassi e Austria), che l’allora presidente del Consiglio ha contribuito a sbloccare limitando il loro veto. L’allocazione era basata su criteri oggettivi Ue (Pil, disoccupazione, impatto Covid), ma i fondi non erano automatici: richiedevano l’approvazione del Next Generation EU (750 miliardi totali, di cui 672,5 effettivi).

La polemica dura diversi minuti. Di fronte alle smentite di Sisto, il deputato del Pd osserva: “Perché non siete almeno onesti sul piano intellettuale? Ma si può negare una verità così clamorosa? Ti chiedo semplicemente di riconoscere un fatto”.
“Ti assicuro che non parlerò di sanità, stai tranquillo”, replica il viceministro della Giustizia.
“Di sanità puoi parlare tutta la vita – risponde Speranza – Io ho portato la spesa sanitaria al 7,4% del Pil. Oggi siamo al 6%. Ma di cosa parli?”.
Tu ci hai portato allo sfascio durante il Covid, mo’ te lo dico”, ribatte Sisto.
“Ma non fare demagogia – obietta Speranza – Riconosci almeno la verità e cioè che i soldi del Pnrr li abbiamo portati noi”.
“I soldi dovevano arrivare comunque in Italia – insiste Sisto, ignorando che senza il ruolo negoziale di Conte, i soldi del Pnrr non sarebbero arrivati automaticamente – Se avessimo seguito le vostre indicazioni, saremmo andati allo sfascio. Raffaele Fitto ha fatto una release totale di quegli obiettivi. Hai voglia a dire ‘governo giallo-rosso’: meno male che siamo arrivati noi”.

In realtà, le revisioni di Fitto (più di una tra 2023 e 2025, inclusa l’ultima approvata a novembre 2025) hanno mantenuto la dotazione complessiva invariata, introducendo alcuni aggiustamenti (semplificazioni, nuovi strumenti finanziari, focus su produttività e infrastrutture), ma senza stravolgere la struttura originaria del piano, che ha visto contributi successivi anche dal governo Draghi.

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