Hater scatenati contro uno spettacolo sui migranti, il Teatro Asioli gli mette a disposizione i biglietti gratis
Biglietti gratis agli hater dei social. Purché si presentino con lo screenshot del loro commento. Un modo nuovo per affrontare l’odio online, ma anche per invitare gli autori dei commenti a metterci finalmente la faccia. “Purtroppo tanti si sono salvati”. “Chi non prende il barcone non muore”. Quando il Teatro Asioli di Correggio (Reggio Emilia) ha messo su Facebook l’annuncio del suo nuovo spettacolo non si sarebbe immaginato di essere sommerso da messaggi come questi. Oltre trecento in tutto, in gran parte dai toni non proprio amichevoli. Oggetto, ovviamente, i migranti.
Cos’era successo? Semplicemente veniva annunciato che il 16 e il 17 dicembre la sala avrebbe ospitato la rappresentazione della pièce teatrale “Scusate se non siamo morti in mare”. Il titolo già rivela l’argomento trattato: le tragedie dei migranti. Si tratta di uno spettacolo tratto da un libro del drammaturgo reggiano Emanuele Aldrovandi che veste anche i panni del regista. La prospettiva scelta dall’autore è, però, particolare: i migranti in questo caso non sono africani o asiatici. Siamo noi europei costretti ad abbandonare un continente ormai sull’orlo del disastro. Siamo noi, racconta Aldrovandi, a dover affrontare il viaggio verso terre lontane e ad affrontare pregiudizi di ogni tipo.
Ma a scatenare la bagarre social è bastato il titolo. I commenti, più che altro invettive, non si contano: “Scusa, ma ci avete rotto, tornate da dove siete venuti”, scrive una donna. “Scusa, ma perché siete partiti? Chi è che vi racconta favole?”, chiede un’altra utente. I toni sono diversi. C’è la polemica politica (“Occorre avere la tessera Pd?”), c’è chi ripete una frase nota (“Tornate da dove siete venuti”). Altri tagliano corto (“Scusatemi se me ne sbatto”). Qualcuno, appunto, arriva a scrivere “Purtroppo tanti si sono salvati”. Certo, c’è chi tenta di replicare, ma si tratta della minoranza: “Ma la gente ha capito che si tratta di uno spettacolo teatrale? Quanta ignoranza, quanta cattiveria”. Carla scrive: “Sono inorridita da questi messaggi razzisti”.
Una valanga di commenti che ormai non colpirebbe nemmeno più di tanto, se non ci trovassimo nel cuore di quella che era l’Emilia rossa, una terra di sinistra, ma soprattutto di accoglienza. A Correggio, alle elezioni del 2023 per il sindaco, Fabio Testi – centrosinistra – ha vinto con il 59,5 per cento dei voti e il Pd è arrivato al 43,5 (senza contare che il M5S correva da solo), più di tutto il centrodestra fermo al 26 per cento. Ma chissà per chi votano poi gli autori dei post.
Il regista, gli attori e i responsabili del teatro forse all’inizio si sono trovati un po’ interdetti di fronte a questa ondata di attenzione. Ma, dopo essersi consultati, hanno accettato la sfida con ironia: “Grazie per l’entusiasmo”, esordisce Aldrovandi nel suo commento su Facebook, “Se, dopo aver commentato il titolo, volete anche vedere lo spettacolo, siamo felici di avervi come ospiti. Siamo già d’accordo con la direzione del teatro che, se venite in biglietteria muniti di screenshot” del vostro commento “avrete diritto a un biglietto omaggio. Vi aspettiamo”.
E dopo la rappresentazione, è l’idea del regista, sarebbe interessante incontrare gli spettatori-contestatori. Confrontarsi. Guardarsi negli occhi. Un modo nuovo per trasformare le polemiche virtuali in un incontro reale e per commentare mettendoci il nome e la faccia.