Botta e risposta a L’aria che tira (La7) tra il deputato di Avs, Marco Grimaldi, e il conduttore della trasmissione, David Parenzo. Il tema del dibattito è l’accordo raggiunto nella notte tra giovedì e venerdì dai leader europei per sostenere l’Ucraina con un prestito da 90 miliardi di euro, deciso al Consiglio Europeo di Bruxelles. Una decisione che passa dall’emissione di debito comune sui mercati finanziari e che esclude, almeno per ora, l’utilizzo degli asset russi congelati nei paesi dell’Unione, dopo settimane di discussione e la forte opposizione del Belgio.
Parenzo apre il confronto chiedendo direttamente se l’esponente di Avs sia soddisfatto dell’accordo. Grimaldi riconosce “degli aspetti positivi”, in particolare sul tema del bilancio comune europeo, che definisce “un’impostazione giusta”. Ma mette subito dei paletti politici chiari: “Noi non siamo per il riarmo, io userei sempre la parola ‘de-escalation’”.
Per Grimaldi, la scelta europea rischia di muoversi nella direzione sbagliata. “All’Europa non serve una guerra fredda liquida, non dobbiamo decidere se essere più amici di Putin o più amici di Trump, noi dobbiamo fare l’Europa”, afferma. E insiste: “Armarci come effetto deterrente è una scelta sbagliata, mentre la difesa comune dovrebbe dire tutt’altro. Non vuol dire riarmare 22 eserciti, vuol dire utilizzare intanto tutte le risorse possibili per la diplomazia”.
Il clima si surriscalda quando Parenzo interrompe il deputato mostrando in diretta le immagini della conferenza stampa di fine anno del presidente russo Vladimir Putin. “Guardi, qui c’è Putin che sbeffeggia l’Europa”, incalza il conduttore.
Grimaldi replica con una frecciata al conduttore: “Ma non mi devi spiegare quanto quel Paese sia in una torsione ormai autoritaria da 20 anni. Guarda che ce ne sono ben altri, ci sono anche delle democrazie in una torsione autoritaria che tu non riconosci, come lo Stato d’Israele”.
“Israele è una grande democrazia”, ribatte piccato Parenzo.
Grimaldi rilancia rivendicando una posizione di coerenza: “Noi, a differenza tua, siamo per le sanzioni a tutti. Lo siamo per Israele, lo siamo per la Russia. Siamo per il congelamento degli asset, ma io non ti sento mai parlare del congelamento degli asset israeliani”.
“Ma ci mancherebbe altro”, mormora Parenzo.
Il ping pong prosegue serrato. Grimaldi tenta di riportare il confronto sul punto centrale: “Noi non siamo per il riarmo, non siamo per l’escalation bellica, siamo per la de-escalation e per ovviamente una risoluzione pacifica del conflitto”.
Parenzo incalza sul realismo di questa posizione: “Poi mi spiega come si fa la de-escalation. A me piacciono le belle parole, però quello manda i droni sulla Polonia”.
“Non sono belle parole”, ribatte Grimaldi, sostenendo che “l’effetto deterrente di tutto questo serve”.
Ma Parenzo lo interrompe nuovamente: “Certo, per l’amore e per la pace, ma è difficile fare la de-escalation”.
Il deputato di Avs ribatte: “Quando ci si riarma, poi esplodono altre guerre e lo dice tutta la storia delle guerre mondiali. Bisogna ricordare cosa è stata l’Europa all’inizio del Novecento. L’effetto deterrente del riarmo è inutile”.