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Mazzata sulle pensioni, tutta la maggioranza propone modifiche. Attesa per la correzione al maxiemendamento del governo

I tempi sono strettissimi visto che il voto in commissione è più volte slittato e ora l'obiettivo è chiudere venerdì mattina per consentire poi l'arrivo del testo in aula al Senato lunedì e il voto in prima lettura il 23 dicembre
Mazzata sulle pensioni, tutta la maggioranza propone modifiche. Attesa per la correzione al maxiemendamento del governo
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Non solo la Lega ma tutta la maggioranza ha depositato proposte di modifica all’emendamento del governo che ha previsto una inattesa stretta sulle pensioni. Anche se, come anticipato dalla premier Giorgia Meloni mercoledì sera, il punto di caduta dovrebbe essere una correzione del maxiemendamento depositato martedì in commissione. I tempi sono strettissimi visto che le votazioni sono più volte slittate e ora l’obiettivo è chiudere venerdì mattina per consentire poi l’arrivo del testo nell’aula del Senato lunedì e il voto in prima lettura subito prima di Natale.

Le richieste della maggioranza

Il Carroccio, con un emendamento a prima firma di Marco Dreosto, punta ad abrogare il comma sui riscatti e mette come clausola di salvaguardia una copertura attraverso l’innalzamento dell’Irap per le banche a partire dal 2032 da 0,2 progressivamente fino a 4 punti nel 2035 . Forza Italia, con un emendamento a firma di Adriano Paroli e Claudio Lotito, prevede che la stretta sia limitata alle anzianità contributive oggetto di richiesta di riscatto “a decorrere dal primo gennaio 2026”. Fratelli d’Italia, con una proposta a prima firma di Paola Mancini, da un lato sopprime il comma che prevede la stretta sui riscatti di laurea e dall’altro prevede come clausola di salvaguardia a decorrere dal 2031 un aumento del 15% del massimale annuo della base contributiva e pensionabile.

Le opposizioni all’attacco

Le opposizioni mettono il dito nella piaga sottolineando il caos che regna nella maggioranza. “A dispetto di quanto hanno sempre promesso, stanno aggredendo il pilastro delle pensioni, rendendo il futuro delle giovani generazioni sempre più incerto”, dice il senatore Daniele Manca, capogruppo del Pd nella Commissione Bilancio. “La Lega voleva abrogare la legge Fornero, ora la stanno inasprendo. Non solo, le norme sul riscatto della laurea colpiscono persone che avevano programmato il proprio futuro fidandosi dello Stato e sborsando anche molti soldi. Un attacco ai diritti fondamentali di cittadinanza. Una vergogna”.

“Sulle pensioni il Governo prepara l’ennesimo gioco delle tre carte”, prevede la senatrice del M5S in 10a commissione Barbara Guidolin. “Persino il senatore Borghi della Lega si è reso conto che l’emendamento calato sul tavolo dal Mef martedì pomeriggio è incostituzionale, ma siccome pecunia non olet il dietrofront annunciato ieri in Aula al Senato da Giorgia Meloni sarà solo parziale. Difatti, la premier ha tenuto a specificare che non ci sarà alcuna retroattività per chi ha già riscattato la laurea, non che l’emendamento stesso sarà cassato. Il solito fumo negli occhi dei cittadini. Il M5S ha presentato dei subemendamenti soppressivi ma, se vuole provare quantomeno a salvare la faccia, il Governo lo ritiri immediatamente”.

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